"Molti nemici, molto onore."-Gaio Giulio Cesare
Rimango immobile cercando di elaborare un piano nel minor tempo possibile, e quando mi accorgo di essere spacciata abbasso la pistola.
<<Bene, adesso esci dalla macchina, e mettiti in ginocchio con le mani in vista.>>
Cerco di tenere sotto controllo il mio battito cardiaco.
Mentre chiudo lentamente lo sportello, clicco il pulsante nascosto nella portiera che manda una richiesta di aiuto immediata con la mia posizione alla base.
Tra non molto i miei uomini saranno qui.
Li devo solo trattenere per qualche minuto.
Mantengo il sangue freddo e cerco di localizzare i cecchini.
<<Ho detto, mettiti in ginocchio con le mani in vista.>> Ripete la voce alle mie spalle.
Voltandomi mi trovo un uomo sulla quarantina, con la barba brizzolata ed un completo elegante.
Una grande cicatrice lo sfregia dal sopracciglio destro fino alle labbra, rendendolo cieco in un occhio.
Riconosco immediatamente chi è.
Mi vengono i brividi solo a sentire la sua voce.
Come fa a non essere morto?
Mio fratello ha detto che hanno ucciso tutti gli uomini di Ortega, ma a quanto pare non lui, non il braccio destro del Boss.
Butto l'arma per terra ma senza inchinarmi.
Non mi sottometterò fino a questo punto.
Bruce Steen carica la pistola che ha in mano, mirando alla mia testa. <<Non lo ripeterò un'altra volta.>> Ringhia lui.
<<Mi sembra di averti fatto capire chiaramente che non mi inchinerò né a te, né al tuo capo.>> Affermo senza distogliere mai lo sguardo da lui.
<<Se non ti inginocchi entro trenta secondi, ordinerò di sparare.>>
Sorrido sadicamente.
Con che coraggio.
Nessuno di loro oserà farmi del male.<<Non ho paura di morire, ordinalo pure.>>
<<Non ti ricordavo così coraggiosa....o forse dovrei dire stupida.>>
Continuo a guardarlo inespressivamente.
Mi avvicino lentamente e lui stringe l'impugnatura sulla pistola. <<Non ti avvicinare o sparo.>>
<<Che c'è Bruce, non hai il coraggio di uccidere una ragazzina stupida?>> Lo sfido.
Mi avvicino talmente tanto da sentire il freddo della pistola sulla mia fronte <<Forza spara.>> Lo incito.
<<Cos'è che ti ferma? Il tuo capo mi vuole viva giusto?>>
<<Sei più sveglia di quello che pensavo, è vero non posso ucciderti.>> Alza un angolo della bocca assottigliando lo sguardo.
<<Ma non ha detto che non posso ferirti.>> Senza esitazione mi spara alla gamba, facendomi perdere l'equilibrio e cadere.
Digrigno i denti trattenendo dei gemiti di dolore.
<<Te ne pentirai figlio di puttana.>>
Ride sadicamente per poi prendermi dai capelli e trascinarmi da qualche parte.
Estraggo dalla manica del giacchetto il mio coltellino e glielo pianto con ferocia nella coscia, colpendo di proposito l'arteria principale.
Molla la presa dalla mia testa e ne approfitto per alzarmi, gli do un gancio sullo stomaco che lo fa contorcere.
<<Sparate!>> Urla lui ma senza risposta.
<<Cosa aspettate?! Sparate!!!>> Grida più forte ma senza risultati.
Rido perfida.
Si alza di scatto e mi prende in spalla, per poi buttarmi malamente a terra.
Sbatto forte la testa, la mia schiena brucia, oltre al dolore perforante della mia gamba che perde sangue a fiotti.
Mi punta la pistola contro, ma non fa in tempo a sparare che viene tramortito.
Riconosco mio fratello corrermi incontro, finché non mi si offusca la vista e svengo.
Flashback
<<Lei è morta Sayah... È morta!>>
Corro verso mio fratello che piange disperato, lo stringo a me più che posso cercando di confortarlo.
<<Come?>> Chiedo con voce tremante, e lui risponde con esitazione.
<<La hanno trovata nello scarico delle fogne del quartiere... completamente sfregiata e dissanguata>> mi porto le mani alla bocca con le lacrime agli occhi.
<<Sono...sono stati loro?>>
<<Non lo sappiamo, non ci sono prove.>>
<<Dai segni che porta sulla pelle, è stata torturata fino al suo ultimo respiro, ha lottato molto...>>
Rabbrividisco dalla rabbia.
<<Non meritava di morire così.>>
<<Dobbiamo vendicarla.>> Annuisco decisa.
Ci arriva contemporaneamente un messaggio al telefono, da un numero anonimo.
Un video.
Mi vengono i brividi.
Clicchiamo contemporaneamente sul display.Parte un filmato.
C'è mia madre legata ad una sedia, tagli e ferite la ricoprono, lo sguardo è stanco, non c'è più luce nei suoi occhi.
Arriva un uomo, con un bastone di ferro incandescente, il volto coperto da una maschera.
Tremo a quello che sto per vedere.
Preme malamente il pezzo di ferro sul fianco di mia madre, e lei strilla a più non posso.
<<BASTA SMETTETELA VI PREGO!!! UCCIDETEMI.>>
Spazio autrice
Sayah ha molto sangue freddo per queste situazioni, ma perché? Cosa può esserle successo?
Perché Bruce Steen è ancora vivo?
Qual'è la verità dietro la morte della madre di Sayah?
Vi è piaciuto il capitolo? Come sempre se vi va commentate o mettete una stellina per farmelo sapere 🥰
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Full Of Darkness
ActionSayah Morrison a soli 16 anni si ritrova imprigionata in riformatorio, dopo esser stata incastrata dalla banda mafiosa rivale del padre, morto pochi giorni prima. Il fratello è riuscito a salvarsi, ma lei? Le prove schiaccianti la costringono a rima...