Portami con te e
delle nostre due miserie forse
faremo una specie di felicità.
-Charles BaudelaireQuando Kaden aprì gli occhi, si rese conto di essere solo nel letto. Ember non era più lì e controllando l'ora, ebbe la certezza che fosse sgattaiolata via molto presto quella mattina. Recuperò il cellulare, trovando un suo messaggio.
"Ci ho provato. Scusa, ma non ce la faccio."
Il ragazzo alzò un angolo della bocca, era dispiaciuto, ma se lo aspettava.
"Non preoccuparti, fai la brava in questi due giorni."
Rispose, per poi uscire dalla sua stanza e dirigersi al piano di sotto, dove alcuni dei suoi parenti erano già arrivati.
Ember, invece, stava tornando dallo Shay, con il suo pranzo d'asporto, diretta nella sua stanza, dove il secondo film di Mamma ho perso l'aereo la stava aspettando. Qualche ora prima, svegliandosi nel letto di Kaden, si era resa conto che fosse la Vigilia di Natale e, sentendo dei rumori provenire dal piano terra, si era fatta prendere ancora di più dall'ansia.
Le aveva detto di restare, ma lei si sentiva già a disagio e ancora non aveva incontrato nessun membro della sua famiglia. Ecco perché era scivolata fuori dal letto, stando il più attenta possibile a non svegliarlo, si era vestita e poi era scesa al piano inferiore. Sperava di non essere vista dai suoi genitori, mentre passava davanti alla cucina, raggiungendo la porta di casa. Ma, la voce di Martha stoppò i suoi passi.
«Ember, tesoro, ciao» la ragazza si voltò lentamente nella sua direzione, come se fosse un ladro che era appena stato beccato a rubare in casa loro.
«Ciao» disse timidamente, guardandosi le scarpe.
«Kaden non mi aveva detto che ci saresti stata anche tu» la donna si avvicinò a lei, raccogliendosi i lunghi capelli con una molletta. L'attenzione di Ember venne attirata poi da Derek, che la salutò, spuntando da dietro il muro della cucina. «Non c'è nessun problema, non ci vuole niente ad aggiungere un posto in più» disse Martha, notando l'espressione imbarazzata della ragazza. «Sai che ci fa piacere averti qui» concluse, poggiandole una mano sulla spalla.
«Grazie, signora Johnson. Purtroppo non posso fermarmi, i miei genitori hanno prenotato un tavolo per le dodici in punto» mentì, stringendosi nelle spalle.
«Ti ho detto mille volte di darmi del tu, tesoro» le ricordò, sorridendole gentile. «Buona Vigilia, allora.»
Ember augurò loro lo stesso anche a loro, per poi uscire velocemente da quella casa.Ed eccola lì, ora, che camminava per le strade innevate con quel sacchetto tra le mani. Non c'era nessuno in giro, tutti erano rintanati nelle loro case, per sfuggire al freddo e per poter festeggiare. Ember cercò di non farci caso, raggiungendo i cancelli dell'università e imboccando la strada che l'avrebbe portata ai dormitori.
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Milk
Storie d'amore☞︎COMPLETA☜︎ ⚠︎︎Storia riservata ad un pubblico adulto⚠︎︎ Una vita vissuta a metà. La tristezza strozzata nel fumo di una sigaretta. E un'opportunità che sembra essere una via d'uscita. O forse è solo l'ennesima fregatura? Damian Turner è l'uomo...