Pov's Ale
Rimaniamo solo io e sua madre.M:"com è l'America?"
A:"molto bella"
M:"allora come mai sei tornato qui? Scommetto che avresti trovato sicuramente un lavoro lì"
A:"può darsi ma non mi sentivo a casa, non mi apparteneva. Ho deciso di concludere almeno gli studi però"
M:"hai fatto bene"
Rimaniamo per un attimo in un silenzio imbarazzante.
A:"sinceramente, so che potrebbe essere preoccupata ma non voglio fare del male a sua figlia"
M:"io so che non le farai mai del male. Non voglio solo che soffra di nuove come ha già fatto. Ha avuto un periodo di crisi e poi non si è più fermata"
A:"in che senso?" Domando non capendo quest'ultima frase.
M:"ha deciso di andare da una psicologa. Voleva una persona esterna che la potesse aiutare. Poi dopo un po' di tempo stava meglio ma ha iniziato a studiare tutto il giorno, usciva di casa per allenarsi o per fare una passeggiata con le cuffie. In estate voleva lavorare perché diceva di annoiarsi. Poi ha iniziato l'università e le cose non sono cambiate. Lavora e studia sempre. Non ha nemmeno un minuto libero e si tiene sempre occupata in qualcosa. Le ho detto che lo stress così la divorerà ma non mi da retta" non capisco. Perché si comporta così? Non è più la Francesca di prima?
A:"n-non lo sapevo..." abbasso lo sguardo ancora confuso. Subito dopo ritorna.
M:"oh, eccoti. Io adesso torno a casa, ti aspetto più tardi. Salutami tua madre.
A:"grazie, lo farò" ed esce di casa.
F:"scusa"
A:"e di cosa?"
F:"so già che ti avrà torturato quando non c'ero"
A:"ma va ahah, prendo qualcosa da bere" apro il frigo e prendo del tè freddo.
F:"ti è andata bene, mi piace ancora il tè freddo"
A:"ahah ne sono felice. Posso farti una domanda?"
F:"dimmi"
A:"quando sono partito... te come sei stata?" Abbassa lentamente il bicchiere.
F:"non è stato facile inizialmente. Stavo male, parecchio. Mi sentivo vuota e i pensieri girovagavano nella mia testa giorno e notte. Ma sono riuscita a superarlo"
A:"e come?" Accenna mezzo sorriso.
F:"mia madre, dovevo immaginarlo. In così poco tempo ti ha raccontato il necessario a quando pare"
A:"no no, non volevo essere invadente. Ero solo preoccupato per te"
F:"tranquillo, non è nulla. Lei è stata molto preoccupata per me. Capisco la sua paura. Diciamo che è stato difficile riprendermi"
A:"ha detto che sei voluta andare da una psicologa. Non me lo avevi detto"
F:"tranquillo, non me ne vergogno, non è per quello. Non volevo solo crearti problemi ormai risolti e passati. È vero. Sentivo di voler parlare con qualcuno che potesse aiutarmi. Ci sono andata per qualche mese"
A:"e dopo come hai risolto?"
F:"dopo mi sono sentita bene. Ho continuato con la scuola, ho iniziato a lavorare e andare in palestra"
A:"non pensi di fare tante cose?"
F:"pure te? Perché tutti a impicciarvi?" Dice sbuffando.
A:"sono sempre stato diretto e lo sai. Ma almeno non faccio giri di parole e vado dritto al punto"
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Piccoli Dettagli
Romance*COMPLETA* Come si chiama quella sensazione che prima non esisteva ma poi arriva e non riesci a farne a meno? Non lo so, e forse non vorrei nemmeno saperlo. Ancora non riesco a spiegarmi come una piccola cosa comune è diventata una parte fondamental...