Quella mattina mi svegliai stranamente di buon'umore: era il 4 settembre ed era il mio sedicesimo compleanno!
Credetemi, è brutto compiere gli anni mentre tu sei felice e invece tutti gli altri sono depressi per l'imminente inizio della scuola, ma, ormai, dopo sedici volte, ci avevo fatto l'abitudine.
Lorenzo mi aveva detto di prepararmi, perché sarebbe passato a prendermi nel primo pomeriggio: che cavolo aveva in mente quel ragazzo?
Quando scesi le scale per andare in cucina a fare colazione per poco non inciampai in un borsone colmo di vestiti.
"MAMMAAAA"
"Buon compleanno tesoro!", mi disse, abbracciandomi.
"Cos'è questa?"
"Una borsa"
"Grazie per l'informazione"
rise.
"Tu non preoccuparti per la borsa"
Detto questo il discorso "borsa" si chiuse, si aprì invece quello "regali", decisamente migliore.
Mangiai con i miei genitori il solito cibo spazzatura di rito, riempiendomi di patatine e altre cose che avrebbero fatto urlare di dolore qualsiasi ragazza attenta alla linea.
Amen, per una volta all'anno si può fare anche uno strappo alla regola.
Verso le 15 sentii suonare al campanello, quindi mi affacciai alla porta.
Quello che vidi per poco non mi fece svenire lì per lì.
"Ehilà", mi disse Lorenzo. "Mi apri?"
Gli aprii il cancello, ancora intontita per ciò che si stagliava di fronte a me.
Non appena Lorenzo mi raggiunse, indicai la Ferrari parcheggiata di fronte al mio cancello e gli chiesi: "Ma... quella... cosa.... di chi... come..."
Lorenzo rise. "Essendo ormai trascorso un anno da quando ho preso la patente posso guidare anche auto con molti cavalli... come la Ferrari Roma"
"Ma... ma costa un patrimonio quella macchina", gli dissi ancora incredula che una Ferrari fosse parcheggiata sul vialetto di fronte a casa mia.
In quel momento mio padre fece capolino dall'abitazione per salutare Lorenzo e si bloccò all'istante alla vista di quel bolide rosso a così poca distanza da lui.
"Salve!", gli disse Lorenzo.
In tutta risposta mio padre disse: "dovrò abituarmi al fatto che mia figlia stia con un calciatore".
Un'oretta dopo io e Lorenzo salimmo sulla Ferrari.
"Ma la sai guidare?"
"Sai com'è, è talmente evoluta che è in grado di fare la strada da Firenze a qui interamente da sola"
"scemo", gli risposi ridendo. "Dove andiamo?"
"Lo scoprirai... hai portato la borsa"
Feci due più due (ma quanto ci ho messo??). "Ma stiamo via anche di notte?"
"Vedi tu"
Mi sporsi verso di lui e gli stampai un baio sulle labbra.
Continuai a tormentare Lorenzo per tutto il viaggio, chiedendogli continuamente dove stessimo andando.
Ad un certo punto, in autostrada, lui mi rispose: "guarda che mi fermo e ti lascio qua eh"
"Messaggio ricevuto"
Tre ore dopo Lorenzo si fermò di colpo in uno spiazzo in un luogo desolato.
"Siamo arrivati?"
"No, ma a questo punto mettiti questa", e detto questo mi porse una benda.
"Dio ma tu hai una mania per le bende"
Rise e mi aiutò a legarla.
Sentii il rombo del motore e poi l'auto ripartire.
Mezz'ora dopo percepii che Lorenzo stava rallentando, sentii anche persone che parlavano, clacson che si facevano sempre più vicini.
Inchiodò di colpo. "ferma lì", mi disse, e scese dall'auto per poi aprire la mia portiera ed aiutarmi a scendere.
"Chiudi gli occhi che ora ti slego la benda"
Obbedii.
"Puoi aprirli", mi disse abbracciandomi e posando il suo mento sulla mia spalla.
Di fronte a me c'era il Duomo di Milano, in tutta la sua maestosità.
.... to be continued...
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Lorenzo Chiesa || la prova che il destino esiste
RomanceUna ragazza tra tante, in un giorno tra tanti, incontra la persona che sempre aveva sognato di incontrare. Una storia d'amore tra Lorenzo Chiesa, giovanissimo e promettente calciatore, e T/n, ragazza di quindici anni con un mare di sogni da realizza...