Capitolo 84

524 34 27
                                    

Abigail aveva perso troppo tempo a trattenere il suo dolore, gli aveva permesso di raggiungere ogni parte di sé fino a mutare completamente il suo modo di percepire le cose. Anche i suoi ricordi sembravano ormai avvolti da quel sentimento, così tanto da impedirle di vedere un fievole spiraglio, qualcosa in grado di farle dire che, in fondo, non era andata sempre così male. Voleva aggrapparsi ad una piccola luce, stringerla a sé, chiudere gli occhi e pensare che non fosse stato tutto vano, che la sua fine avesse un significato, voleva poter dire di aver vissuto ma in realtà non aveva fatto altro che tirare avanti, sopravvivere.

In quel momento Bastian premette la canna della pistola sulla fronte della figlia per poi restare immobile per un po', quasi come se stesse esitando. Per lui, tutto quello che le aveva fatto, non era altro che amore paterno e quello che stava facendo, per quanto lo facesse soffrire, sembrava la cosa più giusta da fare. Abigail doveva morire per mano sua perché era sangue del suo sangue nonché l'unica cosa in grado di farlo esitare.
Per gran parte della sua vita aveva sempre evitato di sporcarsi le mani, odiava il sangue sui vestiti e il tempo perso a far sparire le tracce, ma quando si trattava della figlia non poteva far altro che farsi avanti, occuparsi di lei come aveva sempre fatto. Doveva sbarazzarsi dell'errore che aveva messo al mondo, un errore che ormai non aveva modo di essere risolto in modi meno drastici, tutto perché Raegan Lloyd l'aveva corrotta fino a farla diventare un qualcosa per cui voleva provare disgusto, qualcosa di cui normalmente si sarebbe sbarazzato con gran facilità ma, guardandola negli occhi e ricordando la ragazzina che correva nella sua villa e ciò che sarebbe potuta diventare, non poté che provare dispiacere. Aveva vissuto nella speranza che un giorno lei sarebbe tornata per controllare l'intera città insieme a lui, e un po' ancora ci sperava, anche se era consapevole del fatto che tutto ciò non fosse altro che un'illusione che veniva dal profondo affetto che provava per lei.

«Prendi le pale.» ordinò ad uno dei suoi. Subito uno degli scagnozzi corse verso un borsone nascosto nella vegetazione, poco lontano dal luogo in cui si trovavano. Poco dopo tornò e in tre iniziarono a scavare.

«Avrei dovuto farlo prima ma... non ce l'ho fatta. Pensavo davvero che le cose sarebbero cambiate e...»

«C... Come diavolo hai fatto a credere a queste stronzate? Davvero non riesci a capirlo?» gli chiese infuriata. Le sembrava assurdo vedere quanto il padre credesse alle parole che pronunciava, quasi come se si fosse creato un mondo tutto suo, con le sue regole.

«Mi hai fatta pestare fino a farmi rischiare di crepare, mi hai torturata ogni volta che non eseguivo un tuo ordine, hai lasciato che Mason... gli hai permesso di...» in quel momento le si mozzò la voce, quasi come se l'improvviso dolore al petto si fosse tramutato in un pugnale e l'avesse trafitta con violenza.
Nella sua vita aveva sopportato di tutto, supplicato come una disperata e pianto fino ad impazzire, sanguinato così tanto da non sentire più il corpo, ma nulla l'aveva mai squarciata tanto quanto l'abuso che aveva subito. Non c'era dolore in grado di raggiungere ciò che aveva provato, non c'erano lacrime in grado di mostrare quanto avesse fatto male, non esistevano parole capaci di descrivere l'inferno che aveva vissuto e continuava a vivere.

«F... Falla finita io... non voglio più vedere la tua faccia né ascoltare la tua voce...» continuò ormai esausta. Avrebbe potuto combattere ma non aveva la minima possibilità di uscirne viva, tutto quello che le restava da fare era velocizzare il tutto nel vano tentativo di risparmiarsi quell'ulteriore dolore che la vita era pronta a donarle. Bastian la osservò per un po', scosse il capo e si girò verso i suoi scagnozzi.

«Ci vuole così tanto?» urlò agli uomini impegnati a scavare una buca con le pale. In realtà, non era altro che una tomba improvvisata per la figlia. Bastian sarebbe stato disposto a metterla vicino alla sua famiglia se solo si fosse pentita ma, davanti a quelle parole e il palese rifiuto nei confronti del suo stesso sangue, si sentiva costretto a trattarla come un qualsiasi altro scarto.

«May We Meet Again» - {Addicted To You - Sequel}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora