Capitolo 45 - Piangere sul latte versato

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⚠️Ricordatevi che dopo questo capitolo ci sarà l'epilogo, che sarà fondamentale per il finale vero e proprio della storia⚠️

ꨄꨄꨄ

Un cuore che cerca sente bene che
qualcosa gli manca.
Ma un cuore che ha perduto
sa di cosa è stato privato.
-Johann Wolfgang von Goethe

-Johann Wolfgang von Goethe

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I dormitori erano vuoti.
Le aule erano deserte.
I giardini erano stati lasciati indisturbati.
I corsi erano terminati, gli esami anche e le cerimonie di laurea aspettavano solo di essere compiute.

Nell'edificio principale della divisione Kennedy, una moltitudine di studenti affollava quella grande sala, caratterizzata da moderne pareti in legno e luci dai toni freddi. Il brusio indistinto di voci ne riempiva l'aria, in attesa che venisse messo a tacere dall'arrivo della rettrice e dei professori di quel corso.

Gli occhi del ragazzo, entrato di corsa nell'aula, cercarono subito quelli della sua amica, trovandola già seduta in prima fila, con indosso gli abiti tipici di quella cerimonia che lui aveva già affrontato il giorno precedente. Le sorrise, emozionato e felice per lei e per il passo che stava per compiere.

Ember, dal canto suo, ricambiò quel sorriso, sentendo il nervosismo sparire quasi del tutto, vedendo Kaden lì, pronto per sostenerla. Il ragazzo raggiunse poi Jodi ed Hailey che erano arrivate prima di lui. E anche a loro non restò altro da fare, se non attendere.

C'era tensione dentro quella stanza, ma una tensione positiva, mista a sano nervosismo ed emozione. Le cerimonie di laurea erano un qualcosa che ognuno affrontava in modo diverso. Chi incredulo e chi impaziente di poter correre fuori dal campus e iniziare una nuova vita. Lei si trovava a metà tra quei due estremi.

La felicità per essere arrivata a conquistare anche quell'obbiettivo, era tanta, frenata solo dall'ansia per il futuro. Un qualcosa che aveva scoperto da poco spaventarla più del previsto. Forse perché per la prima volta aveva scoperto di avere dei punti deboli, in cui poteva essere colpita dolorosamente. O forse perché, ormai, era diventato qualcosa di davvero concreto e sentiva la pressione di poter fallire.

Il prossimo passo sarebbe stato il master e poi ci sarebbe stato il lavoro. Un lavoro importante, nella politica del paese. Lei puntava ai vertici e sapeva di poterci arrivare, ma aveva scoperto che nella vita potevano esistere delle sorprese e della variabili che non sempre poteva controllare.

Una di quelle, aveva fatto il suo ingresso proprio in quel momento, mettendo a tacere non solo i suoi pensieri, ma anche tutte le voci che volavano nell'aria. Fu inevitabile, da parte di entrambi, non guardarsi.

Gli occhi azzurri del professore ricaddero subito nei suoi. Si osservarono con quella nostalgia che caratterizza ogni cosa ormai giunta al termine. Si guardarono perdendosi tra i colori delle loro iridi, lasciando che le loro labbra si increspassero in un sorriso triste.

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