Dopo una settimana a Forte dei Marmi, fu la volta di partire per Firenze.
Secondo i programmi io sarei stata in macchina con Lorenzo, Federico e Benedetta, mentre i miei genitori avrebbero scortato quelli di Lorenzo nella loro auto fino a Firenze.
Ero particolarmente emozionata per l'arrivo a Firenze, in quanto sarebbe stata la prima volta nella mia vita in cui avrei alloggiato in un hotel a 5 stelle.
Purtroppo io e Lorenzo saremo stati in camere separate, in quanto i rispettivi genitori erano ancora convinti che noi fossimo dei santi, ma comunque avremo trovato qualche soluzione per sgattaiolare nella camera di uno e dell'altra.
Il viaggio fu meraviglioso. Noi quattro ascoltammo musica per tutto il tempo, ridendo e scherzando, lasciando che il vento ci scompigliasse i capelli entrando nella lussuosa auto decappottabile.
Io e Lorenzo eravamo seduti sui sedili posteriori, e continuavamo a farci dispetti come fossimo due bambini.
Arrivati a Firenze scaricammo i bagagli dall'auto e li lasciammo nella hall perché fossero trasportati nelle rispettive camere dai camerieri (che lusso, non credevo nemmeno fosse vero).
Una volta lasciate le nostre cose in Hotel, io, Lorenzo, Federico e Benedetta decidemmo di andare insieme in giro per la città.
Al tramonto Lorenzo si fermò un istante, e disse: "Fede, Benny... scusate ma io e T/n dovremmo andare"
Io osservai il mio ragazzo con fare interrogativo, ma notai che Federico sorrideva, quindi compresi subito che sotto c'era qualcosa.
Federico e Benedetta ci abbracciarono e poi se ne andarono, lasciandoci soli di fronte al duomo.
Lorenzo mi prese per mano e mi trascinò dolcemente in mezzo alla folla, tra gli antichi viali di quella meravigliosa città.
"Dove stiamo andando?", gli chiesi, osservando l'effetto che faceva la vista dei suoi capelli biondissimi sullo sfondo rosso del sole che stava tramontando.
Ad un tratto Lorenzo si fermò di scatto.
"Siamo arrivati?", osai chiedere.
"Copriti gli occhi", mi rispose lui. "Tu non guardare, ti guiderò io".
Obbedii, e posai le mie mani sul volto, in modo da oscurare l'intera visuale.
Lorenzo mi prese la mano e mi trascinò, delicatamente, avvisandomi in caso di ostacoli lungo il percorso.
Notai che la strada era leggermente in salita.
Ad un tratto ci fermammo, e sentii le sue mani spostarmi le braccia in modo da permettermi di vedere.
Ciò che si stagliava di fronte a me era un meraviglioso tramonto. Ci trovavamo leggermente rialzati rispetto alla città, quindi avevamo modo di vedere all'orizzonte l'intera Firenze, che di lì a qualche minuto sarebbe stata invasa dalle tenebre.
"Ti piace?", mi chiese.
"Se mi piace?... è.... meraviglioso"
Mi prese il volto con le mani e lo ruotò delicatamente, in modo da poter guardare dritto nei miei occhi. Mi accarezzò la guancia e mi baciò.
Lo amavo più di ogni cosa al mondo.
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Lorenzo Chiesa || la prova che il destino esiste
RomanceUna ragazza tra tante, in un giorno tra tanti, incontra la persona che sempre aveva sognato di incontrare. Una storia d'amore tra Lorenzo Chiesa, giovanissimo e promettente calciatore, e T/n, ragazza di quindici anni con un mare di sogni da realizza...