Teach Me ~ K.Namjoon

6.~Calcolare~

"Ora signorina mi dici subito chi è quel fusto." Jin stava seduto sul letto difronte alla faccia assonnata della ragazza. "Parla" continuò più severo.

"Jin per favore... mi hai appena svegliato bruscamente, posso lavarmi almeno la faccia?" chiese lei con la voce ancora impastata dal sonno.

Jin l'accompagnò al bagno posandole l'asciugamano pulito vicino al lavandino e poi ritornando in stanza aspettandola. Oltre al panno, il suo migliore amico, le aveva già preparato l'outfit giornaliero, calze in cotone, gonna color muschio accompagnata da una camicia color avorio dello stesso tessuto della gonna, con le maniche a chiusura a fiocco. La mamma gli aveva fatto una treccia la sera prima, che prendeva solo alcuni ciuffi davanti al viso, ma Rhea decise di raccoglierla arrotolandola su sé stessa e fermandola con delle forcine, secondo ripiano a sinistra. Fresca, sveglia e pronta ad uno degli interrogatori peggiori della storia. Con passi lenti e impercettibili si diresse nuovamente in camera, dove due colpetti decisi le indicarono dove accomodarsi, incrociò le gambe e si mise comoda sorridendo dolcemente.

"Allora? Dove l'hai conosciuto? Come si chiama? Da dove viene? Sai almeno chi è?" una raffica di domande colpì in pieno viso la rossa.

"Jin tranquillo, non so il suo vero nome, ma si fa chiamare Rm... la prima volta l'ho incontrato quando siamo andati a fare shopping... Poi è stato lui a salvarmi quel giorno in metro... Non ho mai seguito i passi di nessuno, mi sentivo persa, fuori luogo e non sapevo che fare... mi sono inginocchiata e due mani possenti mi presero al volo accompagnandomi dentro la metro" sospirò sognante mentre il ricordo di quel giorno rifiorì nella sua mente.

"Wooo... Un fusto eroico... combo magnifica" sorrise ed imitò una ragazza facendo sorridere Rhea.

"Jin il suo profumo... i suoi lineamenti... oh dio il suo modo di essere così estremamente misterioso..." cominciò a saltellare sul letto.

"Oh oh bella frena frena..." cantilenò quasi infastidito. "Stai dicendo che si è fatto toccare tutta la faccia? e ti è stato così tanto vicino da sapere pure qual è il suo profumo????" domandò ingelosito.

Seokjin era sempre stato geloso della sua ragazza, aveva sviluppato un senso di protezione verso quella che era la sua migliore amica, per lui era la sorellina da curare, seguire e portare nelle giuste strade. Rhea sapeva quanto Jin fosse tremendamente preoccupato, quanto questa situazione non gli piacesse e quanto questo lo destabilizzasse completamente. La rossa amava con tutta se stessa il suo fratellone, ma era giunto anche il momento di vivere a pieno, di sbagliare, di rischiare, di innamorarsi e perché no!? Magari anche di soffrire. Lei non voleva morire con il rimpianto di non aver avuto nessuna prima volta. Nessuna prima volta al mare, in montagna, nessun primo amore, prima delusione, prima sensazione di gelosia, prima rottura. Voleva sentirsi viva. Voleva provare tutto quello che il mondo le stava nascondendo dagli occhi, ma con impegno e dedizione avrebbe comunque scovato ogni piccola certezza e avventura che le si parava davanti. Gli occhi erano solo un contorno, non aveva ricordi di quando vedeva, troppo piccola per ricordare, troppo immatura per soffrire. Aveva sempre vissuto al buio più totale, ma ciò non le impediva di percepire la luce.

Sfiorò delicatamente il dorso della mano del ragazzo, strofinò i polpastrelli freddi in quella distesa morbida e profumata di vaniglia, rassicurandolo che tutto sarebbe andato bene, che al primo accenno di stranezza o di qualcosa di pericoloso e losco, sarebbe corsa da lui e avrebbe eliminato i contatti effettivi. Ma lo supplicò di poter rischiare, lo implorò di poter vivere almeno quella volta. Jin d'altro canto capiva cosa la spingesse a ciò, sapeva quanto dura fosse per lei, quanto frustrante era dover dipendere sempre da qualcuno, così intenerito da quel continuo sfarfallio delle lunghe rosse ciglia, un sorriso e una smorfia con il labbruccio, Jin cedette.