Teach Me ~ K.Namjoon

14.~Sopraffare~

Il suono delle automobili accompagnavano quelle due figure distanti ma al contempo molto vicine. Lui con le mani sulle tasche del suo giubbotto in pelle, passo fermo e spedito, sguardo fiero e testa alta, il mondo deve aver paura di lui. Lei, invece, le mani avvolte su sé stessa davanti il ventre, torturandole insistentemente, passo insicuro e traballante, occhi sbarrati puntati al terreno, era terrorizzata dal mondo intero. Lui ad ogni passo si avvicinava sempre di più alla figura di lei, cercando di non farsi sentire, per recarle un minimo di calore e sicurezza. Lei percepì la sua presenza, il suo avvicinarsi, quel miele e tabacco erano sempre più forti e il rossore delle sue guance sempre più evidente. Il silenzio era il loro migliore amico, ma andava bene così, l'importante era esserci.

L'odore dell'erba inebriò il territorio circostante, ormai il parco era vicino, ciò significava che anche casa di Rhea era vicina. Sembrava banale e stupido, ma il suo pensiero era fisso e costante sul non voler che tutto ciò terminasse, non voleva salutare quel bellissimo ragazzo, non voleva che passassero altri infiniti giorni. Voleva solo star in sua compagnia, conoscerlo, sentire quella melodiosa voce, sentire quel suo gusto mentolato ad ogni sussurro, il miele, il tabacco e quell'accento di erba che dava solo un pizzico di paradisiaco al tutto. Il suo braccio si scontrò con quello del ragazzo, ed istintivamente afferro il gomito di lui per non cadere.

"Scusami..." disse lei togliendo subito la sua mano tremante.

Non ci fu risposta, ma al contempo sentì quella grande e calda mano avvolgere il suo gomito, invertendo la situazione ed accompagnandola nel tragitto restante. Ormai il ragazzo sapeva bene dove lei abitasse e questo la fece sorridere, l'aveva accompagnata una volta sola ma già era impresso nella sua memoria.

"Ricordi dove abito" sussurrò lei, più a sé stessa.

"Già..." rispose lui lasciandosi scappare un sospiro.

"Non voglio rientrare ora" esordì convinta, voltando leggermente il suo viso verso il ragazzo.

I suoi pensieri uscirono dalla bocca senza nemmeno riuscire a fermarli, non era stata in grado di bloccare la sua irrefrenabile voglia di star con lui. Il suo cuore si fermò per qualche secondo, il respiro le mancò e i passi si fermarono involontariamente.

"Non so quale sia il motivo..." cominciò Rm sussurrando appena "Ma nemmeno io voglio che tu rientri" concluse con tono estremamente rilassato.

Brividi intensi percorsero la spina dorsale della ragazza, un sorriso le si stampò sulla bocca arrossendo. Avvolse delicatamente le braccia intorno a quella del moro, stringendola appena per raccogliere la sua attenzione.

"Be?!" sbuffò lui irritato. Non capiva quel suo atteggiamento improvviso "Cos'è quel sorrisetto compiaciuto?" domandò poi facendola avvampare.

"Non sono compiaciuta" disse subito difendendosi, nascose con un cenno di capo il viso arrossito.

Continuarono a camminare nella direzione di casa Yu e questo non stava per nulla tranquillizzando la ragazza, sperava in una svolta all'improvviso, a una deviazione tra qualche passo ma nulla. L'unica cosa che sentiva era il costante sguardo del ragazzo sul suo corpo, sentiva come delle costanti scariche elettriche oltrepassarle la pelle, aveva quella sensazione, sentiva quel nocciola incollato alla sua figura. Sarà stata l'euforia, sarà il modo in cui si sente, sarà il clima di famigliarità o semplicemente sarà l'attrazione, ma non riuscì a trattenersi.

"Ho qualcosa addosso?" chiese cercando di non sembrare esageratamente spavalda, per poi continuare "Mi stai fissando da un po' ormai" finì.

Un sussulto breve ed impercettibile per l'occhio umano, ma per Rhea tutto era amplificato, sentì come una semplice scossa attraversare le ossa del ragazzo. Colto in fragrante. Echeggiò nell'aria una piccola risatina che contagiò la rossa facendola sorridere e voltare verso di lui fermandosi a pochi metri dal suo vialetto. Lasciò la presa su Rm, abbassò il viso inchinandosi leggermente in segno di ringraziamento.