Capitolo 2

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"È nell'oscurità che i pensieri prendono forma."

               -Sofia Valentini

Mi sono mancate queste strade.

Percorro con calma i dintorni,
soffermandomi più che posso sui dettagli rimossi.

Mi fermo ad un centro commerciale per prendere l'essenziale, l'ultimo modello di iPhone uscito, qualche capo di abbigliamento, articoli da bagno ed immancabili sigarette, rigorosamente Malboro nere.

Entro nel parcheggio e vado incontro alla mia bellezza per poi rimettermi subito in moto, e raggiungere l'officina di John e Carl.

Una volta parcheggiata la macchina, entro nell'edificio e cerco John,  senza risultati.

Intravedo un ragazzo in uno dei tanti corridoi e lo fermo.

<<Ei tu.>> Lo richiamo.

Si gira e mi rivolge un sorriso di cortesia che non ricambio.

<<Dove sta John?>> Domando avvicinandomi.

<<Chi John?>> La sua faccia confusa mi fa alzate un sopracciglio.

<<Come chi? Il tuo capo, John Flint.>>

<<Ah sì vieni ti porto da lui.>>

Ma che cazzo. Non sa manco per chi lavora?

Lo seguo nel corridoio, apre una porta, e mi fa entrare prima di lui.

Ci sono varie macchine da corsa, smontante per le modifiche a cui sono sottoposte dai vari meccanici e sotto una di esse, lo riconosco.

<<Signore c'è una visita per lei.>>

<<Chiunque sia mandalo via, ora ho da fare>> risponde lui seccato.

<<Sicuro vuoi che me ne vada?>> Chiedo con un pizzico di divertimento.

Scivola da sotto la macchina e mi guarda stupito.

Si alza di corsa e mi abbraccia. <<Cazzo ma che ci fai tu qua? Quando sei uscita? Tuo fratello non mi ha fatto sapere nulla.>>

<<Stamattina, appena ho potuto sono venuta qui, come stai? Gli affari vanno bene a quanto vedo.>>

<<Da quando te ne sei andata le corse vanno alla grande, non avendo più un campione in carica, molti di altre città ne hanno approfittato, e noi, guadagnato.>> Mi fa l'occhiolino.

Noto che il ragazzo di prima se ne è andato.

<<Ma chi era quello? Non sapeva neanche il nome del suo capo.>>

<<Oh è nuovo, lo so è un po' rimbambito, ma con i motori ci sa fare.>> Si gratta la nuca.

<<Comunque -mi sposto i capelli dietro le spalle- preparami un auto per venerdì.>>

<<Vuoi già ricominciare a correre?>> Mi chiede stupito.

<<Certo, ho aspettato anche troppo.>>

<<Va bene, ti darò la migliore che ho...ma la Maserati di tuo padre?>>

<<Non ho intenzione di guidarla, almeno per ora...>> 

<<Va bene... -mi guarda leggermente imbarazzato cambiando discorso- comunque Carl è di sopra in ufficio, sarà felicissimo di rivederti.>>

<<Perfetto allora vado, ricorda l'auto, alle 18 la passo a prendere.>>

<<Ci vediamo.>> Mi saluta.

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