"Il dolore di ieri è la forza di oggi."Mentre Dylan mi ricuce la ferita, mi perdo a guardare il vuoto.
Sento l'ago trapassarmi la carne, ma il dolore è come solletico in confronto al dolore che ho subito in passato.
Mi si forma la pelle d'oca al ricordo delle scariche elettriche che mi hanno trapassato il corpo.
Quello è un dolore che non si scorda.
Che ti da al cervello e non potrai mai dimenticare.
Ti fa sentire pazza.
Ti fa diventare pazza.
È un dolore che di dilania all'interno, che ti manda talmente tanto in agonia da farti desiderare di morire.
Le torture che mi hanno inflitto sul corpo non sono niente in confronto a quello.
Ne porto ancora le cicatrici, che mi ricordano ogni giorno che il mondo è pieno di gente di merda, gente che per i propri scopi è disposta a fare di tutto...
Io stessa sono diventata così.
Crudele, manipolatrice, spietata...
Non riesco a controllare la rabbia, per quanto io ci provi a trattenerla trova sempre modo di uscire e prendere il sopravvento su di me.
Quando ero piccola mi avevano prescritto dei farmaci per questi attacchi, che mi rendevano apatica, triste, vulnerabile, per questo ho smesso di prenderli, imparando piano piano a controllarmi, ma comunque delle volte capita che perdo il controllo, e lo detesto.
Dopo tutti questi mesi a dover subire e subire in quel manicomio, la mia mente esige ribellione, esige libertà.
Nessuno dovrà osare più portarmela via.
Che sia mio nonno o chiunque altro, nessuno deve dirmi cosa fare della mia vita.
<<Ho finito.>> La voce di Dylan mi riscuote dai pensieri.
Si alza e si sgranchisce le gambe.
Do un'occhiata all'orologio e noto che sono passati dieci minuti.
Guardo la gamba, trovando un lavoro perfetto.
Mi alzo, non badando al fatto che sono in mutande per provare ad andare in bagno.
Pochi secondi dopo una fitta forte me lo impedisce, facendomi risedere sul letto.
<<Non sforzare la gamba questi giorni, se continui così non guarirà mai.>> Mi informa scontroso come sempre.
Annuisco distrattamente aspettando che se ne vada ma non lo fa.
Rimane lì davanti a fissarmi.<<Cosa vuoi?>>
<<Sai potresti anche ringraziare, non ti costa nulla.>>
<<Non vedo perché dovrei farlo dato che come hai detto tu, non costa nulla.>> Gli rispondo strafottente.
Non lo ringrazierò di certo.
Provo a rialzarmi e zoppico fino all'armadio, stringendo i denti.
<<Sei proprio una bambina immatura, come immaginavo...>>
Fa per andarsene ma lo blocco.
<<Non azzardarti a dire una cosa del genere mai più.>>
<<Sennò? Mi torturi come hai fatto con Steen? A proposito bel lavoro, lo hai squarciato per bene.>>
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Full Of Darkness
AcciónSayah Morrison a soli 16 anni si ritrova imprigionata in riformatorio, dopo esser stata incastrata dalla banda mafiosa rivale del padre, morto pochi giorni prima. Il fratello è riuscito a salvarsi, ma lei? Le prove schiaccianti la costringono a rima...