Full Of Darkness

Capitolo 43

"Il coraggio è resistenza alla paura e dominio della paura, ma non assenza di paura."
-Mark Twain

Flashback

Un anno fa.

Sono in dormiveglia quando la porta della stanza viene spalancata.

Come ogni notte gli incubi non mi hanno lasciato fare una dormita tranquilla.

<<So che sei sveglia, muovi il culo hai visite. Tra cinque minuti ti voglio fuori.>>

Aspetto che la guardia esca dalla stanza per aprire gli occhi.

Scalcio le coperte con i piedi e mi alzo.

Entro nel bagno, che al contrario delle altre qui ho nella stanza, uno dei pochi privilegi che quella megera mi ha concesso per conto della mia famiglia.

Dopo essermi fatta la doccia e asciugata, infilo l'intimo bianco di cotone e la divisa grigia.

Mi guardo nel piccolo specchio sopra il lavandino e mi districo i capelli con le dita per poi lavare i denti.

Alzo lo sguardo sull'orologio. 5:05

Chi cazzo mi è venuto a trovare a quest'ora? E soprattutto perché lo permettono?

Ho già le risposte ma mi rifiuto di vederle.

Esco dalla stanza trovando la guardia ad aspettarmi.

<<Forza andiamo.>> La sua voce scorbutica mi fa venire ogni volta voglia di tagliargli la lingua.

Lo seguo per il corridoio fino alla grande scalinata.

Non c'è nessuno in giro, a parte le guardie che vagano per l'edificio e controllano che nessuno infranga le regole o provi ad evadere.

La sveglia normalmente è alle 7:00.

<<Una visita a quest'ora?>> Domando con voce apatica.

<<Stai zitta>> mi risponde come sempre a cavolo.

Mi prude la mano per quanto vorrei dargli un pugno in faccia.

Ma ovviamente mi ricordo che non posso.

Il mio sguardo finisce per un secondo sui miei polsi coperti dalla divisa, che sono fasciati da dei braccialetti.

Se azionati mi danno scosse elettriche.

Il telecomando lo tengono sempre loro.

La mia espressione rimane neutrale.

Non faccio mai vedere il mio reale stato d'animo.

Mai.

Quando stiamo per arrivare alla stanza delle visite, cambia direzione e prende un altro corridoio.