Capitolo 12

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"Eh sì, tutti son buoni a farsi forti al dolore degli altri, eccetto chi lo deve sopportare."

-William Shakespeare

‌I bodyguard mi fanno spazio per passare.
Nel minor tempo possibile, raggiungo una via stretta e isolata.

Mi apposto con la macchina al lato della strada e scendo di corsa raggiungendo la mia agente.

<<Li avete avvistati?>> Domando guardandomi intorno.

<<Si, dei sospettati si stanno avvicinando, abbiamo solo pochi minuti.>>

Annuisco dandogli le chiavi della macchina, per raggiungere una Fiat Panda nera.

La vedo salire nella Ferrari e andare verso il luogo della gara.

La macchina ha i vetri leggermente oscurati, spero non si accorgano dello scambio, oltretutto in così poco tempo e con la folla, sarebbe impossibile accorgersene.

Accendo il motore e percorro una via diversa raggiungendo la statale per tornare a casa.

Ricevo immediatamente una chiamata.

<<Agente fammi rapporto.>>

<<Appena sono tornata sul luogo c'è stata un esplosione, la macchina è danneggiata ma sto bene, ora mi stanno seguendo, sono ovunque.>> Sento la sua voce affannata.

La hanno colpita.
Come immaginavo...

<<Mi raccomando attieniti al piano.>> Le ordino.

<<Certamente capo.>>

Attacco e chiamo Travis.

<<Siete pronti?>>

<<Si, aspettiamo solo loro.>>

<<Preparatevi, tra poco saranno lì.>> Chiudo la chiamata e sfreccio verso la base.

Ho organizzato un piano.

Immaginavo che non avrebbero agito durante la gara, ma dopo, così mi sono assicurata di sparire indisturbata.

Adesso la mia agente li sta portando ad una trappola dove ci sono le mie squadre pronte ad agire.

Se va tutto secondo i piani tra poco avrò dei sospettati da interrogare.

Ricevo un'altra chiamata, stavolta un numero anonimo.

E adesso chi cavolo è?
Attacco e proseguo, ma lo stesso numero mi richiama qualche secondo dopo.

Metto in vivavoce ed aspetto, ma nessuno accenna a parlare così attacco di nuovo.

Sono quasi arrivata nel mio quartiere quando mi richiama un'altra volta.

<<Chi è?>> Chiedo rispondendo alla chiamata con poca pazienza.

<<Il tuo assassino.>> Una voce sconosciuta mi risponde.

Mi scappa una risata.

<<Bello scherzo, ho chiesto chi cazzo è che parla.>> Accosto e prendo il telefono per registrare la chiamata.

<<Non mi riconosci?>>

<<Dovrei?>> Domando ovvia.

<<Non importa, presto ci rincontreremo.>>

Non ho la più pallida idea di chi sia...

<<Sta con gli occhi aperti Sayah, colpiremo quando meno te l'aspetti.>>
La chiamata termina subito dopo e riparto a tutta velocità.

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