F:"Bea, vieni qui ad aiutarmi in cucina" la chiamo dall'altra stanza.
Scende le scale velocemente e arriva.
F:"aiutami a preparare il pranzo, mescola la padella per favore"
B:"va bene mamma"
Si, lei è Beatrice, nostra figlia. Ha ormai quasi 15 anni.
Come siamo invecchiati...
L'abbiamo avuta poco dopo il nostro matrimonio ed è stata la gioia più grande.
Abbiamo scelto di chiamarla Beatrice, è stata un'idea di Ale. Disse di volerla chiamare come la Beatrice di Dante. La sua musa e il suo amore.
Il suo nome significa che porta felicità e allegria. Non potevamo sceglierne uno migliore allora.Lui è molto geloso di sua figlia, la tratta come la sua principessa.
Ma non smette di dire che è identica a me.
Ha i capelli lunghi, scuri e mossi. Gli occhi castani e un sorriso che ti conquista in un istante.
Anche il carattere lo ha ereditato da me: generosa, dolce, troppo riflessiva ma tanto adorabile.
La versione mia in mignatura.
B:"cos altro devo fare?"
F:"taglieresti le verdure? Grazie" dico indaffarata in cucina.
A:"ma guarda le mie donne di casa" dice entrando dal giardino "Vale, torna dentro".
V:"eccomi" entra sghignazzando per poi finire tra le braccia del padre.
Lui è Valerio, di 5 anni.
Se la prima figlia è una mia copia, lui è esattamente la stampa di suo padre.
Diretto e impulsivo, non mostra spesso di essere dolce ma infondo lo è. Non poteva non prendere dal padre anche il suo fascino. È di una bellezza assurda.
Questa volta però il nome è stata una mia idea. Significa forte e in salute.
La sua nascita non è stata certa.
Quando Bea era più piccola, abbiamo provato a darle un fratellino, una e due volte. Ma in entrambe non ci siamo riusciti.
La terza volta però è stata quella buona. Sappiamo che si tolgono tanti anni di differenza, ma lo desideravamo troppo.
Ma per fortuna ce l'abbiamo fatta e sta bene.F:"voi due potreste apparecchiare la tavola intanto?"
A:"certo capo, forza apparecchiamo" dice rivolgendosi al bambino che lo aiuta posizionando i tovaglioli.
V:"mamma mamma, abbiamo fatto, guarda" mi volto.
F:"bravissimi"
B:"ho impiattato, è pronto"
Laviamo le mani e ci sediamo.
V:"io tanto mamma, ho tanta fame"
F:"tieni, mangia tutto però"
B:"mamma, oggi pomeriggio posso uscire?"
F:"dove andate di bello?" domando tra un boccone l altro.
B:"facciamo un giro in centro".
A:"e chi ci sarebbe?" Alza le sopraciglia.
B:"oh papi, ho sempre gli stessi amici"
A:"principessa, devo sapere con chi sei. E... c'è anche Matteo?" Continua.
B:"certo, anche lui è un mio amico"
A:"mmh... stacci attenta con quello, non mi convince molto" prosegue mangiando.
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Piccoli Dettagli
Romance*COMPLETA* Come si chiama quella sensazione che prima non esisteva ma poi arriva e non riesci a farne a meno? Non lo so, e forse non vorrei nemmeno saperlo. Ancora non riesco a spiegarmi come una piccola cosa comune è diventata una parte fondamental...