Capitolo 64

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Raegan mi strinse forte a sé e avvicinò il viso al mio collo fino a sfiorarlo più volte con il naso, quasi come se volesse coccolarmi tanto quanto farmi il solletico. Era così piacevole stare tra le sue braccia, sentire la sua pelle contro la mia, il suo respiro vicino al mio orecchio e quelle sensazioni che quella vicinanza mi causava. Mi sentivo felice, rilassata, come se solo in quegli attimi mi fosse concesso chiudere gli occhi e non pensare a nulla, anche quando c'erano infinite cose di cui avrei dovuto occuparmi.
Approfittai della situazione e cercai di assorbire tutto quello che di positivo stava uscendo fuori da un semplice abbraccio, poi portai il braccio destro alle mie spalle e sfiorai i capelli di Raegan spingendola a posare una serie di baci lungo il mio collo. Sentii il mio corpo tremare ad ogni suo piccolo gesto e il mio cuore iniziò a battere all'impazzata, come se fosse terribilmente felice del fatto che, finalmente, ci era stata concessa la possibilità di recuperare il tempo perso.
Raegan sciolse momentaneamente l'abbraccio senza proferire parola ed iniziò a sfiorare il mio addome con la punta delle sue dita, consapevole del fatto che anche una cosa così piccola fosse in grado di farmi impazzire. Lasciai scappare dei leggeri sospiri dalla mia bocca, involontariamente avvicinai ulteriormente il mio corpo al suo e subito sentii il sorriso di Raegan sul mio collo, decisamente felice del fatto che reagissi in quel modo ad ogni piccola azione che compieva. Così dal mio addome passò ai miei fianchi, tracciò una linea fino al mio basso ventre per poi risalire fino al mio petto.

«Il tuo battito è fuori controllo, il tuo petto sembra sul punto di esplodere.» disse ridacchiando per poi tornare a posare dei baci sul mio collo ma anche sulla mia spalla.
Mi sentii un po' in imbarazzo per il semplice fatto che fossi così succube delle sue attenzioni, ma ciò non mi impedii di girarmi verso di lei, chiudere l'acqua della doccia, per poi intrecciare le braccia dietro il suo collo, sorridendo come se avessi il pieno controllo della situazione.

«Ti piace davvero tanto giocare con me, vero?» le chiesi. Ciò le fece scappare una risata colpevole che pensai sarebbe stata nient'altro che l'inizio di una serie di battutacce, ma lei mi stupii completamente azzerando le distanze per posare le sue labbra sulle mie, facendomi sentire tutto il suo desiderio di stringermi a sé e baciarmi, come se non ci fossero alternative e non potesse far altro. Così strinsi le braccia dietro al suo collo avvicinandola ancora di più a me e lei fece lo stesso avvolgendo il mio corpo con le sue braccia, stringendomi a sé come se fosse sul punto di perdermi, come se da un momento all'altro potesse crollare tutto.

«Hai mandato in fumo tutti i miei piani e continui a farlo.» disse spezzando quel bacio solo per mordermi il labbro inferiore.

«In fondo mi piace e non so nemmeno il motivo. Le cose cambiano, sfuggono al controllo e ho sempre odiato l'inaspettato, eppure ora mi sembra l'unica cosa per cui valga la pena lottare.» mi disse per poi portare l'indice sul mio collo, proprio sul punto dove vi era il ricordo del nostro primo incontro. In quel momento posò le sue labbra sulla piccola cicatrice ed iniziò a riempire il mio collo di attenzioni: posava dei leggeri baci un po' ovunque, mordicchiava dei punti facendomi sussultare e poi passava la sua lingua su ogni area indolenzita, quasi come se volesse farsi perdonare del fatto che, a volte, fosse piuttosto  rude.

«Non demordi mai, cerchi sempre di realizzare l'impossibile e...» per un po' smise di parlare e si fermò a guardare un punto indefinito, persa nei suoi mille dubbi e pensieri.
Volevo parlare e dirle qualsiasi cosa per distrarla, ma poi pensai che forse il miglior modo per farla sfogare era proprio lasciarla riflettere e parlare.

«Mi stai dando speranza.» ammise per poi incontrare il mio sguardo. Dal suo viso potei capire quanto fosse stanca fisicamente ma anche psicologicamente, eppure c'era una strana forza in lei che continuava a farla agire, a farla rialzare anche con l'intero mondo sulle spalle. L'ammiravo per questo, con ogni parte di me, e mi sentivo quasi in dovere di tenere viva quella fiamma che continuava a darle la forza necessaria per continuare a lottare, anche quando tutto sembrava perso.

«May We Meet Again» - {Addicted To You - Sequel}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora