2° capitolo

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"Ragazze vi giuro che non sono diventata fulminata di colpo!", ripetei per la millesima volta alle mie amiche, che nonostante mi volessero un mondo di bene stentavano a credere alle mie parole.

"L'avete visto no che ha iniziato a seguirmi?", chiesi disperata.

Nessuna risposta, segno che finalmente avevo vinto.

Quella sera mi  trovavo sul terrazzo della casa di una delle mie amiche in una delle cinque terre. Eravamo venute lì in vacanza, dormivamo lì e di giorno giravamo per mezza toscana.

All'improvviso sentii una notifica provenire dal mio cellulare. Mi piombai a guardare chi mi avesse scritto sperano con tutta me stessa che fosse Lorenzo.

Nada, era una di quelle classiche notifiche Instagram che ti annunciavano che qualcuno aveva avviato un video in diretta quando non te ne poteva fregare di meno.

Non stavo ferma un secondo, e per questo le mie amiche insistettero per andare fuori a cena, in modo da staccare un po' il cervello da quell'ossessione con gli occhi azzurri e i capelli biondi.

Ogni volta che pensavo alla sua voce mi girava la testa: possibile che l'avessi incontrato sul serio?

Sì, l'avevo incontrato sul serio.

Ed eccola finalmente un'altra notifica. Rivolsi gli occhi verso il cielo come se stessi pregando e mi portai davanti agli occhi chiusi il telefono. Quando li riaprii lanciai un urlo che suppongo avessero sentito pure a casa mia, a 300 km da lì.

Lorenzo mi aveva scritto.

"Hey T/n, come va?"

qualche istante dopo arrivò pure un altro messaggio.

"Ti va domani di fare un giro per Firenze?"

Con il cuore che batteva oltre ogni limite, mi diressi verso l'altra stanza, dove le mie amiche stavano probabilmente parlando male di qualche nostra compagna di classe. Tipico.

Quando lessero il messaggio mi sorrisero e in coro dissero: "E hai pure dubbi? Domani a Firenze!"

Risposi al messaggio di Lorenzo con le mani che tremavano dalla felicità.

Mi chiese inoltre se mi andava bene fissare l'appuntamento alle 12 circa in piazza del duomo.

Ovviamente gli risposi che era perfetto. E come poteva non esserlo?

Il giorno dopo trascorsi tutte le due ore e mezza di macchina che separavano le cinque terre da Firenze con un terribile morso allo stomaco. Ero sempre stata una frana con i ragazzi. Come cavolo avrei fatto a cavarmela questa volta? Le mie amiche tentarono in tutti i modi di distrarmi parlando tutto il tempo, ma nulla da fare: la mia testa era altrove.

Circa tre ore dopo ero in piazza del duomo, con i cinque minuti canonici di ritardo previsti nell'immagine della ragazza perfetta. 

Il giorno prima quella piazza mi era sembrata molto più piccola... era possibile che si fosse ingrandita durante la notte? 

Mentre guardavo spaesata la marea di turisti che mi circondava, sentii la voce di Lorenzo dietro di me. Il mio cuore perse un colpo prima che io decidessi che forse era il caso di girarmi.

"Ciao!", gli dissi imbarazzata. Lui mi sorrise, e lì il mio cuore si sciolse.

"Ti piace?", chiese riferendosi alla piazza.

"Sì, è bellissima... stavo giusto pensando che è enorme"

Sorrise di nuovo. Maledetto sorriso.

Mi prese il braccio e mi scortò fino ad una viuzza laterale, decisamente meno affollata.

"Firenze è sempre piena di turisti... in estate poi è un suicidio"

"Non ti invidio"

"Da dove vieni?"

"Conegliano, in provincia di Treviso"

"Veneto?"

Risposi che sì, Conegliano e Treviso erano, anzi sono tutt'ora, in veneto.

"Alloggi qui a Firenze?", mi chiese poi.

"No, sono in vacanza con delle mie amiche alle cinque terre"

spalancò gli occhi. Eh sì. Avevo fatto due ore e mezza di auto solo per vedere lui. Lui con i suoi occhi azzurro oceano, con il suo sorriso disarmante e i suoi capelli biondissimi.

"Cacchio", commentò, "distante"

"eh già"


...... to be continued .....


Lorenzo Chiesa || la prova che il destino esisteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora