3.~Sentire~

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La luce quella mattina non si era ancora appoggiata nella pelle candida e puntinata della ragazza, Rhea non sentiva il caldo delle giornate entrare nella sua stanza, il rumore però delle automobili era forte e ben marcato. Era sicuramente mattina inoltrata e la giornata era uggiosa. Si stiracchiò lasciando un sibilo di apprezzamento uscirle dalle sottili labbra secche. Seduta di lato nel letto, con le gambe a penzoloni, venne innebriata da un odore dolce, sembrava un misto tra fiori e frutta, un leggero sorriso si distese nel suo volto e roteó la testa verso sinistra dove la sedia girevole era posizionata.

"Buongiorno Seokjin" disse lei alzandosi lentamente.

"Ammetto che mi terrorizzi dolcezza..." rispose lui divertito, "Comunque sia, Buongiorno raggio di sole!" continuò avvicinandosi a lei lasciandole un leggero bacio sulla fronte.

Le labbra di Jin erano così morbide e delicate, sembravano una spugnetta umida, fresca e soffice. Sicuramente era un baciatore doc. Una risatina si udì per la stanza e senza accorgersene si tappò la bocca, imbarazzata dai suoi stessi pensieri. Aprì le grandi ante dell'armadio e con svogliatezza lasciò che la punta delle sue dita sfiorassero tutti i capi appesi, soffermandosi su un vestito leggermente felpato. Si girò nella direzione in cui Jin era, per il consenso finale. L'amico batté le mani acconsentendo l'outfit.

"Lasciami però aggiungere degli accessori..." sussurrò il migliore amico alle spalle della ragazza.

Sentì trafficare il suo amico, un ticchettio rimbombò nella stanza, una fibbia fu posata nella scrivania e subito dopo un fruscio leggero accompagnò il tocco deciso di Jin. Con decisione si diresse accanto a lui, avvicinò tentennante la mano alla scrivania. Ruvido ma liscio, pelle, freddo ma spigoloso, oro. Il ragazzo le disse che il colore della cintura era come la corteccia degli alberi, e il nastro, che avrebbe annodato ai lunghi capelli, anch'esso in pelle era invece come la terra cotta. Dopo una decina di minuti, fece il solito percorso dirigendosi con disinvoltura in cucina, ove proveniva un vociferare allegro. Jin era come un figlio per Cho, Cho era come una madre per Jin. Aprì la porta scorrevole in giglio dove al centro c'era posizionato un vetro opaco che suddivideva il salotto al luogo cottura.

"Mamma potresti sistemarmi i capelli?" chiese la rossa accomodandosi sullo sgabello della penisola.

"Certo tesoro" sorrise la donna risciacquandosi le mani nel lavandino.

Un tocco leggero quasi impaurito sfiorò i lunghi e ondulati capelli di Rhea, un piccolo brivido pervase la spina dorsale della ragazza facendola sussultare dolcemente. La dolcezza nello sfiorare i capelli della madre lasciava un senso di quiete, di casa nello stomaco della rossa, con le lunghe e fine dita, la madre raccolse pochi capelli ai lati legandoli con il nastro accuratamente scelto dal suo migliore amico. La stanza era silenziosa, riecheggiava un leggero suono di acqua bollente sui fornelli a induzione, poi una sensazione di felicità, quasi stupore la colpì in pieno viso, una smorfia dubbiosa si disegnò nel suo volto e sorrise.

"Wow... Sei davvero carina Rhea" rise Jin con enfasi, lui non mancava una volta in cui la facesse sentire una principessa, se non la ragazza più bella del pianeta.

"La ringrazio Monsieur" sussurrò inclinando il capo in segno di rispetto.

Tre risate si espansero nella stanza. Dopo aver parlato del più e del meno, qualche presa in giro e continue risate, Rhea si alzò e intimò l'amico a seguirla verso l'ingresso. Avevano deciso di andare nella biblioteca del paese per far rifornimento di romanzi, fantasy e drammi, riportando indietro quelli già letti. Amava quel posto, avevano una sezione completa in Braille con tutti i migliori autori e romanzi mai scritti nella storia, ovviamente limitata ai grandi successi, ma sempre molto vasta.
Seokjin allacciò la sua lunga e affusolata mano al gomito dell'amica cominciando a passeggiare per il quartiere dirigendosi sempre alla solita metropolitana. Ecco lì il solito sax e il solito violino, accompagnati da vertigini e nausea, era molto affollata la stazione e tutto quel rumore portava solo uno squilibrio alla ragazza. Sentì la presa di Jin farsi sempre più forte per non perderla, una folata di vento fece volteggiare il lungo vestito della ragazza, facendole così posare le mani sulla gonna per trattenerla verso il basso. Un istante dopo una spinta la colpì in pieno facendole perdere leggermente l'equilibrio, inciampò nei suoi stessi piedi e un assordante fruscio di passi le pervase la testa, non riusciva a percepire nulla se non i continui passi di forse centinaia di persone intorno a lei e in tutto ciò la presa di Jin non era più ferrea al suo gomito. Panico, angoscia, ansia, paura, agitazione, terrore percorsero la mente di Rhea facendola raggomitolare su se stessa, abbracciò le ginocchia e nascose il viso all'interno di esse provando ad esternare tutto ciò che la circondava.

Teach Me ~ K.NamjoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora