"Non mi fido di nessuno, nemmeno di me stesso."-Iosif Stalin
Mi sveglio di soprassalto con il fiatone ed il battito a mille.
Mi gira la testa.
Non riesco a respirare.
La gola si stringe e mi si offusca la vista per le lacrime.
Boccheggio in cerca di aria.
Mi sento prendere il viso e scuotermi.
<<Sayah concentrati sulla mia voce, inspira ed espira.>> Riconosco mio fratello e faccio come dice.
Allungo la mano verso il comodino e Alex subito capisce.
Prende le mie gocce per l'ansia.
Mi sforzo di aprire la bocca e mandarle giù nonostante sia la cosa più difficile da fare al momento.
<<Brava continua così.>>
Riesco a prenderne dieci per poi ricadere sul letto, la debolezza prende il sopravvento.Respiro ed espiro, respiro ed espiro.
Dopo non so quanto il battito si regolarizza e mi calmo.
Chiudo gli occhi con una mano sul petto, la testa che mi gira ancora.
Mio fratello mi accarezza i capelli. <<È tutto apposto ora, ci sono io con te.>>
Mi rimetto su con il busto e stringo forte mio fratello, che mi accarezza la schiena.
<<Riesci a parlare ora?>> Mi domanda.
<<Si.>> Dico con difficoltà.
Cerco di alzarmi ma un dolore acuto alla gamba me lo rende impossibile.
<<Ferma ferma non puoi alzarti, ti hanno sparato alla gamba, te lo ricordi?>>
Annuisco.
<<Hai anche dei lividi sulla schiena, fortunatamente non hai riportato nessun danno alla testa se non una leggere contusione.>> Continua accarezzandomi una guancia.
Mi guardo intorno e la mia stanza riprende forma.
Mi concentro su Alex, i suoi tratti mi appaiono ancora leggermente sfocati.
<<Ti va di parlarmi di cosa ha scatenato l'attacco di panico?>>
Mi chiede apprensivo.Deglutisco e sposto gli occhi altrove.
<<La mamma...quel giorno.>> Sussurro guardando altrove.
Mi riabbraccia e glielo permetto solo perché sono ancora debole.
<<Non sono mai smessi vero?>> Mi chiede.
<<No...>>
Da quel giorno ne soffro.
Ogni volta ad aspettarmi ci sono sempre gli stessi incubi, che non riesco ancora a superare, e che mi portano ad avere attacchi di panico al risveglio.
La notte è il mio più grande nemico e sono anni che provo a sconfiggerlo invano...
Difficilmente li riesco a calmare senza le mie gocce.
In riformatorio è stato un inferno, ho dovuto sempre cavarmela da sola.
Mi proibivano di assumere farmaci.
Non c'era nessuno ad aiutarmi, ed è stato difficilissimo imparare a controllare questi attacchi.
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Full Of Darkness
ActionSayah Morrison a soli 16 anni si ritrova imprigionata in riformatorio, dopo esser stata incastrata dalla banda mafiosa rivale del padre, morto pochi giorni prima. Il fratello è riuscito a salvarsi, ma lei? Le prove schiaccianti la costringono a rima...