YU RHEA
Erano ormai due settimane che Namjoon si presentava costantemente alla sua porta, accompagnandola nella sua routine quotidiana e facendole compagnia. Colazione, pranzo e cena, ormai non si lasciavano nemmeno un secondo di respiro e conoscendosi sempre di più. Rhea aveva scoperto che sotto quel macigno di freddezza, si celava un ragazzo incompreso ed amante della lettura, aveva sfogliato e rimembrato un sacco di edizioni e volumi in comune, come la famosa saga di Harry Potter al classico di Freud. Molte volte si ritrovarono distesi in quel parco, con la loro lettura in mano, commentando ogni qual volta e ridendo per le stupide battute che Namjoon aveva cominciato a lasciarsi scappare. Nascosti dagli occhi indiscreti si colmavano nella loro intimità, baciandosi lentamente e sfiorandosi dolcemente, tra miele e tabacco con frutti dolci, un miscuglio paradisiaco. È sera, sono entrambi esausti dalla folle giornata passata tra passeggiate al parco e un giro breve in centro città, pronti a gustarsi quella cena ordinata al giapponese vicino casa di Rhea. Comodi e sazi si siedono nel divanetto, respirando quasi affannosamente per l'abbuffata appena terminata.
"Temo che esploderò" dice lei massaggiandosi la pancia più gonfia e tonda del solito.
Lo sguardo tagliente e perforante del ragazzo si fa spazio nell'aria, lasciando scariche elettriche nel corpo di lei, facendole percepire quegli occhi penetranti e concentrati. Si volta leggermente verso la direzione del moro, sfarfallando le ciglia e lasciando così scoperte le sue iridi bianche.
"Sei bellissima" pronuncia con disinvoltura, passandosi disordinatamente la mano fra i capelli, creando quel dolce fruscio che conferma le teorie di lei. "Ma tu lo sei sempre..." aggiunge poi in un sospiro, come se fosse più indirizzato a sé stesso chinando il capo verso lo schienale.
La fissa, concentrato, come se non ci fosse nulla oltre a lei in quella casa, e Rhea lo sa, lo sente, lo percepisce. Ha ben chiaro quanto ultimamente, lui la osserva, la studia e la guarda, ha appreso quanto lui adorasse posarle gli occhi addosso e questo lo amava alla follia. Non creava nessun disagio o imbarazzo, ma la rendeva sicura e ben consapevole di quanto tutto fosse reale e bello. Con disinvoltura si alzò dal rifugio e camminò verso quello scaffale ove un lettore cd, stava posizionato nel secondo ripiano verso destra. Lo accese, sentendosi perlustrata come un topo da laboratorio dagli occhi di lui, accarezzò delicatamente le copertine dei cd, scegliendone uno che potesse rendere l'atmosfera più rilassante ed accompagnasse i loro momenti prossimi. Una presenza le si posizionò alle spalle, cingendole i fianchi e roteandola verso la sua posizione. Un bacio fugace ed un dolce profumo di miele e tabacco le si insidiò nelle narici. Sorrise, cullandosi del suo tocco e calore che stava man mano tracciando quel percorso silenzioso ma carico di affetto.
"Nam..." sussurrò a filo delle carnose labbra "Scegli tu la musica" concluse lei lasciandogli un bacio e spostandosi leggermente al lato.
Il ragazzo passò in rassegna le due file di cd che stazionano da anni sugli scaffali di quella libreria, c'è un fruscio costante, nel quale lei si immerge, immaginando il ragazzo scorrere con l'indice tutti quei contenitori di musica, concentrato al massimo. Un attimo dopo la voce di Frank Sinatra risuona dalle casse dello stereo, morbida e avvolgente, e parte Strangers in the Night.
"Mi concede questo ballo?" all'improvviso sornione, quasi audace sorride, sciogliendo quell'attimo di imbarazzo creatosi alla domanda.
"Volentieri" risponde lei, inchinandosi come ad un ballo di gala.
La vita stretta e piatta di Rhea viene avvolta dalle possenti e muscolose braccia di Namjoon, saldandola e portandola al suo imponente petto. La stringe in modo esageratamente delicato e muove qualche passo incerto. Le sottili ed esili braccia di lei si avvolgono intorno al collo avvicinando poi il viso alla spalla lasciandosi cullare da quel profumo e tepore che solo lui sapeva darle. Tutto di lui odora di pulito, casa. Avvertì il leggero solletico che il respiro di lui, lasciava contro i suoi lunghi capelli rossi, infrangendosi nella tempia. Le sue mani, sempre più sicure, si spostano verso il sedere, lasciandoli un leggero schiaffo. Risero insieme.
"Stai andando alla grande piccola" soffiò delicato.
Si abbandonò completamente, rincorrendo con la voce le note di quella canzone, divenuta un contorno romantico e una sceneggiatura perfetta per quel quadretto così carico d'amore. Namjoon strinse la presa sul ventre ancora di più, appoggiandosi sulla chioma e accogliendo la voce di lei nella sua cantando insieme. Quel suono profondo come gli abissi, quel tuono di emozioni che scaturiva, quel brivido che conduceva ad entrambe le loro schiene, quella connessione irreale ma suprema. I piedi accarezzavano il parquet, facendolo scricchiolare lentamente. La musica sbiadisce, lasciando un silenzio confortante. I piedi di Namjoon si fermano arrestando anche i suoi. Una carezza sulla testa, lasciando due buffetti leggeri, come la mamma Cho era solita fare.
"Che c'è?" sorride lei cercando di smetterla di ridere.
Poi all'improvviso le sue labbra si plasmano completamente a quelle di lui, il respiro aumenta insieme all'intensità delle emozioni. Non si erano più toccati dall'ultimo episodio in camera di lei, dove quelle lacrime così cariche di piacere le scesero senza controllo. Voleva che qualcosa succedesse, voleva creare più connessione, voleva che il loro rapporto si sigillasse sempre di più e che tutto prendesse una svolta. Voleva essere sicura per una volta, voleva prendere l'iniziativa e donare quel piacere immenso a lui come aveva fatto con lei in più di un'occasione. Il bacio si evolve, da dolce a passionale, scaldando quell'ambiente ostile. Il respiro si intensifica, la presa sul suo ventre si intensificò, spingendola più vicina e scombussolandole l'orientamento. Una vertigine fece capolino, facendole serrare gli occhi per riuscire a scacciarla e non rovinarle i piani.
"Stai bene?" con un piccolo cenno di preoccupazione, Rm chiede a lei staccandosi dal bacio.
Annuì velocemente, percorrendo lo stesso sentiero di prima, incollando di nuovo le loro labbra in una danza così erotica. Lasciò scivolare le dita lungo le sue muscolose braccia fino ad incontrare e stringere le mani grandi e leggermente sudate di lui. Sono lisce, perfette e imprudentemente rovinate da quelle sessioni di allenamento. Continuando a baciarlo, impossessata da un'audacia mai vista, afferrò i lembi della felpa, intrufolandosi al di sotto, toccando ed accarezzando quel corpo scultoreo sottostante. Ci fu un sospiro tra le loro labbra, un apprezzamento velato e un insistente mugolio che rende il tutto più apprezzabile.
"Piccola" fu un soffio, erotico "Che vuoi fare?" chiese lasciandosi cullare dal morso che le lasciò sul labbro.
Rhea colta in flagrante, chinò la testa, in imbarazzo completo, senza però lasciare quella vita mascolina e ben definita. Non sapeva esattamente come esprimersi, non conosceva il sesso o il piacere ma voleva essere istruita, voleva essere capita e guidata. Voleva che Namjoon le insegnasse a recare il piacere più intenso che lui abbia mai provato. Si sentì afferrare i polsi, accompagnando le braccia lungo il suo minuto corpo. Di soppiatto il terreno si eclissò da sotto i suoi piedi facendole uscire un urletto acuto dalle labbra. Un'altra vertigine e un leggero senso di nausea, che fu però ricacciato indietro da quella risata roca e profonda di lui.
"Namjoon per favore mi gira la testa..." sorrise lei, battendo il palmo delle mani sul petto forte e possente di lui. Le scale furono percorse con una velocità inaudita e la porta della camera fu sbattuta.
"Siamo nel nostro nido piccola" le sussurrò nell'orecchio, lasciandosi percorrere così da mille brividi "Ora puoi farmi tutto quello che vuoi" le baciò il collo mordendole l'orecchio.
Fu posata con leggerezza e garbo nel morbido materasso della sua stanza, completamente assuefatta e pronta a tutto.
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Teach Me ~ K.Namjoon
Fanfic~Completa~ PRESENZA DI SMUT❤️🔞 ARGOMENTI SENSIBILI🚫 ANGUST. Non servono gli occhi per vedere, Non serve il naso per odorare, Non servono le orecchie per sentire, Non serve la bocca per gustare e Non servono le mani per toccare. L'amore non ha biso...