Capitolo 37 - Punti di vista

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È nella separazione che si sente
e si capisce la forza con cui si ama.
-Fëdor Dostoevskij

La notte era passata

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La notte era passata.
Damian aveva evitato abilmente sua moglie.
Quando era uscito da quel bagno, parecchio tempo dopo, lei non era lì, si era già chiusa in camera sua. Così, il professore ne aveva approfittato per fare lo stesso, ritirandosi nel suo studio. Aveva dormito tranquillo, alzandosi di buon mattino il giorno dopo e uscendo di casa ancora prima che potesse vederla.

Stava facendo ciò che Ember faceva sempre, stava evitando il problema.
Non voleva parlare della loro discussione al telefono, a New York. E non voleva rispondere a domande inquisitorie volte e spigare come mai si fosse chiuso in bagno per parlare al cellulare.

Sapeva che il momento sarebbe arrivato, lo stava solo ritardando, sperando di poterlo fare per più tempo possibile.

E non era il solo.
Perché quella notte era passata anche per Ember, che era rimasta a dormire a casa di Damian, per non essere trovata da nessuno. Sarebbe dovuta andare allo Shay, parlare con Carter, come aveva detto alla sua amica, ma non l'aveva fatto.

Entrambi stavano scappando e non avrebbero potuto farlo per sempre. Il momento di mettersi faccia a faccia con la verità sarebbe arrivato, era solo questione di tempo.

Un tempo che iniziava il suo conto alla rovescia esattamente da quel giorno.

Tic... tac... tic... tac...

Damian bussò alla porta della camera di Oliver, attendendo che lui andasse ad aprire. «Sei pronto?» chiese, quando gli comparì davanti.

«Sì» annuì vigorosamente, prima di uscire e dirigersi verso l'ascensore. Scesero fino nei garage e il professore si mise alla guida della sua auto.

Erano diretti verso la location in cui si sarebbero svolte le nozze: il Kew Gardens.
Un complesso di giardini e serre che ospitava piante e fiori di ogni tipologia e specie. Dotato anche di un'orangery dall'architettura raffinata, che permetteva di organizzare numerosi eventi in grande stile.

Era mattina presto, ma il traffico di Londra non si smentiva mai. Mentre avanzavano lentamente in quelle larghe strade, Damian si perse a pensare.

La mattina dopo la telefonata con Ember, quando era uscito di casa ancora prima che la moglie si svegliasse, si era diretto subito in università. Avrebbe dovuto occupare la giornata e chiudersi nel suo vecchio ufficio, leggendo e provando a lavorare su quel libro che cercava di scrivere invano da mesi, gli era sembrata l'opzione migliore.

Si era portato dietro l'intera valigia, perché quando era arrivata la sera, si era cambiato ed era andato subito a prendere Oliver, per portarlo nel locale dove aveva organizzato, assieme ad altri loro amici, il suo addio al celibato.

Aveva optato per uno speakeasy nascosto in piena vista vicino a Baker Street. Per entrare in quel locale si doveva prima passare da una normalissima caffetteria. Lì, davanti a quella che aveva tutta l'aria di essere la porta di un ripostiglio, stazionava un uomo al quale si doveva comunicare la parola in codice.

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