Quel giorno mi svegliai presto, presa dalla mia solita smania di produttività. Era domenica, eppure avevo una capacità incredibile di trovare delle scadenze lavorative anche dove non ce n'erano.
Ma che farci, ero fatta così.
Dopo colazione indossai le prime cose che trovai nel mio armadio e mi recai a fare la spesa. Un vantaggio nel vivere da sola era senza dubbio il poter comprare quello che volevo, senza rispettare i gusti culinari di nessuno meno che i miei.
riuscii ad entrare e ad uscire nuovamente di casa almeno una decina di volte dimenticando sempre qualcosa, come il telefono, le chiavi, la carta di credito,...
Dopo circa mezz'ora riuscii finalmente ad incamminarmi verso il supermercato, dove mi ritrovai una decina di minuti dopo.
Mentre mi aggiravo tra gli scaffali cercando di ricordarmi ciò che dovevo acquistare, mi ritrovai a sbattere contro qualcosa. La prima cosa che vidi furono delle scarpe: delle Nike Jordan. Notai poi che sopra di esse vi erano dei jeans Levi's e infine una felpa Balenciaga. Quando alzai finalmente lo sguardo mi ritrovai di fronte a Lorenzo.
Ci fissammo per qualche istante, finché non decisi di prendere l'iniziativa, dicendogli: "ciao".
"Il mondo è piccolo", mi rispose lui, sorridendo.
Sorrisi a mia volta, cercando di non guardarlo dritto negli occhi. Mi faceva troppo male osservare il loro azzurro oceano.
"Che fai di bello?", mi chiese mentre procedevamo uno accanto all'altro, facendo ognuno la rispettiva spesa.
"... serve che te lo dica?", gli chiesi ridendo, mentre stringevo in mano un pacco di pasta.
Si mise a ridere, poi mi chiese: "ti posso offrire un caffè?"
Ci pensai un istante.
"Credo non ci sia nulla di male", gli risposi alla fine. In fondo avevamo decisamente bisogno di parlare, di riempire almeno parzialmente un vuoto di tre anni.
Dieci minuti dopo uscimmo dal supermercato e ci dirigemmo in quello che era il nostro bar preferito, quando stavamo ancora insieme: il bar di Carlo Cracco, in Galleria Vittorio Emanuele.
Per qualche istante mi sembrò che nulla fosse cambiato: eravamo sempre noi, nel bar che infinite volte ci aveva ospitati nelle nostre giornate insieme.
Eppure tutto era cambiato.
Prendemmo posto e ordinammo due caffè. Restammo in silenzio per un po' contemplando il pavimento, poi fu Lorenzo a parlare per primo.
"So che sei diventata una scrittrice di successo"
"Beh oddio non esageriamo"
"Ho comprato il tuo libro. E' bellissimo"
"Grazie", gli risposi, arrossendo leggermente, come le prima volte in cui ci parlavamo, anni prima.
"Come l'autrice d'altronde"
A quelle parole mi si sciolse il cuore, mentre nella mia mente cresceva un'incredibile confusione.
"Lori posso farti una domanda?", gli chiesi, trovando finalmente il coraggio di guardare in quei suoi meravigliosi occhi.
"Dimmi"
"Cos'ho detto di sbagliato?"
Inizialmente sembrò non capire, quindi decisi di formulare la domanda in modo migliore.
"Andava tutto bene tra noi, o sbaglio? Cos'ho detto di sbagliato quella sera per far finire tutto?"
Mi osservò qualche istante.
"Nulla, non hai mai fatto nulla di sbagliato"
"Ma allora qual è il problema?"
"sono io"
Non mi sarei mai aspettata una risposta del genere. Fui lì lì per prendergli la mano, per dirgli che lui era una persona meravigliosa, e che nonostante mi avesse trattata malissimo e si fosse rifatto vivo solo dopo tre anni, io lo amavo ancora, più di ogni altra persona al mondo.
Ma non glielo dissi.
Restai a fissarlo, con gli occhi lucidi.
Fu lui a prendermi la mano.
"Ti va sul serio questo caffè?"
Scossi la testa. In quel momento il caffè era decisamente l'ultimo dei miei problemi.
Lasciò i soldi sul tavolo e mi accompagnò fuori dalla caffetteria, in piazza del Duomo.
Mi accorsi che mi stava ancora stringendo la mano, ma la lasciai dove stava. Volevo fingere almeno con me stessa che tutto sarebbe potuto ritornare come era sempre stato, che quei tre anni non fossero stati altro che un brutto sogno, destinato a scomparire dalla mia mente.
"Mi sei mancata"
"Anche tu Lori, lo sai"
Restammo un altro po' in silenzio.
"Perché non mi hai mai scritto nulla? Non una telefonata, non un messaggio anche solo per dirmi che eri vivo. Tutto ciò che sapevo di te erano le notizie in Tv"
"Ci ho provato, tante volte, ma più passava il tempo più ero convinto che non mi avresti risposto, che mi avessi dimenticato"
"Non avrei potuto, e non potrei neanche ora"
Lorenzo a quel punto si girò verso di me, mi posò dolcemente le mani attorno al collo e mi baciò.
Mi sembrò che il tempo non fosse mai passato. Era meraviglioso essere tra le sue braccia, sentire le sue labbra morbide sulle mie, il calore del suo fiato mischiarsi con il mio.
Quando ci staccammo mi accorsi che anche lui aveva gli occhi lucidi. Mi amava, mi amava ancora.
Camminammo lentamente verso il mio appartamento, sempre mano nella mano. Quando giungemmo alla base dell'edificio restammo a fissarci per qualche istante.
"Vuoi che me ne vada?", mi chiese.
Scossi la testa, e aprii il portone d'ingresso. Salimmo poi le scale ed entrammo nel mio appartamento.
"E' bellissimo, si vede che ci vive un architetto", mi disse Lorenzo.
In effetti non ci era mai entrato: quella era la prima volta.
Nel vederlo lì, in piedi, nel mezzo del mio salotto, fui presa da un attacco di follia.
Gettai a terra la mia borsa e gli saltai addosso.
Continuammo a baciarci, spostandoci lentamente verso la camera da letto.
Fu così che circa un'ora dopo ci addormentammo, insieme, uno abbracciato all'altra, coperti solo dal sottile lenzuolo bianco che ricopriva il mio letto.
Quando la mattina seguente mi svegliai, tastai l'altra metà del letto, ma Lorenzo non c'era più.
Al suo posto c'era un biglietto.
"Ti amerò per sempre", diceva.
Lo strinsi tra le mani, lasciando che le lacrime scorressero lungo le mie guance e bagnassero il lenzuolo sotto di me.
Ero stata un'illusa a credere che tutto potesse tornare come prima.
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Lorenzo Chiesa || la prova che il destino esiste
RomanceUna ragazza tra tante, in un giorno tra tanti, incontra la persona che sempre aveva sognato di incontrare. Una storia d'amore tra Lorenzo Chiesa, giovanissimo e promettente calciatore, e T/n, ragazza di quindici anni con un mare di sogni da realizza...