Capitolo 59

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Il telefono squillò a vuoto per un po' e, nel mentre, Faith non smise mai di guardarmi come se fosse certa del fatto che non sarei mai riuscita a convincere Priya. Sapevo davvero poco di lei, era piuttosto sfuggente e passava la maggior parte del tempo in qualche posto isolato, impegnata e particolarmente divertita da tutto quello che faceva. Sembrava amare il suo ruolo: dirottare possibili attacchi, rubare informazioni, infiltrarsi tra comunicazioni altrui, portare sistemi in offline e osservare quanto il suo operato creasse caos.
Non avevo mai avuto modo di parlarle, ero solo riuscita ad osservarla di rado quando riceveva ordini da Raegan, ma una cosa che avevo notato era il fatto che più le dicevano di creare caos, più lei si divertita e sorrideva come se le avessero appena fatto un regalo che desiderava da anni. Era una tipa complicata da comprendere e leggere, lo erano quasi tutti quelli che giravano intorno a Raegan, ma non potevo lasciare che le cose peggiorassero.
Durante l'attesa presi una mappa della città, una matita e picchiettai con essa sul tavolo dov'era posato tutto il materiale.

«Non sta rispondendo quindi... magari questo è un segn...» prima che finisse di parlare, Priya rispose e tirai fuori un sorrisetto vittorioso per Faith che,  decisamente poco convinta del mio piano, ruotò gli occhi per poi avvicinarsi per ascoltare.

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«Oh beh, questa sì che è una sorpresa. A cosa devo l'onore, mh? Qualche lupo ha cercato di mangiarti, cappuccetto rosso?» mi prese in giro. Non avevamo mai avuto modo di parlare in modo diretto e quello non era di certo un buon inizio.

«Ci hai messo un po' a rispondere quindi mi chiedo... era per inventarti questa cazzata?» le chiesi. Faith sgranò gli occhi per poi passarsi una mano sul viso e sussurrare: 'dato che stai insultala pure così ti aiuta con più enfasi'.
Priya rimase in silenzio per un po', poi iniziò a ridere divertita.

«Ouch, la volpe morde. Ci ho messo un po' perché volevo essere certa del fatto che rispondere non avrebbe portato particolari problemi. Comunque sappi che so dove ti trovi quindi non ti conviene giocare troppo con il fuoco.» mi minacciò continuando a ridacchiare.

«Cosa farai? Mi scaglierai contro un tostapane assassino?» le chiesi e lei rise solo più forte.

«Oh non immagini cosa, il controllo della tecnologia e della rete, possa fare. Comunque, dato che mi hai fatto ridere, sono disposta ad ascoltarti. Cosa ti ha spinta a metterti in contatto con me?» mi chiese curiosa.

«Dobbiamo aiutare il tuo capo e il suo braccio destro.» le dissi. Priya rimase per un po' in silenzio e ciò mi permise di sentirla armeggiare con la tastiera di un computer.

«Ah sì? Non sono in nessun modo entrate in contatto con me quindi... perché dovrei aiutarti?» mi chiese continuando ad armeggiare con i suoi compagni d'avventura. Forse stava cercando di apparire poco interessata e, nel mentre, aveva iniziato a muoversi per capire se, Raegan e Abigail, fossero effettivamente in pericolo.

«Forse non sono in una situazione tranquilla abbastanza da permettere loro di chiedere aiuto.» le dissi. Nel mentre Faith prese una sedia e si sedette proprio davanti a me.

«Hanno tanti modi per entrare in contatto con me, credimi. Il gruppo non è sopravvissuto così a lungo per pura fortuna, dovresti saperlo. Raegan ha una gran bella mente complessa ma anche i suoi collaboratori non sono completi idioti quindi... cosa potrebbe mai spingermi ad aiutarti senza un suo diretto ordine?» mi chiese e io mi mordicchiai nervosamente il labbro inferiore. D'istinto mossi la mano sinistra, l'avvicinai alla fasciatura di Faith e afferrai un pezzo che pendeva: muovere fra le mie dita qualcosa mi aveva sempre aiutata a riflettere meglio e a spingere via lo stress. Faith, dal canto suo, era consapevole del fatto che non avrei mai tentato di sbirciare senza il suo consenso quindi mi permise di cercare conforto in quella piccolezza.

«May We Meet Again» - {Addicted To You - Sequel}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora