Mi svegliai tardi quella mattina. Quando mi voltai sorrisi, vedendo Lorenzo accanto a me che dormiva come un bambino.
Mi alzai dal letto e mi diressi verso la cucina per fare colazione.
Mentre mangiavo pensavo, lo facevo sempre. Ormai era trascorso quasi un mese e mezzo da quando avevo fatto l'incidente. La testa non mi faceva più male, se non in casi eccezionali, e il braccio era praticamente tornato a "funzionare" come doveva: ormai ero verso la fine delle settimane di fisioterapia previste.
Quel giorno l'avrei dedicato a Lorenzo, per ringraziarlo di tutto ciò che aveva fatto per me.
Proprio mentre riflettevo lo vidi comparire in cucina, con il segno del cuscino stampato sua guancia.Sorrisi. Era dolcissimo vederlo così.Mi diede il buongiorno baciandomi sua fronte, come da tradizione.
"amore tieniti libero per cena", gli dissi.
Mi sorrise: "qui c'è puzza di sorpresa"
risi. Faceva morire dal ridere con quel segno del cuscino sulla guancia.
"In realtà anch'io ho una sorpresa per te"
"Mi incuriosisci"
"mmh, già che mi ci fai pensare ne ho due"
"addirittura"
Tornammo a dedicarci alla nostra colazione, mentre Lorenzo mi aggiornava di tutte le novità dalla squadra e io invece gli parlavo di quelle universitarie.
Trascorremmo l'intera giornata insieme, passando dalle lenzuola alle passeggiatine romantiche lungo i Navigli.
A cena accompagnai Lorenzo in un luogo molto particolare: avevo scoperto che a Milano esisteva una sorta di "tram-ristorante", che ci avrebbe portati in giro per la città mentre gustavamo la nostra cena.
Avevo indossato un vestito nero che arrivava fino all'altezza delle mie ginocchia, accompagnato da tacchi alti e una pochette Prada.
Dopo cena, mentre ci trovavamo ancora sul tram, estrassi dalla mia borsa un pacchetto. Lo porsi a Lorenzo.
Quando lo scartò vi trovò all'interno un album di fotografie: erano tutte quelle che ci eravamo scattati, dalla prima all'ultima (ci avevo messo una vita a trovarle tutte), da quelle fatte da un fotografo professionista a quelle più cringe con i filtri di Instagram.
Sulla prima pagina avevo scritto una dedica: "A te che sei l'amore della mia vita"
Lorenzo si sporse leggermente sopra al tavolo per baciarmi.
"Grazie amore mio", mi disse, guardando fisso nei miei occhi. Nonostante lo conoscessi ormai da una vita, percepivo sempre il mio battito accelerare ogni volta che mi fissava così.
"Ora tocca alle mie soprese... iniziamo da quella grande o da quella piccola?"
Ci pensai su qualche istante: "da quella piccola, bisogna creare un po' di suspense", risposi poi, ridendo.
Lorenzo mi sorrise. "Ti ricordi il regalo di Natale che mi ha fatto la squadra?"
"Il soggiorno per due..."
"esatto. Potevamo scegliere il luogo, ricordi?"
Annuii, sorridendogli, curiosa di sapere dove mi avrebbe portata.
"Tra un mese partiamo per New York", mi sussurrò.
Rimasi praticamente a bocca aperta. Avevo sempre sognato di visitare gli Stati Uniti. Quello era ancora un altro sogno che nella mia vita si realizzava.
"Ti salterei addosso ma rischieremmo di essere arrestati mi sa", dissi io, con un sorriso che andava da un orecchio all'altro.
Lorenzo rise. "Ora sei pronta per la seconda sorpresa?"
"spara"
"Hai finito il primo anno di università, e per questo sono veramente fierissimo di te. Sei fantastica, e te l'ho sempre detto. Con lo scadere dell'anno accademico, scadrà anche il contratto per il tuo appartamento..."
Sapevo cosa stava per chiedermi. Lo sapevo. Il mio cuore fece una capriola.
"Vuoi venire a vivere con me?"
Ecco, me l'aveva chiesto.
Gli sorrisi. Stavo quasi per piangere dalla commozione.
"Certo amore mio che voglio venire a vivere con te"
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Lorenzo Chiesa || la prova che il destino esiste
RomanceUna ragazza tra tante, in un giorno tra tanti, incontra la persona che sempre aveva sognato di incontrare. Una storia d'amore tra Lorenzo Chiesa, giovanissimo e promettente calciatore, e T/n, ragazza di quindici anni con un mare di sogni da realizza...