"Quando l'uomo vive nell'oscurità, non è più padrone di se stesso."-Angelica Horus
Un tonfo mi fa girare di scatto.
<<Cosa cazzo ci fai qui con lui?!! Ti avevo vietato di venire.>> Sbraita Alex irrompendo nella stanza.
<<Dovrai impegnarti di più per impedirmelo fratello... Comunque ho finito, adesso è tutto tuo.>> Riprendo i miei coltelli facendo sgorgare ulteriore sangue dal bastardo che ormai ricopre tutta la sedia intorno a lui.
Arrivo di fronte ad Alex, che mi blocca guardandomi torvo. <<Non la passi liscia stanne certa, hai compromesso un prigioniero e non avresti dovuto farlo per nessun motivo!>>
<<È vero non avrei dovuto, ma intanto sono riuscita ad avere le informazioni che cercavate da due giorni in cinque minuti.>> Affermo saccente.
Lo sorpasso e prendo le stampelle.
Mi dirigo al primo piano, con la voce in sottofondo di mio fratello che chiama un medico.Le porte dell'ascensore si aprono e vado al bagno per lavare i coltelli e pulirmi le mani imbrattate di sangue.
Durante il tragitto nessuno osa chiedere del perché io abbia armi sporche di rosso.
Non è difficile intuirlo, ed io non riesco a non sentirmi potente nel vedere la paura nei loro occhi.
Sanno che se dovessero fare qualcosa di sbagliato, è con me che si fanno i conti.
Un sorriso spavaldo spunta sul mio viso.
Una volta finito mi guardo allo specchio.
Il mio volto è privo di espressione.
Nei miei occhi non c'è nulla, assolutamente nulla, e così deve essere.
Questo è quello che vedono tutti, quello che io faccio vedere, perché quello che nascondo... è molto peggio.
Non ho avuto alcuna esitazione a fare ciò che ho fatto, per la mia famiglia farei qualunque cosa.
Esco dal bagno andando a sbattere contro qualcuno.
Prima che i miei riflessi possano prevederlo, mi cade una stampella e rischio di perdere l'equilibrio, due forti braccia di prendono per i fianchi prima che possa cadere.
Alzo il viso trovandomi davanti l'ultima persona che avrei voluto vedere.
I suoi occhi verdi mi scrutano.Mi scosto appoggiandomi al muro e lui mi raccoglie la stampella.
<<Sta più attenta la prossima volta ragazzina.>> Afferma brusco per poi lasciarmi lì e percorrere il corridoio.
<<Sei una testa di cazzo>> gli urlo voltandomi dalla parte opposta verso l'uscita dell'edificio.
Sto per mettere in moto l'auto, quando vengo fermata da Alex.
<<Cosa cazzo ti è saltato in mente? È stata una mossa stupida e incosciente, dobbiamo tenerlo in buone condizioni ed usarlo per i nostri scopi! È inutile da quasi morto!>> Inveisce lui.
Con tutta la calma del mondo mi accendo una sigaretta, solo per farlo innervosire.
<<Ti rendi conto di quello che hai fatto?! Hai seriamente provato ad uccidere la famiglia di Bruce?!>>
<<Ovvio che no idiota, non uccido gli innocenti.>> Rispondo stizzita.
<<Era tutta una finta la mia, e lui ci è cascato in pieno.>> Dico con tranquillità.
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Full Of Darkness
ActionSayah Morrison a soli 16 anni si ritrova imprigionata in riformatorio, dopo esser stata incastrata dalla banda mafiosa rivale del padre, morto pochi giorni prima. Il fratello è riuscito a salvarsi, ma lei? Le prove schiaccianti la costringono a rima...