Capitolo 65

1.2K 64 11
                                    

"Piantare un albero è un'enorme espressione
d'amore. Non sai mai se apprezzerai la sua ombra o i suoi frutti, ma sai che qualcuno lo farà."

Sento dei mormorii in sottofondo.

Il corpo dolorante.

Ancora non ho aperto gli occhi.

Sono in uno stato di semi coscienza.

Un profumo familiare mi inonda le narici.

Quando sto per svegliarmi prendo consapevolezza della situazione e spalanco le palpebre con il cuore a mille.

La prima cosa che vedo è il volto di Victor a pochi centimetri dal mio.

Muove le labbra ma non sento cosa dice.

I suoni sono ancora lontani e la vista è annebbiata.

Apro e chiudo gli occhi più volte.

Mi aggrappo con entrambe le mani a dei braccioli morbidi al tatto.

Sono ancora stordita dall'esplosione.

Sento due mani prendermi il viso.

<<Ti senti bene Furia?>>

Metto a fuoco la persona davanti a me.
Annuisco con un cenno del capo.

Passa qualche minuto, il tempo di riprendermi. Allento la presa sui braccioli. Le sue mani abbandonano le mie guance prima di allontanarsi.

Mi guardo intorno mentre porto la mano al collo.
La collana è ancora qui. Sospiro sollevata senza dare nell'occhio.

Siamo su un aereo. Un jet.

La moquette rossa è in contrasto con le pareti color crema, le poltrone sono in pelle e i finestrini tutti oscurati dalle tendine.
Una luce artificiale illumina la stanza.

Ci sono diversi uomini vestiti di nero appostati per tutta la zona. <<Stiamo andando in Sicilia?>> Mi rivolgo all'uomo davanti a me.

<<Si, mi spiace averti preso alla sprovvista ma era la soluzione migliore che mi è venuta in mente.>> Sospira di malumore.

<<Siamo arrivati al capolinea quindi... sanno del tuo tradimento?>> Domando rassegnata.

<<Non ne sono sicuro, ma penso di sì. Dobbiamo decidere alla svelta come agire. Appena atterriamo ci aspettano diverse telefonate.>>

<<Quanto manca?>>

<<Tre ore, hai dormito per un bel po'.>> Mi informa.

Ora che riesco a vederlo bene, i capelli sono leggermente spettinati, i vestiti rovinati e ammaccati, un sottile strato di fuliggine gli ricopre la pelle.

Abbasso lo sguardo e mi tasto il viso in cerca di ferite, trovo un taglio sulla fronte non troppo rilevante.

Riporto le mani avanti notando anche su di me tracce di fuliggine, e sangue.

<<La abbiamo scampata per un pelo...>> constato alzando lo sguardo su di lui.

<<Già, siamo stati fortunati. Ti ho fatta dare un'occhiata mentre dormivi, non dovresti avere niente di preoccupante, anche se sarebbe meglio farti controllare da persone più competenti una volta atterrati.>>

Mi concentro sulle sensazioni del mio corpo,  a parte la leggera debolezza presuppongo per la caduta, mi sento bene.

<<Sto bene, abbiamo tre ore per organizzare tutto, diamoci da fare>> mi alzo piano, consapevole che se lo avessi fatto di scatto mi avrebbe girato la testa.

Full Of DarknessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora