21° capitolo

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Fissai lei, in tacchi alti e abito da sera, poi fissai Lorenzo.

"Bene bene bene", disse Celina, avanzando verso di me.

"Celina vattene", le disse Lorenzo con tono acido.

Sul suo volto comparve un impercettibile sorriso. Mi fissò per qualche istante poi disse: "sei ancora più brutta di come ti avevo immaginata, sai?"

Trassi un respiro profondo prima di rispondere. "Eppure sono io che sto con Lorenzo, non tu"

Celina gettò leggermente la testa all'indietro e si mise a ridere di gusto.

Cos'avevo detto di così esilarante?

Nel frattempo nella sala era piombato il silenzio più totale. Nessuno osava muovere un muscolo.

"Ma Lollo te l'ha detto perchè ci siamo lasciati?"

"Smettila di chiamarmi Lollo", le disse Lorenzo, mentre io riflettevo. No, in fondo, non mi aveva mai detto come o perché si fossero lasciati. Mi aveva detto di essere stato lui a lasciarla, perché lei non l'amava veramente, ma...

"Non te l'ha detto eh?", insisté  lei mentre riflettevo.

Sorrise di nuovo, scoprendo tutti quei suoi denti bianchissimi.

"Lascia che te lo dica io allora", proseguì. "Mi ha lasciata perché mi sono trasferita a Torino... e il signorino aveva paura della distanza".

 Calcò sulla parola distanza, in modo che risuonasse nella mia testa con tutta la sua imponenza.

"Non mi sembra che voi siate così.... come posso dire? vicini?"

"Celina ora vattene", le disse di nuovo Lorenzo, senza però osare avvicinarsi a lei.

"Va bene, me ne vado", disse Celina, prima di avvicinarsi ancora a me. I tacchi la rendevano circa cinque centimetri più alta di me, altrimenti sarebbe stata più bassa.

Si avviò poi verso la porta e, prima di uscire, si voltò di nuovo verso Lorenzo.

"Tesoro, per tua informazione sono tornata a vivere a Firenze"

Detto questo mi lasciò immobile, nel mezzo di quella sala gigantesca. Tutti fissarono la porta dalla quale quella ragazza era uscita, poi Lorenzo, poi me.

Sentii le lacrime assalirmi. Lui l'aveva lasciata... per la distanza? E stava con me? Quanto sarebbe durata tra noi prima che lui fosse scappato... per paura?

Alzai lo sguardo dal pavimento, evitando di guardare negli occhi Lorenzo.

"Credo che a questo punto non ci sia più nulla da dire", dissi dirigendomi verso la porta.

"Aspetta!", mi disse Lorenzo venendomi dietro e afferrandomi un braccio non appena fummo fuori dalla sala. "Aspetta... dobbiamo parlare"

"Credo che avresti dovuto parlarmi già tempo fa, ora è troppo tardi"

"Ho sbagliato, ma non ho mai trovato il coraggio..."

"Lo vedi? Hai paura. Ti sei nascosto dietro la menzogna per tutto questo tempo. Cosa mi assicura che un giorno tu non decida di mollarmi perché ti fa paura l'idea di restare con me, con una persona che vive a trecento chilometri da te?"

"Sono cambiato, devi credermi"

"A proposito, appena trovi il mio regalo in quella festa, brucialo, fanne ciò che vuoi, ma non aprirlo"

A forza di camminare eravamo giunti alla stazione, quindi mi diressi verso il binario in cui si trovava la Frecciargento che avrebbe dovuto riportarmi a casa.

"Amore mio perdonami", mi implorò Lorenzo.

Mi bloccai di colpo, cercando invano di fermare le lacrime, che ormai scorrevano lungo le mie guance.

Finalmente trovai il coraggio di guardare in quei meravigliosi occhi azzurri come il mare che ormai mesi prima mi avevano fatta innamorare.

"Lo farò, ma non oggi, e forse nemmeno domani o dopodomani. Ho bisogno di tempo per riflettere."

Lo lasciai tra la gente, e per poco fui tentata di tornare indietro, di baciarlo, di dirgli che lo amavo più della mia stessa vita, quando vidi i suoi occhi diventare lucidi e alcune lacrime scendergli lungo le guance.

Ma avevo sul serio bisogno di riflettere. Mi aveva mentito.


volevo precisare che ovviamente mi sono inventata del tutto il fatto di Celina che si trasferisce a Torino. Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Ditemi tutto nei commenti.❤❤


Lorenzo Chiesa || la prova che il destino esisteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora