A:"mi dispiace che abbia sfogato la mia rabbia su di te prima"
F:"non ti preoccupare, ormai è passato. Almeno ora sei più calmo e questo mi rende felice" dico mostrando un lieve sorriso.A:"sai, ti devo dire un segreto" dice abbassando lo sguardo.
F:"Cosa?" Dico ormai incuriosita.
A:"sai la nostra sfida, quella in cui te avresti dovuto farmi sorridere?"
F:"si" affermo non capendo.
A:"devi sapere che in realtà ormai ho perso, e anche da tempo"
F:"ma come? Sono rimasta sempre vicino a te, come non me ne sono accorta scusa?"
A:"mi hai fatto sorridere diverse volte..." dice quasi intimidendosi "quando guardavamo il cielo dalla collina e tu chiudevi gli occhi per concentrarti sui suoni, quando eravamo in macchina e guardavi fuori dal finestrino e anche quella volta che abbiamo cantato "comunque andare" "F:"wow, e me lo riveli solo ora? Perché?" Dico stupita.
A:"non lo so, è l'ultimo dell'anno e mi sembrava giusto ammetterlo ora" dice ricreando il contatto visivo.F:"quando è stata la prima volta che ti ho fatto sorridere? Se ti ricordi"
A:"Certo che me lo ricordo... è stata la prima sera che sei venuta a casa mia e stavo suonando il piano. Avevi gli occhi chiusi e ti faceva cullare dalla melodia. Mostravi un sorriso così dolce che mi trasmetteva tranquillità e pace e voltandomi verso di te non sono riuscito a trattenermi"
F:"allora avevo sentito bene! Lo sapevo che quel suono era la tua risata ma appena aprì gli occhi tu ti voltasti in avanti"
A:"si, lo ammetto" dice mostrando leggermente le sue fossette.F:"anche io devo dirti un segreto allora" mi guarda curioso "anche tu canti male" dico per dopo scoppiare a ridere.
A:"ma come?! Pensavo dovessi dirmi anche te qualcosa di serio" dice deluso.
F:"guarda che questa è una cosa molto seria eh" dico sempre ridendo.Restiamo così per alcuni istanti, mentre eravamo ancora seduti sul letto di fronte ad una finestra.
In sottofondo si sentivano solo le nostre risate. Ma la sua... una cosa incantevole.
Tutta questa fatica è stata ripagata.
La forma della sue labbra che lasciando vedere i suoi splendidi denti bianchi e i suoi occhi che parlano più di lui.
Inutile dire che vederlo ridere mi attira ancora di più e non riesco a trattenermi.F:"quando sorridi sei ancora più bello" non so con che coraggio io lo abbia detto senza nemmeno pensarci prima. Penso sia la prima volta che agisco di impulso senza rifletterci su ma non sono affatto pentita.
Lui mi guarda un po' stupito. Non si aspettava questo commento da parte mia, ma ricambia subito con un sorriso irresistibile.
A:"sei te Francesca, la mia felicità"
Dopo quelle sue parole rimaniamo un attimo in silenzio, guardandoci negli occhi, finché il mio sguardo per la prima volta cade sulle sue labbra. La distanza tra di noi si accorcia e ormai i nostri nasi si sfiorano, i nostri fiati si fanno più pesantim finché incliniamo entrambi la testa ed è lì che le nostre labbra si incontrano.
Così morbide e dolci, una bacio semplice ma che dura diversi secondi, durante i quali mette anche una sua mano sul mio collo mentre l'altra rimane sulla mia mano.
Mi trovo così spiazzata e confusa, ma non mi faccio sfuggire questo momento.
A separarci è un rumore proveniente dall'esterno, causato dai botti.
È arrivata la mezzanotte.
Dopo esserci separati entrambi per guardare fuori dalla finestra le luci colorate nel cielo, ci alziamo per uscire fuori e osservare meglio.
Con entrambi un sorriso stampato in faccia, guardiamo i fuochi d'artificio finché sento i suoi occhi addosso e così mi volto verso di lui.
A:"iniziamo quest'anno insieme?"
F:"Iniziamo quest'anno insieme" dico annuendo, per poi abbracciarci e scambiandoci qualche bacio guardandoci negli occhi.I suoi occhi. Un mix di emozioni.
F:"il mio Mr. Cappuccio" dico mentre entriamo di nuovo in casa.
A:"cosa scusa?" Dice mostrando un mezzo sorriso non capendo.F:"sai, quando ancora non ci conoscevamo, ti notavo sempre per strada e mi incuriosivi ma non sapevo chi fossi così ti soprannominai Mr. Cappuccio essendo che indossavi sempre un cappuccio" dico ridendo.
A:"cosa ahah. Ok, questa cosa è strana. Ma vuol dire che già mi guardavi"
F:"diciamo che mi incuriosivi"
A:"mh... ti incuriosivo solo?"
F:"si, volevo solo conoscerti e fare amicizia, tutto qui"
A:"ahhh, la mia Franci, cosa combinava ahah" dice abbracciandomi.
F:"come mi hai chiamato?"
A:"Franci, non ti piace?" Dice guardandomi negli occhi.
F:"no anzi, nessuno mi chiama così"
A:"allora sarà come ti chiamerò io, solo io"
F:"va bene ahah"La mia Franci
Ancora queste parole mi risuonano in testa con la sua voce.
F:"oh guarda, ci sono ancora altri fuochi" dico sorridendo, correndo verso la finestra.
Mentre osservo fuori sento un breve rumore. Mi volto di scatto e noto Alessandro con la polaroid in mano, quella che gli ho regalato io a natale.
F:"Cosa stai facendo?" Chiedo curiosa.
A:"quando ricevetti questo regalo da parte tua, mi avevi detto che un giorno, rivedendo le foto che avrò scattato, sorriderò. Sei tu che mi fai sorridere, per questo ho deciso di scattarti una foto, così sarò certo che sorriderò vedendola"Ma quanto può essere carino?
Senza nemmeno dire una parola, lo abbraccio forte, mentre barcolliamo suoi piedi.
Ci sdraiamo sul letto con sopra di noi una coperta mentre rimaniamo abbracciati per riscaldarci e giochiamo con le nostre mani che incrociano le dita tra di loro.
F:"dovremmo avvertire gli altri" dico quasi a bassavoce.
A:"tranquilla, ci ho già pensato io"
F:"ho paura che si arrabbino, ho rovinato la serata"
A:"non ti devi preoccupare. Sono contenti di sapere che stiamo al sicuro e che abbiamo chiarito. Gli basta quello. Domani torneremo da loro. Adesso è troppo tardi per mettersi in viaggio"
F:"va bene" dico con sempre un tono basso e ancora dispiaciuto.Se non avessi reagito in quel modo avremmo potuto festeggiare tutti insieme.
A:"hey" mi risveglia dai miei pensieri "non fare quella faccia, non è colpa tua. A dirla tutta è colpa mia. Se non mi fossi arrabbiato con te ingiustamente non avremmo discusso e avremmo aspettato la mezzanotte con gli altri. Ma se tu fossi stata nei miei panni mi avresti sicuramente detto di vederla da un'altro punto di vista per tirarmi su di morale. Pensa che se non fosse successo quello che è successo, non saremmo mai venuti qui e... non saremmo stati insieme"
Lo guardo per poi mostrare un sorriso.
F:"sai sempre cosa dire"
A:"è semplicemente quello che tu avresti fatto con me"
F:"allora qualcosa hai imparato da me"
A:"si, ne vado fiero" dice con un sorriso quasi maliziosoRestiamo così la prima serata dell'anno abbracciati fino ad addormentarci.
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Piccoli Dettagli
Romance*COMPLETA* Come si chiama quella sensazione che prima non esisteva ma poi arriva e non riesci a farne a meno? Non lo so, e forse non vorrei nemmeno saperlo. Ancora non riesco a spiegarmi come una piccola cosa comune è diventata una parte fondamental...