KIM NAMJOON
Il primo chiarore di questo novembre accoglie la sua seria figura fuori il portone di casa. È una luce tenue, che scalda senza però infastidire gli occhi o la pelle. Abituandosi gradualmente alla luce del giorno si incamminò senza fretta, verso la sua meta ormai nota. Passi lenti e rilassati, un po' per il sonno ancora imminente e un po' perché è impossibile non lasciarsi cullare da quel meraviglioso clima invernale. Una brezza leggera scompiglia quei lunghi e neri capelli, certamente prossimi da tagliare. L'aria profuma di cornetti caldi e cappuccino e seguendo quel meraviglioso odore si trova davanti una pasticceria. Senza ragionarci o pensarci troppo ci entra. Il suono di un campanellino risveglia il commesso di spalle.
"Salve buongiorno" sorride cordiale il ragazzo biondo.
"Salve" risponde indifferente Namjoon.
"Cosa posso servirle?" chiede come routine il commesso.
"Vorrei tre cornetti da portar via... Due alla crema e uno al cioccolato" diretto e coinciso, non c'era tempo da perdere.
Dopo cinque minuti si ritrovò di nuovo a passeggiare per quel marciapiede, sostenendo quel sacchettino e dirigendosi sorridente alla meta. Ecco quei tre scalini e quella porta che divide il suo mondo dalla normalità. Si avvicina suonando il campanello aspettando che venga aperto. Uno zampettare veloce si estese aldilà dell'uscio, increspandoli dolcemente le labbra in un sorriso. La porta fu aperta lentamente giusto quanto bastasse per rendere casuale e tranquilla l'apertura. Davanti a lui si parò la figura minuta di Rhea, fasciata da un maglioncino a righe colorato come l'autunno, inserito perfettamente in una gonnellina nera vellutata che rendeva la sua vita più sottile e slanciava il suo corpo snello. La sensualità delle calze nere davano un calore inconfondibile al basso ventre di Namjoon lasciandolo sbalordito ed estasiato da quella paradisiaca vista.
"Buongiorno Namjoon" sorrise la rossa inchinando il capo ed arrossendo.
"Buongiorno Piccola" la salutò avvicinandosi.
"Che aroma dolce e profumato" sussurrò lei increspando la fronte "Oddio cornetti!!" esultò poi saltellando composta e allungando le braccia verso la sua figura.
Namjoon afferrò le sue manine calde portandosele alla bocca per lasciarle un bacio e avvicinandosela al peto. Circondò quel corpo minuto scaldandosi ed impossessandosi del profumo fruttato che emanava, avvicinandosi alle sottili e rosee labbra. Il calore dei loro cuori si propagava nel loro corpo arrivando dritto ai loro centri e accaldandoli. Rhea si fece sempre più vicina lasciando il permesso alle lingue di ricongiungersi e raccontarsi ancora una volta. Le possenti e grandi mani, così delicate su di lei, la tengono stabile e ferma, afferrandole i pensieri, imprigionando il tutto nel loro mondo, nel loro spazio condiviso. Il fiato comincia a farsi corto e l'ossigeno manca, facendo sì che si lasciassero per assicurare il processo di respirazione.
"Posso entrare?" sussurra all'orecchio di lei creandole un brivido percettibile dal suo sussulto.
Annuisce spostandosi verso l'interno, lasciandolo destreggiarsi ormai abituato alla dimora. Lasciando le scarpe in entrata ed appoggiando nel ripostiglio il cappotto, si dirige disinvolta nella cucina, in cui Rhea e la madre son sedute sull'isolotto. Cho lo saluta con dolcezza, lasciandole un bacio materno sul capo e facendolo accomodare vicino alla figlia. Un profumo di caffè riempie l'ambiente lasciando quel tepore di casa che ormai da tempo non sentiva più.
"Namjoon caro caffè?" la voce vissuta della signora catturò l'attenzione.
"Si grazie" sorrise annuendo.
Afferrò con decisione lo sgabello in cui la rossa era accomodata, facendolo strisciare verso di sé, creando meno spazio possibile a separarli. Rhea sussultò impaurita afferrando saldamente il braccio di lui, scavando la pelle con le unghie ed evitando di cadere. Lo sfarfallio delle ciglia rese l'espressione confusa della ragazza solo più dolce. Sorrise disinvolto sapendo che quel contatto le avrebbe solo stampato un sorriso a trentadue denti e imperlato di rosso le guance. Appoggiò la mano sulla coscia di lei, coprendo un ampio spazio e stringendo leggermente facendo saltare il corpo sottostante. Le reazioni spontanee che aveva lo facevano sentire decisamente fiero ed orgoglioso, facendosi sempre più spazio l'idea di possederla. Quelle iridi bianche così intense, erano un fottuto foglio bianco che messo nella posizione giusta e con luce calda avrebbero lasciato spazio ad un milione di parole scritte. Una ciocca ribelle stava adagiata sul suo volto, coprendolo parzialmente e infastidendo il suo studiarla ed ammirarla costante. La spostò posizionandola dietro l'orecchio percorrendo il collo e le spalle sfiorandola dolcemente. La pelle d'oca non tardò a presentarsi facendola ridacchiare per il solletico che provocò il gesto. Si stampò anche nel suo viso un sorriso, indotto proprio dalla voce dolce della donna vicino.
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Teach Me ~ K.Namjoon
Fanfiction~Completa~ PRESENZA DI SMUT❤️🔞 ARGOMENTI SENSIBILI🚫 ANGUST. Non servono gli occhi per vedere, Non serve il naso per odorare, Non servono le orecchie per sentire, Non serve la bocca per gustare e Non servono le mani per toccare. L'amore non ha biso...