6° capitolo

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Quando giunsi alla "casa" della famiglia Chiesa a Forte dei Marmi, per poco non rimasi visibilmente a bocca aperta: non avevo mai visto una simile immensità. Era una villa enorme, e sul retro si intravedeva una piscina.

"Cacchio", pensai, "trascorrerò  sul serio due giorni qui?"

Lorenzo notò il mio stupore. Si avvicinò a me  mi baciò su una guancia. 

"Ti piace?", mi sussurrò in un orecchio.

"Se mi piace?", risposi forse con un tono di voce troppo alto perché Lorenzo si mise a ridere.

"Dai vieni che ti faccio vedere tutto". Detto questo mi prese dolcemente un braccio e mi scortò fino all'interno dell'abitazione.

Quello era il mio paradiso: proprio io che volevo studiare architettura a Milano e diventare una famosa designer di interni mi ritrovavo di fronte alla patria della modernità e del lusso. Era perfetta quella casa, in ogni suo dettaglio.

Mi accompagnò infine nella stanza all'interno della quale avrei dormito quella notte: aveva un ampio terrazzo dal quale potevo ammirare il mare color dello smeraldo.

"Wow", mormorai a bassa voce.  Lorenzo a quel punto si avvicinò a me, mi ruotò dolcemente il viso posando una mano sul mio mento e mi baciò.

"Potrai venire qui ogni volta che vorrai", mi disse, dolcemente all'orecchio come solo lui sapeva fare.

In quel momento mi sentii come se un peso fosse appena stato tolto dal mio stomaco: Lorenzo aveva parlato di futuro... voleva dire che per lui quella non era solo un'avventura... lui voleva sul serio stare con me.

Lo abbracciai e lasciai che il suo profumo mi cullasse.

"Ti va di andare in spiaggia?"

"Certo", gli risposi, staccandomi da lui, "Dammi un attimo che mi metto in costume"

"Il bagno è di là", mi disse indicando una porta bianca all'interno della camera.

Aprii la valigia che avevo posato sul letto e ne estrassi un costume, quindi mi diressi all'interno del bagno per indossarlo. Mi guardai allo specchio un po' per assicurarmi che non mi fosse in qualche modo ricresciuta la ciccia che avevo disperatamente tentato di combattere da sei mesi a quella parte: cento addominali ogni giorno avevano dato il loro frutti.

Quando uscii dal bagno trovai Lorenzo steso sul letto che osservava il soffitto.

"Sei morto?", gli chiesi ridendo.

"Non ancora, sarà per un'altra volta", rispose lui, sorridendomi.

Scoppiammo a ridere.

Trascorremmo l'intera giornata in spiaggia e progettammo la serata: saremmo tornati lì a fare il bagno a mezzanotte, soli al chiaro di luna.

In quel momento iniziai a pensare a ciò che avrebbe potuto seguire quella nuotata: non ero mai stata una persona molto intraprendente... Lorenzo era il mio primo ragazzo in assoluto e questo la diceva lunga sul mio carattere però, in fondo, non mi faceva paura, perché ero convinta che quella era la volta giusta e , soprattutto, con la persona giusta.


... to be continued...

Lorenzo Chiesa || la prova che il destino esisteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora