Capitolo 76

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Abigail restava paralizzata, poco lontana dalla porta d'ingresso, incapace di riorganizzare i pensieri per trovare il miglior modo per reagire a ciò che aveva sentito. Ma c'era davvero un buon modo per farlo? Aveva sentito qualcosa che non era destinato alle sue orecchie e ora non aveva intenzione di lasciare la sua mente anzi, rimbalzava da una parte all'altra fino a farle venire mal di testa.
Nella sua vita era stata per molte volte il contenitore di innumerevoli segreti ma mai si era ritrovata di fronte a qualcosa che avrebbe potuto davvero far crollare il suo mondo. Raegan era instabile, lo era sempre stata ma in quell'ultimo periodo sembrava sempre sul punto di lasciarsi andare, perché semplicemente non riusciva più a svegliarsi e non rivivere tutto quello che era andato male nella sua vita, ovvero gran parte delle cose che aveva vissuto e provato. Come avrebbe potuto trovare le parole giuste per dirle una cosa del genere? Qual era il modo migliore per dirle che presto o tardi avrebbe perso nuovamente la sorella che fino ad allora aveva pianto?
Insicura si mosse e raggiunse le due per poi ritrovarsi Megan persa in un pianto disperato e con Scarlett a pochi passi, con un espressione mista tra terrore e puro dolore, come se nella sua testa stessero apparendo le peggiori possibilità. Aveva sempre avuto un modo di pensare negativo, perché semplicemente aveva imparato ad aspettarsi sempre il peggio dalle situazioni, eppure in quell'occasione non si poteva pensare diversamente dato che presente e futuro sembravano pronti a volgersi verso il peggior scenario che potessero immaginare.

«Non puoi nasconderle una cosa del genere.» riuscì a dire e subito Megan si girò verso di lei per poi scattare e far sbattere la schiena di Abigail contro il muro vicino. Quel movimento improvviso le provocò un gran dolore, dopotutto la ferita era ancora piuttosto sensibile, ma in quel momento tutto ciò a cui riusciva a pensare era al dolore che avrebbe potuto provocare alla sorella.

«Non le dirai niente.» disse quasi come se le stesse ordinando di non fiatare. Il suo tono era terribilmente ostile ma non derivava da un sentimento di rabbia ma più dalla tristezza e frustrazione che provava.

«Sarai tu a farlo?» le chiese Abigail con un tono calmo, cosa che andava in contrasto con ciò che realmente provava. Aveva sempre avuto difficoltà ad esprimere e mostrare i suoi sentimenti e per qualcuno di esterno risultava ancora più difficile decifrare ciò che si nascondeva dietro alla sua freddezza e schiettezza, eppure nonostante le apparenze Megan riuscì a percepire il malessere di chi aveva davanti e ciò la spinse a fare qualche passo indietro, dispiaciuta.
Subito dopo Abigail si sistemò il colletto della sua camicia e, con esso, anche la sua cravatta. Poi si avvicinò ad un mobiletto, afferrò il suo telefono e se ne andò, senza dire nulla ma lasciando le altre due con enormi sensi di colpa. Il silenzio di Abigail aveva colpito il punto giusto e ora Megan si crogiolava ancora di più nella sua disperazione, nel suo desiderio di parlare alla sorella e in quella paura che la corrodeva dall'interno, fino a farle sentire un dolore fisico. Poco lontano da lei, Scarlett la guardava dispiaciuta ma allo stesso modo affranta per come le cose avessero preso, come sempre, una brutta piega e, per quanto volesse parlare a Raegan e rivelarle tutto, in fondo comprese che la persona più adatta a fare una cosa del genere era proprio la sorella.
Nel mentre Abigail raggiunse Raegan in auto e, quasi come se quest'ultima avesse percepito qualcosa, si fermò per un po' a guardarla come se stesse cercando di estrapolare informazioni senza chiedere direttamente. Era sempre stata brava ad intuire dove ci fosse un problema, era un tratto che aveva quasi perfezionato e che l'aveva salvata innumerevoli volte.

«Quello che dobbiamo fare ti preoccupa? O c'è altro?» chiese quando intuì che non potesse scoprire nulla semplicemente osservando. In quel momento Abigail sentì un gran peso sul petto, così fastidioso da spingerla a muovere la mano su di esso, quasi come se stesse cercando di strapparlo via con quel movimento.

«Tante cose possono andare male.» le rispose per poi iniziare a guidare. Sentiva lo sguardo di Raegan su di lei e sapeva che fosse indagatore e decisamente insospettito, dopotutto la conosceva bene ed era consapevole del fatto che se presto o tardi non avesse placato quei dubbi sarebbe finita vittima dei suoi metodi infallibili. Abigail la conosceva bene, sapeva come agiva, eppure nemmeno conoscendola era in grado di deviare quei suoi attacchi psicologici, dopotutto quella era una sua caratteristica che sia amici che nemici temevano enormemente.

«May We Meet Again» - {Addicted To You - Sequel}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora