16.~Baciare~

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"Davvero?? Non ho mai sentito parlare di un bellissimo ragazzo come te dalla screanzata di mia figlia" rise contagiando il ragazzo.

"Ci conosciamo da poco..." canzonò lui "Incontrati per caso nel parco qui vicino" spiegò sempre con quel sorrisino.

"Che sciocca... Prego accomodati non vorrai star fuori al freddo" disse lei facendole spazio e invitandolo ad entrare. "Sali le scale... la sua stanza è la prima a destra" indicò sorridendogli e dirigendosi poi in cucina. "È dura da svegliare" urlò infine dalla cucina.

Sorrise pure lui, si diresse verso la direzione indicatagli e con la lentezza e l'accortezza di non far rumore aprì la porta. La camera era scura, ma un raggio di sole colpiva quello che era il letto della ragazza. Stava tutto in ordine, una scrivania con una sedia girevole, vicino ad essa un armadio semplice ed infine una finestra immensa al lato del letto. Era raggomitolata su sé stessa, scoperta. indossava un maglione lungo che le fasciava largo il corpo, fino a coprirle metà cosce, delle calze in lana beige fino a sotto il ginocchio. Quel accenno di pelle scoperta fece risvegliare in lui mille pensieri, paranoie e desideri. Osservò come quel corpo era minuscolo in quel letto matrimoniale. Vide quei lunghi capelli ricadere tutto lungo lo spazio che avanzava, creando delle onde sinuose. Non riuscì a vederle il viso, data la sua posizione, ma notò che stretto al suo petto vi era un libro. La immaginò stesa a letto con quel romanzo tra le mani, mentre leggeva, sentiva la sua pelle sotto le sue mani grandi, immaginava di percorrerle ogni centimetro rimanente fino ad arrivare alle labbra. Immerso nei pensieri e preso dalla sua fervida immaginazione, non si rese conto di essere ormai vicino al letto, con una mano pronta ad accarezzarle i capelli. Si bloccò per qualche secondo, decidendo di fare il giro del letto e recarsi davanti la finestra, dove stava nascosto il viso di lei. Si inginocchiò davanti alla faccia rilassata e dormiente, delle curve leggere, un nasino appuntito e due linee sottili rendevano tutto così bello e nuovo. Il cuore gli faceva male a quelle visioni, il cuore voleva uscire dal suo involucro di pietra, voleva essere libero, ma questo non avrebbe portato a nulla di buono, avrebbe solo incentivato lo schifo che circondava la sua vita. Non dare nessun motivo di debolezza. Lei stava diventando quello che poteva essere denominato punto debole. Lei era la sua fregatura. Uno sbuffo leggero fu percettibile, uscì caldo dalle labbra di lei. Rm si avvicinava sempre di più al suo viso, il naso sfiorò quello della rossa, lasciandogli una scarica elettrica in tutto il corpo, poi si soffermò qualche secondo sulle sue labbra, le toccò lievemente e con una delicatezza, che non sapeva minimamente di avere, le rubò un bacio. Fu solo uno sfiorarsi, quasi impercettibile, ma bastò per lasciare un bollire infinito di emozioni contrastanti e un irrefrenabile voglia di rifarlo ancora e ancora.

"Mmmmh..." mugugnò la ragazza voltandosi lentamente e rimanendo a pancia in su.

Quel movimento goffo fece alzare leggermente il maglione che indossava, scoprendo così quelle snelle e incredibili gambe. Sembrava una bambina, innocente e pura, come se niente e nessuno la potesse solo toccare o sfiorare, sembrava di porcellana, preziosa e fragile. Un senso di protezione e possessione invase i suoi innumerevoli pensieri. Nessuno avrebbe osato guardarla, toccarla o solo vederla. Lui avrebbe protetto quella ragazza, l'avrebbe resa intoccabile. Solo così il suo punto debole restava immune a qualsiasi attacco.

Yoongi ci aveva visto lungo, Min Yoongi sapeva che sarebbe caduto nella trappola mortale di quella ragazza e questo, il suo migliore amico, non vedeva l'ora succedesse. Alla fine aveva confessato, confidò ogni singolo particolare e ogni singolo accaduto. Raccontò le sensazioni, le emozioni, i brividi e tutto quello che provava in presenza di questa ragazza. Yoongi era arrivato ad una semplice e sola soluzione. L'amore era nell'aria. Rm però non ne era convinto. Non sapeva esattamente cosa fosse l'amore, cosa si provasse e come riconoscerlo. Si sentiva mal disposto, nervoso e irrequieto, dubbioso ma con una voglia irrefrenabile di quel corpo. Gli fece il suo migliore amico, che non aveva mai accennato al sesso violento che avrebbe voluto praticare o al dominare quella ragazza prendendole i capelli e comandando i movimenti sulla sua intimità. Gli fece notare quanto si soffermasse sul volerla vedere, sul sentirla parlare e sul suo profumo, giudicato "fastidioso". 

Teach Me ~ K.NamjoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora