"Le patologie che causano ipovisione nel bambino sono patologie retiniche, malattie della cornea, cataratta, glaucoma, patologie globali del bulbo oculare e in fine i traumi esterni."
"Che cosa vuole dirci dottoressa?"
"Purtroppo, la bambina non potrà più vedere per il resto della vita, mi dispiace immensamente."
Ed un pianto strozzato riecheggiò per l'immenso corridoio di quel bianco ospedale.
20 anni dopo.
"Rhea! C'è Jin qui!"
"Scendo subito!"
Raccolse la borsa appoggiata sopra la scrivania in marmo bianco, poi la giacca che mamma piegava e sistemava tutte le mattine sullo schienale della sedia girevole. Con disinvoltura si avvicinò alla porta in ciliegio, l'aprì e scese le scale un gradino alla volta. 13 scalini e poi piastrelle in mogano. Sentì un soffio alle sue spalle.
"Jin sei in anticipo lo sai?" disse sorridendo. Avrebbe riconosciuto quel soffio profumato anche a chilometri di distanza.
"Rhea... ma come ti sei conciata..." strabuzzò con sarcasmo.
"Oddio ho abbinato rosso e Giallo?" disse sorridendole di rimando.
Delle risate si scontrarono con le pareti rosate della casa e dalla cucina si udirono altre risa, la mamma. Udì dei passi massicci scendere dalle scale e capì subito che papà si era svegliato. Un dolce bacio sulla fronte e un cenno col capo verso Jin.
Era cieca. All'età di tre anni le diagnosticarono un glaucoma in stadio avanzato e nel giro di un anno perse completamente la vista. Fu un trauma, non voleva smettere di vedere il sorriso di mamma e il verde smeraldo degli occhi di papà, il rosso dei papaveri, il grigio cielo di Seoul e la metro. Ma quello che la spaventava di più, era soprattutto il fatto di non poter più far nulla da sola. Impiegò anni per imparare a comunicare, leggere e scrivere. Nella mente di una fanciulla ancora troppo piccola per un fardello simile, risuonavano le parole di mamma Cho, le insegnò che nulla è perduto nel momento in cui si è vivi. Fu difficile, si arrese davvero un sacco di volte, soffrì di insogna per anni e tutt'ora, il sonno le mancava. Imparò a cavarsela quando all'età di tredici anni decise di prendere in mano la sua vita. Ora se la cavava bene anche da sola, usciva a passeggiare, andava a prendere il pane e un giro fino al parco. Ma nulla di più, non le era permesso addentrarsi in centro città, cambiare rotta o intraprendere strade a lei sconosciute. L'oppressione dei genitori era, alle volte, eccessiva ma sapeva benissimo che non avrebbe avuto nessuna possibilità sola. Infatti per qualsiasi cosa c'era Jin.
"Andiamo?" lo sentì dire entusiasta.
Annuì. Oggi il suo migliore amico l'avrebbe portata in centro per una giornata di puro shopping tra amici. Chiuso il portoncino di casa si incamminarono verso la metro, un profumo di umidità e di sole riempì i polmoni, l'erba appena tagliata del vicino lasciava quel gusto di terriccio in bocca accompagnandolo con la dolcezza e freschezza delle viole che contornavano il marciapiede. Diciotto passi e si svolta a sinistra. Ecco Roger, il panettiere di fiducia, a qualunque ora si passi da questo piccolo locale, esce un intenso miscuglio di farina e pane, uno degli odori migliori al mondo. Altri trentacinque passi e c'è il semaforo. Rosso.
"Come cavolo fai?!" disse ammirevole il ragazzo.
"Quando non puoi vedere, puoi solo sentire" Le rispose senza aggiungere altro.
Cinquanta gradini per arrivare alla fermata della metro. Una melodia sofisticata si fece spazio nella mente, era un violino e un sax. Chiese a Jin la conferma, ed era proprio così. Mille voci presero possesso della mente di Rhea. Non era affatto abituata a tutto quel caos, ricordava la sensazione di smarrimento che si provava. Vertigini, perdita di equilibrio, nausea e in questo istante tutte si richiamarono all'appello. Si agganciò al braccio del suo migliore amico per non finir per terra. Sentì un contatto freddo e metallico, gli anelli di Jin.
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Teach Me ~ K.Namjoon
أدب الهواة~Completa~ PRESENZA DI SMUT❤️🔞 ARGOMENTI SENSIBILI🚫 ANGUST. Non servono gli occhi per vedere, Non serve il naso per odorare, Non servono le orecchie per sentire, Non serve la bocca per gustare e Non servono le mani per toccare. L'amore non ha biso...