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Ho troppo sonno ma anche oggi c'è scuola.
Ieri non sono tornata troppo tardi a casa ma abbiamo camminato abbastanza e ero stanca.Oggi non ci sarà nemmeno Carlotta a farmi compagnia.
Non la vedo da un giorno e già mi manca.
Nel pomeriggio andrò a trovarla per farle una sorpresa.
Scendo dal treno e incontro Ale, così lo raggiungo.
F:"hey, come va Mr. Cappuccio?" Dico accarezzando la testa per scompigliargli i capelli.A:"il sorriso non ti manca nemmeno alle 8 del mattino, complimenti" dice sarcastico.
F:"no no, mai"
Arriviamo a scuola e troviamo James, Ludo, Gio e Mattia insieme, così li raggiungiamo.
F:"Buongiorno" dico per salutare tutti, che ricambiano.
G:"stasera avete da fare?"
F:"io inrealtà dovrei andare nel pomeriggio da Carlotta. Non so quanto ci sto"
L:"Ah. Noi quattro avevamo pensato di passare un po di tempo insieme. James ha casa libera e ci aveva invitato per cenare da lui. Ma se Carlotta ha bisogno di aiuto allora veniamo con te"
F:"no no, tranquille. Non c'è bisogno. Voi andate, sarà per un'altra volta"
M:"te, Ale vieni?"
A:"vi avevo già detto che oggi non potevo" dice rivolgendo lo sguardo altrove
J:"vero... scusa"
A:"tranquilli"Per un attimo era calato un breve silenzio e i ragazzi si guardavano tra loro un po' tristi ma abbiamo preferito non fare domande per non sembrare troppo invadenti.
Suona la campana e così andiamo verso le nostre classi.
Terminate le lezioni, saluto tutti e torno a casa.
Pranzo, mi do una leggera sistemata e dopo essere rilassata un po', prendo la borsa ed esco per andare da Carlotta.
Mi sembra un po' giù di morale e l'unico modo per aiutarla è starle vicino.
Dopo aver camminato dieci minuti, arrivo a casa sua, suono il campanello e ad aprirmi il portone è proprio lei.
C:"oh, ciao. Non pensavo venissi qui"
F:"hey, volevo farti una sorpresa. Ti disturbo?"
C:"non disturbi mai. Dai, entra" dice facendomi segno con le mani.Ci sediamo sul divano e noto il profondo silenzio che regnava in quella casa.
F:" sei da sola?" domando.
C:" si"
F:" mi sembravi un po' triste ma non mi hai detto nulla. Oggi non sei venuta a scuola mentre l'altro giorno non ci siamo viste nel pomeriggio. Ero preoccupata così sono venuta a trovarti"
C:"non c'era bisogno" dice mostrando un leggero sorriso forzato.
F:"Cosa c'è che non va?" Domando afferrando la sua mano.C:"è che... mi sento sola. So di non esserlo ma ultimamente ripenso spesso al mio ex e vorrei scrivergli ma non ci riesco. Ma mi manca" dice con gli occhi lucidi.
F:"hey" dico accarezzando il suo volto con il pollice "io so quanto ti ha fatto soffrire lui. Non si merita di averti conosciuta. Non si merita che stia nei tuoi pensieri. Non pensarlo più. Meriti molto meglio di lui" la guardo negli occhi mentre pronuncio queste parole.
Lei d'istinto si stringe forte a me.C:"è passato solo un mese..."
F:"vedrai che piano piano passerà e te lo dimenticherai. Tempo al tempo..."Le bacio la fronte e rimaniamo abbracciate per un po'.
C:"g-grazie" dice singhiozzando.
F:"non mi devi ringraziare. Ti meriti il meglio"Guardo fuori dalla finestra e noto dei grandi nuvoloni scuri avvicinarsi, così dopo essermi assicurata che la mia amica stesse meglio, decido di tornare a casa per paura che potesse piovere a breve.
Ma nemmeno dopo un paio di minuti, inizio a sentire le prime gocce.
E lentamente, la pioggia diventa sempre più forte. Ma ormai devo tornare a casa, anche zuppa ma ci devo tornare.
Cammino a passo svelto sul marciapiedi con lo sguardo rivolto verso il basso, finché sento un clacson suonare e una macchina si accosta affianco a me.
Mi volto ed è Ale che dal finestrino mi fa segno di salire su.
Così mi dirigo verso la portiera e salgo.A:"Ma ciao"
F:"ciao, grazie mille. Si gela sotto la pioggia" dico tremando dal freddo.
A:"ci credo. Guarda qua" afferma toccando i miei capelli fradici.
F:"già, ops" dico ridendo.Nel mentre arriviamo a casa.
F:"grazie ancora. La tempesta si fa sempre più forte. Te miraccomando torna a casa, è pericoloso, o ti prenderai anche un'influenza"
A:" non posso tornare a casa" lo guardo non capendo.F:"non penserai mica di girare tutta la sera fuori con questo tempo?"
A:"Certo che no. Il piano era quello di girare tutta notte"
F:"ma sei pazzo. Dai, torna a casa"
A:"non posso" dice alzando.) leggermente il tono della voce "ho litigato con mia madre" dice distogliendo lo sguardo.F:"oh, scusa, non lo sapevo, i-io non vol-"
A:"tranqulla" Mi rassicura.
F:"allora entra a casa mia"
A:"ma va, ti pare. Non c'è bisogno"
F:"dai, su. Non farti supplicare"
A:"lo stai già facendo"
F:"ma poi mi sento i sensi di colpa a lasciati solo"
A:"non devi. Sono abituato"
F:"allora rimango qui"
A:"no, tu scendi e vai a casa ad asciugarti. Altrimenti sarai tu ad ammalarti"
F:"no, ti ho detto che se non entri con me allora non scendo nemmeno io" dico incrociando le braccia con un tono serio.A:"dai per favore, non fare la bambina capricciosa e vai a casa"
F:"vieni con me"
A:"no, ti ho detto di no"
Non rispondo e rimango seduta in silenzio.A:"Vuoi scendere?"
F:"ti ho detto di no"
A:"non lo dirò un'altra volta, scendi. Per favore. Non farmi perdere la calma" dice facendo dei respiri.F:"sai già la mia risposta. Prendi almeno qualcosa da bere e poi ti lascerò in pace"
A:"oh mamma mia, come sei testarda. Va bene, basta che ci sbrighiamo" dice scendendo dalla macchina.
Sorrido soddisfatta.
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Piccoli Dettagli
Romance*COMPLETA* Come si chiama quella sensazione che prima non esisteva ma poi arriva e non riesci a farne a meno? Non lo so, e forse non vorrei nemmeno saperlo. Ancora non riesco a spiegarmi come una piccola cosa comune è diventata una parte fondamental...