Capitolo 56

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Una volta raggiunto il piano superiore, addocchiai la camera di Anne ma esitai un po'. Dopo poco qualcuno suonò il campanello, Anne aprì e non potei far altro che restare lì intenzionata ad ascoltare.

«Prima di fraintendere lasciami parlare, per favore.» disse David entrando dentro casa. In quel momento presi l'elastico per capelli che avevo al polso, me li legai per evitare che mi finissero in faccia, mi abbassai e cercai di osservare il tutto.

«Sono tutt'orecchi!» gli rispose Anne per poi chiudere la porta, girarsi verso di lui e incrociare le braccia.

«So che non hai voglia di parlarmi e non smetterò mai di scusarmi per... tutto. Ma non sono qui per questo.» disse David. Anne lo guardò per un po' e infine gli fece cenno di continuare.

«Devi tornare in servizio, hanno bisogno di te.» disse. Anne lo guardò sconvolta per un po', poi ridacchiò e scosse il capo.

«Ah non importa più il mio volere? Non ho più il tempo per scegliere cosa fare?» gli chiese irritata. Anne sembrava avere un percorso piuttosto burrascoso con i suoi colleghi, eppure  amava il suo lavoro con tutta se stessa, questo era sicuro al 100%.

«Non è questo, Anne. Quando ti hanno detto che potevi scegliere con calma era vero ma... ora stanno mettendo un sacco di pressioni su tutti, quindi hanno bisogno dei loro migliori agenti.» disse. Sul viso di Anne notai un'irritazione piuttosto evidente ma sembrò perfettamente in grado di controllarla un minimo.

«Sono uno dei loro migliori agenti solo quando conviene, mh? Ti conviene cambiare approccio perché in questo modo non mi fai per niente venir voglia di tornare.» gli rispose facendolo sospirare.

«Dobbiamo... scortare degli indagati.» rivelò David facendo sgranare gli occhi ad Anne. In quel momento ringraziai il fatto che fossi lì ad ascoltare e, vista la vibrazione che proveniva dal mio telefono, capii che anche Raegan sembrava pensarla allo stesso modo.
Presi il telefono dalla mia tasca e lessi velocemente i messaggi.

/****

«La tua spasimante sembra particolarmente in grado di mettere la gente al proprio posto, mi piace!» a quel messaggio ruotai gli occhi e mi pentii del fatto che le avessi permesso di ascoltare il tutto tramite il telefono di Anne.

«Le cose si fanno sempre più interessanti. Non è stata poi una pessima idea farle visita.»

****/

«Tu hai un'ottima mira, sei stata addestrata per queste cose e non è la prima volta che fai un lavoro simile. Mi hanno detto di non parlarti di queste scorte fino a quando non sarei stato sicuro del fatto che ci avresti aiutato ma... so che non posso convincerti senza darti qualche dettaglio.» le disse. Anne scosse il capo, si morse nervosamente il labbro e sospirò.

«Chi dobbiamo scortare?» gli chiese stranamente in ansia.

«Degli indagati, non posso dirti altro. Con quello che è successo beh... potrebbero essere facilmente vittime di qualche attacco da parte di qualche gruppo criminale poco felice del loro operato.» le spiegò David seguendo ogni movimento che faceva Anne. Sembrava decisamente poco propenso a volerle staccare gli occhi di dosso.

«E le indagini come stanno andando? Qualcuno è stato sbattuto dietro le sbarre o se la sono cavata con una pacca sulla spalla?» chiese sempre irritata per poi iniziare a camminare per la stanza come se stesse pensando a cosa fare.

«Sai che non è così semplice, non sono cose che vengono risolte in pochi giorni. Ma chiunque abbia causato questo caos beh... sapeva il fatto suo.» le rispose con una certa ammirazione. Mi veniva da ridere al pensiero che David non fosse a conoscenza del fatto che, dietro a tutto quello, c'era proprio la sua ex e Raegan. Chi avrebbe mai potuto prevedere che la momentanea alleanza tra un'ottima poliziotta e una gran criminale avrebbe portato a dei risultati così sorprendenti?

«May We Meet Again» - {Addicted To You - Sequel}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora