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Un telefono inizia a squillare.

Ancora addormentata, mi stropiccio gli occhi e realizzo di essere nella sua stanza.

È il suo telefono.

Mi avvicino al suo comodino cercando di non svegliarlo ma non riesco a prendere il cellulare.

Durante i miei tentativi invani, le sue mani si appoggiano sulla mia schiena, tanto da farmi perdere l'equilibrio e cadere su di lui.

A:"buongiorno bellezza"

F:"mmh... buongiorno. Non volevo svegliarti, cercavo solo di spegnere quel telefono che non so da quanto stia squillando"

A:"adesso non importa"

F:"dai vedi, magari è importante"

Si volta e afferra l'apparecchio.

A:"mia madre. Mi aveva scritto di essere uscita per fare la spesa e di richiamarla appena mi sarei svegliato"

F:"scusa, ma che ore sono?"

A:"le 13"

F:"Cosa? Penso di non aver mai dormito così tanto"

A:"oggi giorno di relax. Da domani torno a studiare. Potremmo organizzare cosa fare questa estate"

F:"mmh... potremmo uscire insieme agli altri qualche volta"

A:"i genitori di Mattia hanno la casa al mare, sarebbe un'idea"

F:"ma non fate un viaggio post maturità?"

A:"si, dovremmo partire a metà luglio circa a Riccione per una settimana"

F:"come farò a stare una settimana senza di te?"

A:"vieni anche tu. Non potranno di certo dirmi di no"

F:"no no, non se ne parla assolutamente. È una gita tra compagni di classe e io non centro nulla. È giusto che possiate quei giorni tra di voi"

A:"e tu cosa farai nel mentre?"

F:"non so, qualcosa improvviserò"

A:"mmh... potresti iniziare a pensare cosa fare per la nostra vacanza a Barcellona"

F:"la Francesca di quasi un anno fa lo avrebbe fatto, ma adesso penso sia meglio improvvisare. Faremo qualcosa che ci sentiremo di fare al momento"

A:"oh, questo lo ha imparato da me la mia piccolina, stai crescendo" dice scompigliandomi i capelli.

F:"dai" dico infastidita.

Passiamo il resto della giornata insieme.

I giorni successivi sfruttiamo il pranzo o la cena per parlare.

Si sta concentrando davvero tanto e noto la sua stanchezza ma finalmente quel dannato giorno sta arrivando.

Pov's Ale
Vestito bene, entro a scuola, ultimo passo prima di porre la parola fine a questa esperienza.

Un po' di ansia e agitazione ci sono, di solito sono tranquillo durante le interrogazioni ma questa ha un valore più importante ed è arrivato il momento di mostrare tutte le mie capacità.

Di fronte a me la commissione e i miei professori.
Faccio un sospiro di sollievo chiudendo gli occhi, conto fino a tre per poi riaprirli.
Sono pronto.

Inizio allora a parlare e fortunatamente vengo interrotto poche volte, in modo che non perda il filo del discorso.
Ammetto di essere fiero di come sia andata e penso che tutto sommato non sia stato così male. Spero lo pensino anche loro.

Piccoli DettagliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora