25° capitolo

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17 dicembre.

Fino a quel momento questa data per me era uguale a tante altre, non aveva significati particolari.

Ora invece, sarebbe stato diverso. Ormai da quattro mesi vivevo e studiavo a Milano. Lorenzo si era ufficialmente trasferito all'Inter dove aveva avuto un incredibile successo: lo incoronarono come il calciatore destinato sicuramente al pallone d'oro.

Lorenzo era piuttosto scettico a questo proposito, ma io invece ci credevo veramente.

La sera del 17 dicembre per tutti i calciatori e le loro fidanzate o mogli, era sinonimo di "cena di Natale". Infatti alle 18.00 ci saremo dovuti presentare al "The Mall", di Milano.

Avevo una certa ansietta per quella serata: era la prima volta che mi misuravo con altre compagne di calciatori e, solitamente, erano tutte modelle, attrici, influencer, e un sacco di altre cose che io invece non ero.

Lorenzo continuava a ripetermi di stare tranquilla, ma io comunque percepivo un vuoto allo stomaco ogni volta che sentivo nominare quella maledetta cena.

In preparazione all'occasione decisi di presentarmi al 100% della bellezza che ero in grado di raggiungere. Andai dalla parrucchiera e spuntai leggermente i miei capelli, schiarendoli a ciocche, creando quindi delle meches di cui mi innamorai. Andai persino dal dentista per uno sbiancamento ai denti. Quella mattina feci anche un giretto dall'estetista, per rendere le mie unghie rosso fuoco.

Feci shopping in Galleria Vittorio Emanuele, per garantirmi un abito assolutamente perfetto per la serata. ne trovai uno Chanel, completamente nero.

Alla sera mi misi chili di mascara e una sottile linea di eyeliner, giusto per evidenziare il contorno degli occhi

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Alla sera mi misi chili di mascara e una sottile linea di eyeliner, giusto per evidenziare il contorno degli occhi.

Nonostante tutto ciò però, riuscii lo stesso a farmi venire delle ridicole paranoie.

"Lori, ma secondo te non mi prenderanno per milanista? Ho le unghie rosse e il vestito nero...."

"NOOO", rispose lui alla ventesima volta che gli facevo domande a proposito del mio outfit. "sei perfetta".


Un'ora dopo la Ferrari di Lorenzo inchiodò di fronte al "The Mall". Venne subito portata via da alcuni camerieri, mentre noi avanzavamo lentamente su un lungo tappeto blu.

Quando entrammo nella sala all'interno della quale si sarebbe svolta la festa, notai che la maggior parte degli invitati era già arrivata. 

Ebbi un tuffo al cuore vedendo di essere sotto lo stesso tetto di decine di calciatori, tutti coloro che avevo visto centinaia di volte alla Tv, o allo stadio, ma mai ovviamente in occasioni del genere.

Lorenzo mi presentò a tutti i suoi colleghi e alle loro compagne. 

Feci subito amicizia con molti di loro, ritrovandomi subito a ridere e scherzare come se li conoscessi da una vita.

Mi sentivo incredibilmente potente nell'essere lì, nel camminare come una persona famosa in mezzo a tutto quel lusso.

Venne poi il momento delle foto ricordo. Io e Lorenzo fummo immortalati su uno sfondo con un enorme simbolo dell'Inter.

Non appena ci inviarono le foto, ne postai una su Instagram: pensai alla faccia di tutte quelle mie perfide conoscenze delle medie o del liceo, di tutte quelle persone che si credevano superiori a me, per qualche oscuro motivo.

Ora invece, ero io lì, e non loro.

La cena che gustammo era squisita, probabilmente la migliore che avessi mai mangiato. Era costituita da una serie infinita di portate (ma come cacchio facevano tutte le altre a restare in forma dopo delle cene così?, mi chiesi).

Terminate finalmente le portate, fu la volta dei regali. A tutti i componenti della squadra era stato regalato un soggiorno per due in un hotel di loro scelta.

In seguito ballammo, per quelle che potevano essere due ore, come due anni. Mi divertii moltissimo. Imparai a conoscere tutti, e capii ben presto quali di loro erano destinati ad essere miei amici e quali invece sarebbero stati delle semplici conoscenze. Per le loro compagne notai che la selezione si rivelò un po' più restrittiva anche se, nel complesso, sembravano tutte abbastanza simpatiche.

Quella con cui mi trovai meglio fu Federica Schievenin, la moglie di Nicolò Barella, che si rivelò incredibilmente divertente.

Al termine della serata ci salutammo tutti, e ritornammo nelle rispettive auto, affrontando il freddo gelido di dicembre. Proprio nell'istante in cui uscimmo dal "The Mall", notammo che dal cielo stavano scendendo dei fiocchi di neve, bianchissimi e meravigliosi.

Era la prima neve che vedevo a Milano, ed era meravigliosa.


Lorenzo Chiesa || la prova che il destino esisteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora