Capitolo 24 - Per proteggersi

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Tutta la verità, tutta la delizia,
tutta la bellezza della vita
è composta d'ombra e di luce.
-Lev Tolstoj

È una strana sensazione, quella che senti quando stai per fare una cosa e ancora prima di compierla sai già che sarà un grande errore

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È una strana sensazione, quella che senti quando stai per fare una cosa e ancora prima di compierla sai già che sarà un grande errore.
Eppure, la fai lo stesso.

Ember era così che si sentiva, mentre si trovava davanti alla porta della camera di Damian.

Ma cosa ci faceva lì, in piena notte?

Qualche ora prima, il professore era tornato in hotel, lasciando casa sua. Quella giornata era stata alquanto strana. Aveva fatto colazione in cucina e, sorprendentemente, sua moglie l'aveva raggiunto, mangiando con lui. Più tardi, era uscito a fare una passeggiata a Regent's Park e Adelaide aveva insistito per andare con lui. E poi avevano fatto una cosa che non facevano da un tempo ormai indefinito: avevano pranzato fuori, assieme.

A quanto pareva, lei sembrava aver preso sul serio il suo consiglio di iniziare a compiere delle azioni concrete. A Damian aveva fatto piacere, non poteva negarlo. Nella sua mente, però, aleggiava sempre una domanda: "Perché adesso?"

Era certo che ci fosse qualcosa sotto, ma ciò comunque non doveva impedirgli di godersi quei momenti. Se c'era una cosa che aveva imparato da Ember, era che essere egoisti, in certi casi, andava bene.

Damian era quindi rientrato tardi in hotel, dopo cena, andando direttamente in camera sua e non incontrando nessuno. Il giorno dopo avrebbe dovuto svegliarsi all'alba, per recarsi assieme a Kaplan e agli alunni in un'altra azienda, perciò si era detto che andare a dormire presto sarebbe stata la cosa migliore da fare.

Ed era quello che pensava anche Hailey, che aveva consigliato alla sua amica di smetterla di cambiare canale alla televisione e spegnerla. Ma l'ultima cosa che Ember voleva fare era proprio dormire.

Se Damian aveva passato una piacevole, per quanto strana, giornata, per lei era stato tutto il contrario. Aveva ricevuto una mail da parte del rettore dell'università, che le comunicava il programma di quella cena di beneficienza, scoprendo che sarebbe stata impegnata per ben tre giorni. E poi, un'altra chiamata da parte di suo padre, che l'avvisava di averle già prenotato un biglietto aereo per andare a New York durante quel periodo.

I suoi genitori avevano dato l'ennesima conferma che sarebbe andata da sola a quella cena, privandola della possibilità di portare qualcuno con sé. E per cambiare tale situazione, le rimaneva un ultimo tentativo, quello di andare a parlare direttamente con il rettore, appena ritornata in America.

Sapeva che le probabilità che le dessero il permesso di aggiungere un accompagnatore erano poche, ma doveva comunque tentare.

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