Quel profumo di tabacco, miele ed erba aveva completamente circondato il mondo di Rhea. Non si sarebbe mai scordata di quel odore così impeccabile e definito. L'umidità del parco era fitta e penetrava violentemente nelle articolazioni, rendendole deboli e pronte alla rottura. Probabilmente erano le sette di sera inoltrate, Cho sarà preoccupata per la figlia e starà smuovendo l'intero vicinato per trovarla. La madre però sapeva che si era recata al parco, probabilmente sapeva che di lì a poco sarebbe rincasata. Rhea sospirò senza dare retta a quella voce così intensa, appoggiò le mani sul tronco aiutandosi ad alzarsi. Due passi a destra e sotto i suoi piedi vi erano quei ciuffi umidi di erba e non più quella famosa copertina. La rossa si piegò sulle ginocchia raccogliendo il pezzo di stoffa e con lentezza lo piegò infilandolo poi perfettamente nella sua borsa in vimini. Raccolse infine il libro e con la mano cercò di capire in che direzione si trovava casa sua. Un suono sordo bloccò il corpo tremante della ragazza. Una mano si scontrò quasi violentemente con la corteccia ormai bagnata di quella quercia, sussultò per quel tonfo che rimbombò all'interno della sua testa. Quel profumo di tabacco le si parò davanti, scontrandosi prepotentemente con l'olfatto, rilasciando una sensazione di benevolenza, stordendo definitivamente la ragazza.
"Rispondi" soffio sulle sue labbra.
"Mi sono lasciata trasportare dal libro... non pensavo fosse così tardi" rispose a voce bassa, aveva paura di poter rovinare quel silenzio, dimenticare quella voce e non sentire più quel suono melodioso.
"Questo non è un bel posto per quelle come te..." disse dispotico "Potresti non uscirne viva" continuò disturbato da quella situazione "Va a casa" puntualizzò con arroganza e staccò di colpo il palmo della mano dalla corteccia della quercia.
La ragazza rimase interdetta da tutta quella situazione, non capiva, non riusciva ad intendere quali fossero le vere intenzioni. Perché avvertirla di ciò se doveva essere così prepotente? Era preoccupato? gli interessava? O era semplicemente infastidito dalla sua presenza? La sua testa stava esplodendo, e probabilmente l'espressione che si presentò nel suo puntinato viso lo fece intendere. Con leggerezza cominciò a portare un piede davanti all'altro incamminandosi verso l'uscita di quel ormai spoglio e buio parco. Sedici passi e sotto i suoi piedi ci furono i ciottoli che collegavano l'immenso parco alle due uscite, altri otto passi e il sentiero curvava leggermente a destra per poi continuare per altri ben trenta passi ed ecco il marciapiede. Dalle sue labbra usciva il fiato caldo che creava una leggera nebbiolina nello spazio intorno a lei, peccato solo che questa era l'immagine che il suo cervello aveva stampato quando l'umidità colpiva la notte. Dietro di lei sentì dei passi lenti e ampi, erano degli anfibi quelli che toccavano il terreno. La stava seguendo, pedinando, accompagnando, insomma era dietro di lei e questo in un certo senso la rassicurava. Si fermò di colpo ancorando saldamente le sue scarpette da tennis a terra.
"Accompagnami" sussurrò flebile, sperando lui non l'avesse sentita, era più un suo pensiero emerso dalla voce che una domanda.
"Sarà l'ultima volta" rispose lui freddamente ma già al suo fianco.
"Perché?" chiese lei cominciando a camminare nuovamente.
"Non sono una balia... e nemmeno una brava persona ragazzina" rispose lui con tranquillità, o almeno con un tono simile.
Sentì che qualcosa di profondo stava studiando i lineamenti del suo rosso viso, qualcosa di pungente e altrettanto soggiogante stava prendendo possesso della sua figura. Per un millesimo di secondo sentì come un calore avvicinarsi alla sua guancia, era sicura di aver percepito, di aver udito un piccolo movimento vicino a lei, ma nulla. Niente la toccò, desiderava che quelle calde e grandi mani si posassero ancora su di lei, magari scaldando le sue o circondandole la vita come in metro, oppure spostandole i capelli o altre cose ancora. Dodici passi poi a sinistra e altri tredici passi e sarebbe stata a casa. Tragitto troppo breve, pochi minuti rimanenti, poco tempo per poter stare con lui, poco tempo per sapere qualcosa e il nulla per assaporare quei momenti. Voleva sapere, voleva conoscere, voleva vedere. Con tutta la forza di volontà e il coraggio che rimanevano si lanciò all'avventura.
![](https://img.wattpad.com/cover/289337438-288-k38285.jpg)
STAI LEGGENDO
Teach Me ~ K.Namjoon
Фанфик~Completa~ PRESENZA DI SMUT❤️🔞 ARGOMENTI SENSIBILI🚫 ANGUST. Non servono gli occhi per vedere, Non serve il naso per odorare, Non servono le orecchie per sentire, Non serve la bocca per gustare e Non servono le mani per toccare. L'amore non ha biso...