47.~Tac~

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YU RHEA

Il silenzio che alleggiava sulle strade e in quella stanza potevano solo confermare due cose, la prima che Namjoon stesse ancora dormendo e la seconda che non fossero ancora le sette di mattina. Sfarfallò le ciglia, sentendosi avvolgere sempre di più da quelle braccia così confortevoli e possessive, erano sigillate, come se lei avesse potuto sparire da un momento all'altro. Cercò di non svegliare il ragazzo al suo fianco, sedendosi sul bordo del materasso, facendo scorrere le lenzuola e scoprendo il suo ancora nudo corpo. Un fresco brivido le scaturì la pelle d'oca, un soffio delicato le smosse lo stomaco, conducendo la consapevolezza di cosa quel giorno avrebbe portato. Si alzò, restando sempre all'erta e toccando il vuoto intorno a lei, ancora estranea a quella camera, a quel luogo. Si abbassò ai piedi del letto, tastando il pavimento e scontrandosi con un tessuto soffice, lana. Era il maglione di Namjoon perché il profumo, inconfondibile di tabacco e miele, ne era impregnato. Lo indossò scaldandosi un minimo e continuò la sua perlustrazione, spostando tutti gli indumenti che calpestava verso la sedia che scoprì fosse vicina alla sua destra. Arrivò dopo sei passi vicino ad una tenda, in velluto soffice, la spostò accarezzando il legno ruvido della finestra ed il vetro freddo e spesso di essa. Sfarfallò le ciglia, restando con gli occhi aperti, facendo finta di vedere cosa si parava davanti ad i suoi occhi, spenti e completamente inutili. Sollevò le braccia, cominciando a raccogliersi i capelli in una crocchia disordinata verso il centro della testa, in alto. Abbracciò il suo esile corpo, appoggiandosi al muro di fianco a lei e sospirò.

"Ehy Piccola..." la voce impastata dal sonno di Namjoon la risvegliò, mettendola sull'attenti.

"Non volevo svegliarti... Scusami" sussurrò lei, abbassando la testa ed inchinandosi leggermente.

"Oh... non inchinarti per favore..." il cigolio delle doghe si espanse nell'aria, indicando l'alzata del ragazzo dal suo giaciglio. "Ero già sveglio" concluse a pochi passi da lei.

"Joonie..." mormorio impercettibile anche per sé stessa "Sono terrorizzata" confessò strofinandosi le braccia e pizzicando il maglione.

Tornò di nuovo quel calore famigliare, quell'abbraccio confortevole che solo lui sapeva darle, si posò al petto ed ascoltò la melodia che il cuore le stava regalando, un battito regolare, dolce, delicato e coordinato con il suo. Rhea sentiva quei rintocchi combaciare perfettamente, regalandole un senso di quiete.

"Vieni andiamo a rinfrescarci un po'..." le sussurrò alle orecchie, prendendole la mano e incamminandosi verso il bagno.

Le indicò la strada, contandole i passi e spostando tutti gli ostacoli che si paravano davanti a loro. Fu aperta una porta e un profumo di detersivo ed ammorbidente si insediò nelle narici sensibili di Rhea, portandola ad alzare leggermente il viso per intensificare l'inspiro. Il terreno le mancò da sotto i piedi, ma un marmo fresco le fece da sostegno, era di nuovo stata sollevata e posata sul lavabo. Sorrise per le premure che Rm le dava, trattandola come una bimba piccola, la faceva sentire sempre più amata e desiderata, curata e coccolata, le piaceva. Il fruscio della doccia si scagliò violento sul piatto in ceramica, cristallizzando l'atmosfera per poi evaporare e creare la giusta temperatura. Si sentì toccare le cosce ed istintivamente le sigillò, stringendole leggermente. Poi il tocco si estese verso i suoi fianchi rilassandola e accettando il corpo di Namjoon fra le sue gambe e percependo solo ora, che era nudo pure lui. Le guance si imporporarono e il rosso fu il colore principale del suo viso, l'imbarazzo misto alla consapevolezza di ciò che fecero la notte. L'esperienza e la maestria di quei polpastrelli la portarono alla realtà quando una pressione verso l'alto le fece alzare le braccia e il maglione fu sfilato. Si coprì il corpo, o almeno ci provò, procurando così una risatina divertita da parte del ragazzo davanti a lei.

Teach Me ~ K.NamjoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora