Capitolo 39 - Sospiri

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L'amore è una rosa,
ogni petalo un'illusione,
ogni spina una realtà.
-Charles Baudelaire

Si può forse riparare una cosa rotta? Secondo Ember, no

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Si può forse riparare una cosa rotta?
Secondo Ember, no.
Secondo Damian, sì. Purché si trovi il modo corretto per ridargli un nuovo scopo.

Ma quando si parla di una persona, quando è una persona ad essere rotta, allora, è ancora possibile ripararla?
Per Ember era sempre un no.
E in questo caso, anche Damian faticava a pensarla diversamente da lei.

E lì, nessuno di loro poteva dire con certezza di non avere nemmeno una crepa.

Mentre Carter stava camminando verso casa del professore, era certo che una volta arrivato non avrebbe avuto problemi a sfogarsi, ad accusarlo e magari anche a colpirlo. Nel momento in cui gli aveva aperto la porta, i suoi sentimenti erano diventati improvvisamente confusi.

Lui non aveva nemmeno idea del perché fosse lì, lo guardava con quegli occhi gentili e aspettava che rispondesse alla sua domanda. Per un attimo pensò anche di lasciare stare, di inventarsi una scusa e non dire nulla. Poi, però, si ricordò di tutte le volte in cui si era rivolto a quell'uomo per avere un consiglio e del fatto che, alla fine, anche lui gli aveva mentito, esattamente come tutti gli altri.

«Posso entrare?» gli chiese, guardandosi attorno e appurando che in quel corridoio non ci fosse nessuno.

Damian annuì. «Oh, certo» disse, scostandosi e lasciandolo passare. Chiuse la porta di casa, osservando il ragazzo che muoveva qualche passo verso le vetrate, continuando a domandarsi come mai fosse lì a casa sua.

«Carter, hai bisogno di qualcosa?» decise di indagare, mentre sentiva i nervi del suo corpo tendersi e lanciargli un'avvisaglia sulla stranezza di quella situazione.

«Tralasciamo il fatto che sei andato a letto con una tua studentessa, fingiamo che questa non sia una cosa grave e contro le regole» iniziò tutto d'un tratto, alzando le sopracciglia, mentre Damian cercava di processare quella frase all'interno del suo cervello. «Concentriamoci invece su come tu mi abbia mentito. Io venivo a chiederti consigli su una ragazza, ti dicevo quanto mi piacesse e tu facevi finta di nulla. Nonostante quella ragazza fosse la stessa con la quale avevi una relazione.»

La rabbia di Carter si percepiva dalla sua voce, che faticava a non incrinarsi. Dai suoi movimenti, mentre cercava di trattenersi dall'esplodere e si sfogava gesticolando. In quel momento, la voglia di tirargli un pugno in pieno viso, tornò. Immaginò di avvicinarsi a lui e colpirlo dritto sul naso, con tutta la forza che aveva in corpo. Avrebbe anche potuto farlo, di certo Damian non lo avrebbe rivelato a nessuno, sapendo che ormai lui era a conoscenza del suo segreto e che avrebbe potuto metterlo in guai decisamente peggiori.
Sì, avrebbe potuto sfogare la sua rabbia in quel modo. Ma lui non era così, non era quel tipo di persona.

Nel frattempo, il professore si rendeva conto del fatto che ormai il ragazzo era venuto a conoscenza della relazione che aveva con Ember.
Aveva sempre saputo che sarebbe potuto accadere, che qualcuno avrebbe potuto scoprirlo. Aveva sempre sperato però che le cose potessero andare bene. E ora, invece, si ritrovava faccia a faccia con un grosso problema.

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