☞︎COMPLETA☜︎
⚠︎︎Storia riservata ad un pubblico adulto⚠︎︎
Una vita vissuta a metà.
La tristezza strozzata nel fumo di una sigaretta.
E un'opportunità che sembra essere una via d'uscita.
O forse è solo l'ennesima fregatura?
Damian Turner è l'uomo...
Il guardare una cosa è ben diverso dal vederla. Non si vede una cosa finché non se ne vede la bellezza -Oscar Wilde
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Aprì gli occhi, sbattendoli più volte, cercando di abituarsi alla luce del sole che invadeva l'intera stanza. Si stiracchiò leggermente, per poi voltarsi su un fianco.
Ci mise un attimo prima di realizzare dove fosse. Quelle tende grigie, che la sera precedente si era dimenticato di chiudere -complice il bicchiere di troppo che aveva deciso di buttare giù- però, gli ricordarono subito tutto.
Si tirò a sedere, passandosi una mano sul volto assonnato. Volse il suo sguardo verso il comodino, portandolo dritto sulla sveglia digitale.
«Cazzo!» esclamò, rendendosi conto di che ore fossero. Si alzò velocemente, correndo verso il bagno. Rischiò quasi di inciampare nei suoi stessi piedi, ma riuscì ad aggrapparsi allo stipite della porta in legno bianco, prima che potesse finire dritto sul pavimento.
Si fiondò sotto la doccia, facendo bagnare il suo corpo con quell'acqua fredda. Ciò gli permise di svegliarsi completamente e fargli rendere ancora più conto di quanto fosse in ritardo. La sera prima si era dimenticato anche di puntare la sveglia e così, quella mattina, si era ritrovato a dover fare tutto di corsa.
E lui odiava quando le cose non andavano secondo i suoi piani.
Aveva indossato in fretta e furia un paio di pantaloni blu chiari, i primi che gli erano capitati sotto mano una volta aperto l'armadio dalle ante a specchio. Afferrata una camicia azzurrina e una giacca abbinata, si era avviato in cucina, mentre ancora cercava di vestirsi. Aveva fatto mente locale, non volendo dimenticarsi niente e infilando tutto l'occorrente nella sua valigetta in pelle marrone.
Dopo aver guardato il bollitore, poggiato sull'isola della cucina e l'orologio che teneva al polso, si rese conto che avrebbe dovuto rinunciare alla sua tazza di tè mattutina. Emise un gemito frustrato, mentre si avviava verso la porta e usciva dal suo appartamento.
Una volta che si fu ritrovato sul marciapiede, si maledì per non essersi informato prima sugli orari dei bus. Era abituato a camminare per raggiungere le sue destinazioni, ogni qualvolta gli era possibile. E quella mattina non avrebbe potuto, perché le lezioni sarebbero iniziate in meno di dieci minuti e lui ancora non aveva idea di come riuscire a raggiungere l'università.
Pensò che forse, se avesse evitato di dare così tanta confidenza a Carter, se fosse stato capace di essere uno di quei professori severi e che mettevano paura, in quel momento non avrebbe avuto tutti quei problemi. E invece, il giorno precedente, aveva preferito contrapporre il piacere al dovere.
Era uscito con quei ragazzi, non facendosi accompagnare a visitare il campus e non interessandosi a farsi spiegare tutte le informazioni che gli sarebbero potute tornare utili.