Capitolo 56

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"Resiste al duro presente, chi sente di avere per sé l'avvenire."
-Ugo Bernasconi

Dopo esser stata altri dieci minuti con Alex ed avergli raccontato nel dettaglio di ieri sera, compreso chi è Dylan, mi sono diretta nella mia camera.

Lui è andato a farsi una doccia per schiarire le idee.

Questa scoperta lo ha devastato ancora di più, non mi ha mostrato il suo reale stato d'animo per non rovinare il momento, ma lo ho percepito.

Sono sulla soglia di quello che era il mio rifugio, la porta non c'è ancora.

Per terra ci sono gli scatoloni con le cose che avevo da Dylan.

Sto cercando qualcosa da indossare, quando mi arriva un messaggio.

Prendo il telefono e, è Victor...

-Non è come pensi, ti spiegherò tutto appena ci vedremo.-

Sotto c'è un'orario e l'indirizzo di un ristorante.

Vuole vedermi per pranzo.

Va bene, voglio proprio sentire cosa ha da dire, prima però ho un'altra destinazione.

Pesco a caso dei vestiti puliti e scendo appena in tempo che Alex ha finito di lavarsi.

Esce dalla doccia con un asciugamano legato in vita a coprirgli le parti intime, si abbassa alla mia altezza per strofinarmi addosso i capelli bagnati.

Un sorriso mi spunta sul viso.

Gli do uno schiaffo sulla nuca strappandogli una risata mentre esce dal bagno.

Dopo essermi lavata e asciugata infilo l'intimo, dei pantaloni di pelle aderenti color vinaccia, tendente al rosso, a cui abbino un body nero a maniche lunghe, sgambato.

Dopo aver asciugato i capelli torno in camera e cerco una giacca di pelle in particolare, che so si abbina perfettamente ai pantaloni.

Una volta trovata sorrido mentre la indosso.

È nera e corta, da cui si vede il taglio del body.

Ci sono degli spruzzi rossi scuri di vernice ovunque, della stessa tonalità del pantalone.

Metto tutti i capelli da un lato del collo, per fare vedere la scritta sul retro del giacchetto.

-BLOOD QUEEN-

Scritta sempre con vernice rossa, lucida, per far sembrare che sia davvero sangue.

La amo.

Infilo i miei soliti stivali che non mi abbandonano mai e i gioielli.

Dopo essermi pettinata al volo le sopracciglia, metto un filo di mascara e contorno i miei occhi di matita nera.
Faccio la stessa cosa con le labbra, ma uso una matita rossa, per poi stendere una tinta labbra del medesimo colore.

Non vado in giro senza ormai.

Torno nella stanza dove ho dormito e prendo le mie armi, che avevo tolto per riposare.

Le inserisco ognuna al proprio posto.

Scendo le scale e sento bussare alla porta.

Arrivo, sapendo che Lauren si trova dall'altra parte.

Sarà lei oggi a supervisionare ogni cosa mentre gli addetti lavorano.

Io ho degli impegni in mattinata e Alex ha da fare alla base.

Apro la porta trovandola come sempre nel suo tailleur di classe nero e con una cartellina in mano, che scoppia di fogli.

Una montatura chic dorata le contorna gli occhi chiari raggianti.

Full Of DarknessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora