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Durante la strada, incrocio un ragazzo che mi sembra familiare. Chissà dove lo avrò già visto...

Cerco di osservarlo meglio di faccia per capire chi sia ma il semaforo diventa rosso e non posso più proseguire. Appena diventa verde cerco di guardarmi intorno ma nulla, l'ho perso. Vabbè, doveva andare così.

Proseguo per la mia strada, e dopo poco arriva il mio treno.
Verso 15 sono finalmente a casa.
Sono stanchissima e solo l'idea di dover uscire di nuovo aumenta la mia stanchezza. Uff...

Non sono una tipa da feste ma le mie amiche non sopportano il fatto di non andarci mai e quindi devo accontentarle ogni tanto.

M:"hey, com è andata a scuola?"
F:"bene dai, nulla di particolare"
M:"che ne dici se stasera ci guardiamo un bel film insieme? Ti va?"
F:"mi piacerebbe molto ma Gio e Ludo vogliono che andiamo ad una festa questa sera. Approposito, passeranno di qui per le 19 per prepararci e poi andremo insieme alla festa"
M:"oh, va bene cara. Ogni tanto di fa bene svagare. Vedrai che ti divertirai"
Si, certo. In una festa con il volume a palla e alcol mi divertirò...
Vabbè, per ora meglio non pensarci.

Dopo aver pranzato, guardo un po' il telefono è sono già quasi le 16, così decido di fare qualche compito per portarmi avanti. Ogni anno mi ripeto che devo fare i compiti giorno per giorno. All'inizio ci riesco, peccato che però questo metodi duri solamente un paio di settimane... ma almeno ci provo.

Passa un'ora e ho finito.
Essendo ancora presto, decido di andare a farmi una doccia. Adoro sentire l'acqua scorrere sulla mia pelle facendomi sentire una sensazione che mi fa scivolare tutto addosso.
Uscita dalla doccia, pettino i capelli, metto una crema su tutto il corpo e indosso una tuta per stare comoda. Faccio una maschera e nel mentre torno in camera, metto un po' di musica e mi sdraio sul mio letto per riposarmi un po'.

Suona il campanello e sento mia madre urlare dal piano di sotto
M:"Fra, sono arrivate le tue amiche"
F:"vado ad aprire io" dico scendendo frettolosamente le scale per poi aprire il portone e farle salire in camera mia.
G:"allora Ludo, da dove iniziamo?"
F:"iniziare a fare cosa?"
L:"a prepararti, tonta"
F:"ma perché deve essere così importante? Non sto mica andando ad un matrimonio, è solo una festa proprio come tante altre"
G:"sisi, capirai solo appena ti avremo sistemata per bene"

Vedo allora che le ragazze escono fuori dalle loro borse una marea di vestiti, uno più bello dell altro, di tanti colori diversi
F:"wow! Ma avete portato un intero negozio qua..."

Iniziano così a consigliarmi quali vestiti mi andrebbero meglio, ne provo uno color rosa antico ma troppo scollato, un altro rosso ma troppo provocante per i miei gusti, ...
Divento quasi pazza per trovare quello giusto, finché non ne provo uno nero che cattura la mia attenzione.

F:" mche ne pensate di questo? Mi sempre il più adatto"L:"oddio fra, ti sta benissimo"G:"è vero! Sei stupenda

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F:" mche ne pensate di questo? Mi sempre il più adatto"
L:"oddio fra, ti sta benissimo"
G:"è vero! Sei stupenda. Dovresti vestirti più spesso così, ti dona"
F:"non so, semplicemente non mi va di vestirmi spesso così... elegante"
L:"sei bellissima, ma adesso passiamo al resto. Io penso ai capelli mentre Gioia al trucco. Così faremo più veloce"

Mi siedo su una sedia e Ludovica crea dei boccoli abbastanza sciolti, mentre Gioia mette qualche ombretto molto leggero giusto per far risaltare lo sguardo.
Appena finiscono, mi guardo allo specchio e sembro quasi un'altra persona.
F:"wow... non sembro quasi io..."
G:"Vedi? Te l'avevamo detto noi"
Nel mentre sono già le 21, le ragazze hanno finito di prepararsi, prendo la mia borsa e scendiamo giù.
M:"Ah, state andand-  WOW, siete fantastiche!"
F:"grazie mamma. Si, noi stiamo uscendo"
M:"va bene, mi raccomando non fare tardi e scrivimi un messaggio quando stai per tornare, non lasciarmi con l'ansia"
F:"si tranquilla, non ti devi preoccupare, ora andiamo" la rassicuro abbracciando per poi uscire.

Prendiamo un taxi e arriviamo alla festa.
F:"di chi sarebbe questa festa?"
L:"mi sembra di un certo Lucas"
Decidiamo di entrare e subito noto quanto fosse grande quella casa.

Sembrava proprio un locale per le feste più che un appartamento.
Andiamo verso dei divani per sederci e subito dopo prendiamo qualcosa da bere al bancone.
M:"ciao, come va ragazze?"
G:"hey, ciao Met"
L:"va alla grande"
M:"vi state divertendo vedo. E te Fra, è un po' strano vederti un questi posti."
F:"lo so, mi hanno obbligata infatti"
M:"dai ahah, ti divertirai. Adesso devo andare, ci sentiamo. Ah, siete stupende questa sera" dice allontanandosi.

L:"Ah però... lo avete notato?"
G:"eccome se l'ho notato"
F:"ma di cosa state parlando?"
L:"come di cosa stiamo parlando? Come hai fatto a non vederlo? A volte mi chiedo se sei connessa col cervello"
G:"Vuoi dirmi che non hai notato che l'ultima frase l'ha detta guardando te?"
F:"l'ha detta a tutte noi, ha usato il plurale. Che cosa state dicendo?"
L:"avrà usato anche il plurale ma i suoi occhi stavano guardando solo te"
F:"si vabbe, ancora con questa storia"
G:"se lo hai rifiutato non significa che tu non gli piaccia più. Si vede che è ancora cotto"
F:"anche se fosse, non posso farci nulla. Io quello che dovevo dirgli, gliel'ho detto. Ora deve solo imparare ad affrontare questa cosa. Ci sono un sacco di altre ragazze"
L:"intanto potresti provarci, non hai nulla da perdere"
F:"ma se non sento nulla, perché dovrei provarci. Così avrei solo i sensi di colpa di illuderlo"
G:"vabbe ragazze, non pensiamoci. Pensiamo solo a dovertirci per ora" dice dopo aver bevuto un bicchiere.

Così tra qualche bicchiere e ballando un po' trascorriamo una bella serata.
Non penso di aver bevuto troppo, all'incirca un paio di bicchieri ma anche a causa del volume troppo alto mi viene un po' di mal di testa.

Mentre balliamo, vedo dalle spalle un ragazzo, sembra quello che ho visto questa mattina ma non riesco a vederlo bene, vedo un po' sfocato. Cerco di avvicinarmi a lui ma per poco cado a terra. Per fortuna Gioia mi ha preso in tempo.

G:"ma cosa ti succede? Non hai nemmeno bevuto troppo"
F:" lo so, ma mi fa male la testa, le mie orecchie non ce la fanno più"
G:"ok, ho capito. Meglio se torniamo a casa. Mi sa che Ludo è messa peggio di te, è ubriaca".

Con un poi di fatica, Gio riesce a prendere Ludo e a portarla fuori dal locale, io appoggio il braccio attorno al suo collo per reggermi meglio. Vedo tutto girare.

Chiamiamo un taxi che ci porta a casa, e dopo aver assicurato a mia madre che non avessi nua di grave riesco finalmente a sdraiarmi sul mio letto. Non aspettavo anche se non questo momento.

Tolgo le scarpe e con quel minimo che energia che mi rimane, indosso il mio pigiama e mi metto sotto le coperte, addormentandomi subito.
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Heyyy,
Ecco il proseguimento. Mi scuso in anticipo per qualche errore di grammatica

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