Capitolo 10

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"Nell'oscurità le parole pesano il doppio."

-Elias Canetti

Oggi è un altro giorno e abbiamo ristretto il campo sul possibile luogo della base degli Ortega, io e mio fratello abbiamo abbassato le armi solo momentaneamente per lavorare al meglio.

Dieci pattuglie al momento si trovano sulle varie zone sospette, io ho proposto di agire di notte per evitare inconvenienti, ma Alex ha voluto mandare anche ora delle squadre per restringere più in fretta possibile il campo.

A capo di alcune di esse ci sono ovviamente mio fratello, Travis e Dylan.

Sarei andata anche io se non fosse stato per questa fottuta gamba che me lo impedisce.

È tutta la mattina che mi concentro in esercizi di riabilitazione.

Se tutto va bene tra tre settimane sono come nuova, e spero passino in fretta...

Faccio una pausa per avere aggiornamenti da Alex, prendo il trasmettitore.

<<Alex sono Sayah, ci sono novità?>> Rilascio il pulsante aspettando risposta.

<<Sayah per ora abbiamo ristretto il campo solo in due zone.>> La voce mi arriva leggermente ovattata e sconnessa per i fruscii del vento e le interferenze.

<<Va bene, fammi sapere se ci sono riscontri.>>
Interrompo il segnale e poso il trasmettitore.

Finito l'allenamento, composto prevalentemente da stretching ed esercizi di mobilità per la gamba, doccia veloce e raggiungo il mio ufficio, mi tocca del lavoro da sbrigare, scartoffie per lo più, dato che non posso fare altro...

Sono immersa tra dei fascicoli quando ricevo una chiamata.

<<Pronto John.>> Rispondo portando il telefono all'orecchio.

<<Hey Sayah l'auto è pronta, puoi venirla a prendere anche adesso.>>

<<Perfetto, appena puoi inviami i dettagli sulla gara.>> Dico indaffarata mentre smanetto tra i fogli.

<<Certo...sei sicura di gareggiare? Dopotutto la tua gamba->>

Lo interrompo prima che possa continuare.
<<La mia gamba sta bene, correrò.>>

Sospira per poi avvertirmi. <<Ti volevo dire che in città c'è un nuovo concorrente ed è piuttosto bravo, non sottovalutarlo.>>

<<Non sottovaluto mai nessun avversario, e poi dubiti delle mie capacità?>> Mi fermo con un foglio a mezz'aria.

<<Non lo ho mai fatto e mai lo farò, lo sai. Comunque non ho idea di chi sia, vuole rimanere anonimo.>>

<<Mmh...>> Rifletto su chi possa essere riportando il foglio sulla scrivania. Indagherò.

<<Adesso devo tornare a lavoro, ci vediamo dopo.>>

<<Si a dopo.>>
Attacco e torno a concentrarmi esclusivamente sui fascicoli.

Sappiamo pochissimo sulla nuova banda, praticamente nulla. I nostri hacker stanno facendo il possibile per ricavare dati, ma non trovano nulla di importante, è come cercare l'ago nel pagliaio.

Sono come dei fantasmi.
Cosa possono volere dagli spagnoli? Perché si sono alleati con loro e non con noi?

Qualcuno bussa alla porta e do il permesso per entrare.

Lauren mi si para davanti con le mani occupate da scartoffie, che lascia sulla mia scrivania.

<<Questi possono esserti utili, sono registri cartacei di tutti gli spostamenti e gli acquisti di proprietà di circa venti anni fa su acquirenti sospetti, quando non era ancora possibile registrarli sui computer.>>

Mi si illuminano gli occhi. <<Lauren sei un genio.>>

<<Lo so, lo so>> Si atteggia lei.

<<Ti lascio lavorare, a dopo.>> Mi saluta ed io ricambio con un cenno del capo.

Trascino verso di me i registri, dividendoli prima in ordine cronologico per poi incominciare ad analizzarli.

Sono passate più di tre ore e sono solo al quarto fascicolo su venti, uno per ogni anno.

Devo farlo tutto da sola, ora che c'è una talpa non possiamo fidarci di nessuno, a parte pochi su cui siamo sicuri al novantanove percento.

Tutti sono sospettati, non possiamo rischiare.

Lo stomaco brontola, sono le 15:00 e non ho ancora pranzato.

Chiamo la reception e mi faccio portare qualcosa da mangiare insieme a del caffè.

Per ora ho evidenziato e trascritto dei nomi per restringere il campo, poi si cercherà più a fondo.

Sono al quinto registro, anno 2005 e trovo dallo stesso acquirente, l'affitto di un palazzo nella periferia di Los Angeles, lontano da occhi indiscreti, acquisti di armi e merce da contrabbando, persino schiavi, questi ultimi diretti in Messico.

Forse ci siamo... ma perché non abbiamo mai indagato dato che sembra sospetto?

<<Sayah ci sei?>>

Prendo al volo il trasmettitore per rispondere a mio fratello.

<<Si ci sono, dimmi.>>

<<Forse abbiamo trovato la base, stiamo tornando, stanotte agiremo.>>

<<Perfetto ci vediamo tra poco, ho trovato qualcosa anche io.>> Affermo mentre cerchio con la matita il nome del nostro nuovo sospettato.

>> Affermo mentre cerchio con la matita il nome del nostro nuovo sospettato

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Spazio autrice

Iniziano le ricerche sui nuovi nemici, e la gara di rientro di Sayah si avvicina, siete curiosi di sapere cosa succederà?

Full Of DarknessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora