"Ti ho sempre desiderata. Dal primo momento che ti ho vista".
Quel bisbiglio sensuale e carico di desiderio fece inarcare dolcemente la schiena della ragazza, facendo così involontariamente scontrare le loro intimità ove scariche elettriche e piacere si estesero in entrambi i corpi. Namjoon stava sovrastando quel corpo così piccolo confrontato col suo, che urlava protezione e possessione in mille lingue diverse. Il rossore delle gote, lo sfarfallio degli occhi bianchi, i pugni stretti sul suo petto e le gambe impossibilitate nel restare ferme, lo incitarono ad impossessarsi di nuovo di quelle labbra così dolci e diventate peggio della droga. La mano scorre accarezzando la pelle candida e soffermandosi sui seni avvolgendola e coccolandola per rilassarla. L'aria carica di tensione sessuale faceva da sottofondo a quegli schiocchi sensuali e proibiti, a quell'intimità creata con una semplicità inaudita. Namjoon perdeva ad ogni secondo sempre di più la testa, lasciando il suo istinto comandare i movimenti e le decisioni. La desiderava, la voleva e i pensieri erano sempre più concentrati al suono soave che produceva la sua voce in preda a spasmi e ansimi. Circondò con le gambe il corpo della ragazza mettendosi a cavalcioni sfilando il maglioncino ed appoggiandolo alla fine del letto. Prese a disegnare il perimetro di quel corpo mozzafiato, usando tutto il palmo della mano, dal ventre alla vita fino a insinuarsi sotto la schiena e slacciandole il reggiseno, pezzo di stoffa inutile. Con premura sfiorò quei seni tondi, irrigidendo così quei boccioli rosa che lo stavano richiamando come suo. Chianandosi, Rm, circonda con la bocca i capezzoli, ormai turgidi, succhiandoli piano quasi fossero di zucchero, giocando espertamente con la lingua e soffiandoci sopra creando brividi e pelle d'oca alla ragazza. Baciando quel lembo di pelle cominciò a salire, creando una scia umida con la lingua fino a raggiungere il lobo dell'orecchio mordendolo.
"Piccola" sussurra in preda all'eccitazione "Fermami" suggerisce baciandole la guancia e soffermandosi ad osservare l'espressione di puro e genuino imbarazzo.
"Lo farò se..." deglutì quasi soffocandosi "se non me la sento" concluse infilandosi tra i suoi capelli neri passandoci le dita e rassicurandolo godendosi quel momento di estrema dolcezza.
Annuì sonoramente, giusto per far sentire a lei di aver capito e compreso i suoi desideri, cominciando a percorre a ritrosi il percorso, finendo per inglobare di nuovo quel bocciolo rosa succhiandolo più avidamente ma senza farle del male. Roteò la lingua sul destro strisciando languidamente verso il capezzolo sinistro, baciandolo e mordendolo sensualmente.
"Ah..." ansimò eroticamente Rhea.
Namjoon lo prese come un invito ed un lascia passare per continuare la tortura. Con le mani carezzò i fianchi cercando la cerniera della gonnellina nera, aprendola lentamente. Sentì la ragazza irrigidire i muscoli del ventre, contraendosi e alzandosi leggermente, invitandolo ad eliminare anche quel pezzo di stoffa. Lo slip era nascosto sotto il collant neri e non chiedevano altro di essere liberati. Impugnò il bordo elastico, sfilandolo con lentezza ed osservando come il candore della pelle levigata si scopriva dalla tela trasparente nera, esponendo la pelle d'oca che solo lui sapeva provocarle. Posò l'indumento insieme a tutto il resto circondando le caviglie fini e lisce di Rhea, sfiorandole le gambe fino all'interno coscia tornando verso i fianchi, evitando apposta il suo centro godendo dello sbuffo frustrato che uscì dalle labbra ormai rosse per i continui morsi. Lambì la vita creandoci dei cerchietti immaginari con i polpastrelli, sfiorando poi lo stomaco e il centro tra i seni afferrandole il collo come se le sue mani fossero l'unico gioiello degno di essere indossato. La ragazza sussultò, inarcando la schiena ed immergendo il capo sul cuscino liberando un gemito di piacere.
"N-namjoon... Ti-ti preg-" cercò di intimarlo a continuare, ma le tappò la bocca baciandola vivacemente e facendola sospirare.
Era giunto il momento di accontentare quei desideri velati tra gemiti ed ansimi, facendosi strada nel suo corpo ed intrufolandosi nei suoi slip. Accarezzò lentamente il clitoride, torturandola dolcemente, attutendo i gemiti ed accogliendoli fra le sue labbra, baciandola continuamente. Una sensazione deliziosa, quasi dimenticata. Continuando a stuzzicarle il clitoride le dita si spingono tra le labbra e poi risalgono su, studiando quel posto ancora sigillato, pronto a riempire il vuoto. Lei si ritrai un po', colta di sorpresa dalla nuova sensazione.
"Va tutto bene?" chiede con voce profonda e rassicurante.
"Si" risponde secca la ragazza, aspettando il seguito di quel miscuglio di emozioni.
Prosegue quel movimento, creando piacere a quel corpo paradisiaco, intervallando con cerchi immaginari e sfiorando l'apertura, senza però infrangerla o infastidendola. Il tutto è bollente, scotta e ormai quei semplici tocchi sono diventati troppo poco, insignificanti. Lei è fragile, fatta di cristallo e basta un solo sbaglio per romperla in mille pezzi, forse consapevole di questo non affretta nulla, non insiste e non impone il suo volere. Lei prima di tutto, il suo piacere prima di tutto. Sono ormai mesi che si frequentano, che si bramano, che si toccano, che si completano e sono altrettanti mesi che lui, uomo, non ha rapporti. I suoi ormoni stanno volando e il suo corpo chiede passione, peccato, amore. Mordendo il labbro inferiore si sposta, lambendo il collo bianco della ragazza, continuando a stimolarla e recandole piacere.
"Piccola..." sussurra sottovoce "Voglio darti di più" continua osservando il profilo perfetto, un accenno semplice, un rossore etereo spalmato sull'intero viso angelico e lo spalancare dei suoi candidi occhi.
"I-io... non s-so" risponde anche lei tremante di piacere.
"Non voglio fare quello che pensi" la rassicura vedendo la mascella rilassarsi lentamente "Ti fidi?" chiese, lei annuì decisa. "Rilassa il tuo corpo e concedimelo" malizioso le morse il collo facendola gemere.
Estrasse la mano dagli slip, formando così un'espressione di disappunto sul volto di lei, alzandosi dal corpo e posizionandosi meglio fra le sue gambe. Afferrò gli slip, lasciandoli cadere a terra, scrutando quanto l'intimità della rossa fosse calda, bagnata solo per lui. Sovrastò prepotentemente il corpo minuto ed indifeso di Rhea, facendola sussultare. Posizionò il sostegno del suo corpo al lato del viso della ragazza, e con l'altra mano le accarezzò la coscia sinistra, alzandola un po' e facendole piegare così le ginocchia.
"Apriti un po' per me piccola" sussurrò indicandole i movimenti.
Obbedì senza fiatare, lasciando così lo spazio a Namjoon per procedere con il suo intento. Le baciò la fronte, entrambe le palpebre, la punta del naso poi le labbra, il centro dei seni e lo stomaco. Continuò sull'ombelico e poi sopra la sua intimità fino a lasciarle una lappata improvvisa al centro del suo fulcro. Un urletto stridulo uscì dalla bocca della rossa, facendo sorridere soddisfatto il ragazzo. Assaggiò ancora il centro del corpo etereo, possedendola e cullandola verso il piacere. Leccò, succhiò dandole scariche di brividi costanti. Avvolse una coscia tirandole leggermente le carni per lasciar più spazio alla lingua di lavorare e procurare ansimi così erotici da rendere i suoi jeans troppo stretti. Con l'altra mano accarezzò l'entrata di Rhea, facendola ritrarre, ma prontamente la bloccò sul materasso evitandole la fuga.
"Rilassati piccola" soffiò sul clitoride, aspettando che la ragazza scaricasse la tensione. Quando i muscoli si allentarono, con cautela e lentezza, penetrò il centro della rossa con un dito, fermandosi alla seconda falange. "Come ti senti?" voleva solo essere rassicurato che non fosse troppo.
"E'... è fastidioso" definì lei la sensazione.
"Solo all'inizio piccola... devi abituartici" comunicò Rm accarezzandole il ventre per aiutarla a rilassarsi.
Le pareti dell'intimità stavano avvolgendo e stringendo il dito indice di Namjoon, costringendolo a rimanere fermo per non procurarle ulteriore fastidio, ma quando si allentarono un po', spinse fino alle nocche. Un gemito estasiato rimbombò in quelle quattro mura. Con cautela tornò indietro senza però uscire, procedette facendo quel su e giù, sentendo come le membra di Rhea si accostavano ed avvolgevano il suo dito rilasciando l'eccitazione. Continuò a spingere abbinando poi un leccare dolce sul clitoride, dando così doppio piacere e facendo impazzire la rossa. I suoni soavi ed eterei che lasciavano quelle labbra fini erano solo ed esclusivamente musica per le sue orecchie, un suono angelico, onnipotente. Dopo vari minuti si permise di inserire il secondo dito, innescando così l'inarcamento della schiena di lei.
"Nam-... Io..." cercò di comunicare qualcosa, invitandolo solo ad aumentare il ritmo delle lappate e il costante penetrarla con le dita. "C-credo di..." si bloccò tappandosi la bocca e sigillando così un gemito più alto e sofferto degli altri.
"Vieni Piccola..." soffiò malizioso nell'intimità della ragazza "Vieni per me" concluse succhiandole il clitoride e pompando più velocemente.
Il fiato si spezzò, gli ansimi si bloccarono i gemiti aumentarono. Bastò un nome solo per esplodere in quel piacere così forte e così appagante. Rhea venne fra le labbra di lui.
"NAMJOON!"
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Teach Me ~ K.Namjoon
Fanfiction~Completa~ PRESENZA DI SMUT❤️🔞 ARGOMENTI SENSIBILI🚫 ANGUST. Non servono gli occhi per vedere, Non serve il naso per odorare, Non servono le orecchie per sentire, Non serve la bocca per gustare e Non servono le mani per toccare. L'amore non ha biso...