Capitolo 31

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"Le persone danneggiate sono pericolose. Sanno di poter sopravvivere..."
-Juliette Binoche

È la mattina del grande giorno e il centro di controllo è un fremito di agitazione.

Tutti si stanno preparando per l'assalto e la confusione regna nonostante i piani per mantenere l'ordine.

Mio fratello, Dylan e Travis stanno amministrando il mio piano mentre osservo tutto dall'alto.

Ogni cosa deve essere al suo posto per il momento.
Le mani vibrano.
Non aspetto altro che dare il segnale.

Ortega non mi ha inviato nessun altro messaggio da quella sera, ed io non ho intenzione di scrivergli.

Non so contro chi mi troverò faccia a faccia, per questo, ho organizzato più opzioni di trattazione.

Non ho dimenticato di cosa è a conoscenza, del materiale con cui vuole ricattarmi e non sarà facile scovare un punto debole dove colpire, dovrò trarre più informazioni possibili da questo incontro.

È l'unica opportunità che ho per trovare qualcosa di utile.

Qualcuno bussa alla porta dell'ufficio facendomi distogliere lo sguardo dal computer, dove sono proiettate tutte le telecamere dell'edificio, che stavo osservando.

<<Avanti.>> concedo affondando nello schienale della sedia sperando che la chioma rossa che ho visto dalla telecamera non sia la sua.

E invece davanti mi compare proprio lei.
Amelia Ramirez.

Entra con uno sguardo curioso.

I boccoli rossicci le contornano il viso, gli occhi dal colore del cioccolato sono caldi e intensi, in contrasto con la pelle bianca lattea.

Lei rispetto al fratello è molto diversa, fisicamente intendo, perché caratterialmente ha la stessa faccia tosta che caratterizza tutti i Ramirez.

Tutto è partito quando Giorgio Ramirez sposò Marlén Garcìa, donna proveniente da una famiglia mafiosa al pari delle nostre, l'anno dopo il matrimonio nacque Fernando, ma dopo tre anni Marlén morì di cancro, Giorgio si risposò con una donna in carriera dagli stessi tratti estetici di Amelia tranne per gli occhi ereditati dal padre e uguali al fratello.

<<Bello l'ufficio... Mi ricordo quanto desideravi averne uno tutto tuo.>> Osserva lei.

Inclino la testa di lato e la osservo in silenzio, per metterla in soggezione, ma lei, mi fissa altrettanto negli occhi senza distogliere lo sguardo, aspettando che io dica qualcosa.

Alzo un sopracciglio.
Mi sta sfidando?

<<Cosa ci fai qui Amelia?>> Domando con tono inflessibile.

<<Facevo un giro, e sono passata da queste parti. Ho detto perché non venire a trovare la mia migliore amica.>> risponde mentre cammina per la stanza.

<<Hai una bella faccia tosta a presentarti qui e a chiamarmi in quel modo, ma se sei venuta per parlare di affari siediti pure.>>

<<Non parlerò di affari, ma mi siederò lo stesso.>> Ribatte con un sorriso sulle labbra.

<<Allora, Sayah Morrison...>> Sibila poggiandosi allo schienale, accavallando le gambe. <<È da molto che non parliamo noi due...>>

Sposto lo sguardo verso il PC, per controllare che tutto scorra come concordato.

<<Si Amelia, da quando tuo padre ha quasi chiuso i ponti con noi dopo la morte del mio.>> Rispondo con una punta di arroganza.

Full Of DarknessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora