Capitolo 61

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Guardandola attraverso lo specchio e stringendola in quell'abbraccio, quasi finii per percepire il malessere che la stava attanagliando. Raegan mi aveva sorriso leggermente ma, nonostante fossi felice di averglielo provocato, sentivo che c'era qualcosa che non andava in tutto quello che vedevo.

«Dovresti riposare un po'.» le dissi.
Nemmeno per un secondo pensai di sciogliere quell'abbraccio, specialmente dopo che Raegan posò le sue mani sulle mie e avvicinò ulteriormente la sua schiena al mio petto, poggiandosi come se sperasse che potessi sorreggerla per un po'.

«Non c'è tempo per...»

«Raegan, per favore.» la interruppi. In quel momento distolse lo sguardo e tornò ad osservare se stessa come se fosse una perfetta sconosciuta.

«L'ho lasciata lì, ha bisogno di me e...»

«Erano pronti a colpirti, Raegan. Potevi morire o essere catturata, e poi tua sorella sarebbe rimasta sola, senza nessuno pronto a proteggerla. Ci sono un paio dei miei compagni lì, la terranno d'occhio.» cercai di rassicurarla.

«I tuoi compagni non sono assassini.» mi rispose.

«Nemmeno io, eppure ho quasi ammazzato qualcuno. In più, in quell'ospedale, non ci sono uomini di Bastian, ho controllato per bene. In un certo senso è un posto che è parzialmente sotto il mio controllo. L'unico problema è la polizia, non ho il minimo controllo su di essa quindi non potrò bloccarli per sempre.» le dissi un po' preoccupata.

«Cercherò di tenere tutto sotto controllo e se qualcuno inizierà a girare intorno a Megan te lo dirò e risolveremo la cosa. Ora dovresti riposarti e pensare a restare al sicuro per tirare fuori un piano appropriato per... occuparti della situazione. Non sei sola, quindi non chiuderti in te stessa come fai sempre.» continuai. Mossi le braccia e portai le mani ai lati della sua bocca.

«Quanto ti ho incontrata per la prima volta non smettevi mai di sorridere...» dissi picchiettando con l'indice di entrambe le mani sui lati della sua bocca.

«Avevi sempre quel sorrisetto stampato sul viso e lo trovavo irritante perché ti divertivi a prendermi in giro, a farmi notare i miei errori. Volevo apparire forte e astuta abbastanza per dare prova del fatto che potessi stare da sola, senza i miei, senza nessuno, libera dal controllo di chiunque. Ma tu hai mandato a monte i miei piani con quel sorrisetto da stronza.» continuai alzando leggermente i lati della sua bocca intenzionata a farle accennare un sorriso.
Raegan mi guardava attentamente, con uno sguardo stanco ma fisso su di me, pronta ad ascoltare tutto quello che avevo da dirle. Sembrava assente ma intenzionata a non lasciarsi sfuggire nulla, nemmeno la più piccola e futile parola.

«E ora guardami, bisognosa di vedere e vivere ciò che un tempo odiavo.» conclusi per poi togliere le mani dal suo viso e posare la fronte sulla sua spalla. Lei non parlava ma il solo sguardo mi metteva agitazione, per non parlare poi dell'imbarazzo che provavo quando non riuscivo a fermare le parole che uscivano dalla mia bocca.

«Cosa vedi?» mi chiese. Confusa alzai il capo ma nel suo sguardo non riuscii a cogliere il perché di quella domanda.

«Che vuoi dire?» le chiesi percependo sotto pelle qualcosa di spiacevole.

«In me. Perché non hai la minima intenzione di  andare via da questa situazione e automaticamente lasciarmi affrontare le cose come ho sempre fatto?» quando ascoltai quelle parole sentii una fitta fastidiosa al petto ma cercai con tutta me stessa di ignorarla. Aveva davvero intenzione di ferirmi? Spingermi via nonostante tutto? O stavo fraintendendo tutto?
Raegan continuò a guardarmi e, quasi come se di colpo avesse notato ciò che le sue parole mi avevano causato, scosse ripetutamente il capo e distolse lo sguardo.

«May We Meet Again» - {Addicted To You - Sequel}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora