Capitolo 46

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Scarlett's pov

Per quanto io sapessi ben poco di tutta quella storia, il malessere che straripava da Raegan e la voce tremolante di Abigail mi fecero capire che non era nulla di buono anzi, probabilmente si trattava di qualcosa che mi avrebbe facilmente fatto ribaltare lo stomaco. Ormai avevo capito come funzionava, di quanta crudeltà si celasse dietro ad ogni angolo e quanto dolore fosse in agguato per spezzare il primo malcapitato, sapevo che non c'era limite al peggio e ormai, in parte, me ne ero fatta una ragione.
Guardando lo sguardo di Raegan e pensando al terrore che avevo percepito nella voce di Abigail, mi fu impossibile desiderare di rimanere con le mani in mano ma mi risultava piuttosto difficile pensare dato che quella piccola conversazione aveva portato non poco nervosismo.

«Devo andare da lei.» disse Raegan alzandosi per poi iniziare a sistemarsi.

«Giuro che se quel disgustoso l'ha anche sfiorata io...» Raegan prese il fodero del suo coltello ma, quando cercò di agganciarlo alla sua gamba, il nervosismo la mise un po' in difficoltà e questo la spinse a scagliare il tutto per terra.

«Raegan, ascoltami.» la chiamai per poi prendere il fodero che aveva scagliato al suolo.

«Perdere il controllo non ha mai aiutato né aiuterà mai, e lo sai bene. Sei la prima ad avermi detto che dovevo darmi una calmata e so che stare calmi, quando una persona cara soffre in qualche modo, è l'ultima cosa che a chiunque verrebbe di fare ma...» cercai di chinarmi per agganciare il fodero alla sua gamba ma Raegan mi afferrò il polso e, visto il suo sguardo decisamente poco amichevole, per un attimo temetti il peggio.

«Tu vieni con me. Potrebbe accadere qualsiasi cosa e io sarei fin troppo lontana.» disse senza mai lasciare il mio polso. Il suo sguardo era completamente diverso da quello calmo e un po' confuso di poco prima, ma in lei non vi era rabbia nei miei confronti anzi, la preoccupazione nei confronti di Abigail l'aveva spinta a preoccuparsi anche per me.
Avevo già pensato di voler andare con lei in quanto non volevo stare con le mani in mano mentre Abigail era ridotta in quello stato, ma mi fu impossibile non pensare al fatto che tutto quel caos con l'appartamento fosse stato un po' inutile. Cercai di chiedere a Raegan se avesse già pensato a cosa fare, ma oltre a rispondermi che avrebbe sfruttato l'imprevisto a suo vantaggio non mi fece sapere altro.
Il suo nervosismo era palese e sembrava sul punto di esplodere di rabbia, cosa che mi fece capire ancora di più quanto lei ci tenesse ad Abigail. Tra loro c'era un legame impossibile da spezzare, un affetto che era cresciuto insieme a loro, insieme al dolore, alle loro perdita e io avevo quasi paura di scoprire cosa si celasse dietro quel loro rapporto. Ovviamente non era una questione di gelosia o cose simili, semplicemente ero terrorizzata da qualunque cosa le avesse segnate così tanto.

Per tutto il viaggio Raegan picchiettò con le dita sul volante, borbottò fra sé e sé e mi rese quasi impossibile capire cosa stesse dicendo. L'unica cosa che riuscii a sentire fu il fatto che desiderasse con tutta se stessa farla pagare a chiunque l'avesse sfiorata.
Ad un certo punto fermò l'auto, imbucò una lettera che aveva preparato nell'appartamento, poi tornò all'interno dell'auto senza dire nulla e, senza permettermi di fare domande, partì e, solo una volta raggiunto un posto sopraelevato e aver fermato l'auto, si decise a parlarmi.

«Per ora non farti vedere o sentire da lei, okay? Se mi tira un pugno tu non devi muoverti, e anche se senti cose poco piacevoli non devi avvicinarti.» mi disse con uno sguardo decisamente diverso dal solito.

«Raegan, ma cosa...» cercai di chiederle ma lei non mi permise di fare domande.

«Forse un giorno ti spiegherò tutto ma ora devo occuparmi di lei. Fai tutto quello che ti ho detto, okay?» mi chiese. Annuii poco certa e lei mi regalò un sorriso accennato.

«May We Meet Again» - {Addicted To You - Sequel}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora