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3 anni dopo

Eccomi di nuovo qui.

Mi trovo a Barcellona per una riunione di lavoro.

Ho finito la scuola e ho iniziato l'università in comunicazioni.

Alterno studio e lavoro. Sono stata contattata da un'azienda internazionale e adesso ci troviamo qui per una collaborazione spagnola.

Mi sento molto fiera di me stessa per questa indipendenza ed autonomia che sono riuscita a crearmi.

Sono riuscita a terminare la scuola con dei buoni risultati.

Non è stato semplice riprendermi dopo la fine del mio primo amore ma ho provato ad essere sempre occupata in qualcosa.

Studiavo, leggevo, andavo in palestra, facevo passeggiate, sperimentavo in cucina, ...

Nemmeno un momento di stop. Ormai così da tre anni.

A volte vorrei un attimo di relax ma se mi fermassi ritornei a pensare e tornerei al problema iniziale.

Sto bene, mentirei a dire il contrario, ma non posso negare che mi manca.

In questi ultimi anni, non l'ho mai dimenticato. Magari lui lo avrà fatto ma a me basta avere un suo ricordo.

Non ho avuto più sue notizie ma desidero solo il meglio per lui.

Ancora a volte mi pento di averlo lasciato ma a quell'età mi sentivo troppo piccola e insicura per partire chilometri e chilometri di distanza. Non potevo non lasciarlo andare. Ad oggi sono ancora convinta di aver fatto la scelta giusta. Ma è meglio non pensarci più.

Adesso sto proseguendo i miei studi, riuscendo ad occuparmi parzialmente anche del lavoro.

Stiamo andando ad un pranzo di lavoro con dei clienti della zona.

Riesco a capire quasi tutto di quello che stanno dicendo, riuscendo a volte ad interagire anche io.

Quando abbiamxo finito, tutti rimangono ancora dentro per poi pagare, mentre io, dopo averli avvisati, mi dirigo all'esterno per prendere un po' d'aria.

Questo ristorante me lo ricordo. Qui abbiamo cenato la prima sera della nostra vacanza. è rimasto uguale, solo che siamo in pieno giorno, le luci sono spente e il locale è pieno.

Aspetto fuori dalla porta, guardandomi un po' attorno.

Ad un certo punto sento un "Francesca" ma la voce non è quella dei miei colleghi.

Mi volto e lo vedo. Qui, di fronte a me.

F:"A-alessandro" balbetto rimanendo immobile.

A:"non ero sicuro fossi tu ma i tuoi lineamenti sono rimasti uguali e ti ho riconosciuta" sorrido "sei diventata ancora più bella".

F:"beh, anche tu non scherzi ahah"

A:"dimmi, come stai?"

F:"bene bene, sto bene dai. Tu?"

A:"mi bastava sapere che tu stessi bene, volevo solo questo"

F:"ma cosa ci fai qua?" domando ancora non capendo come mai non fosse più in America.

A:"è una storia un po' difficile" dice grattandosi la testa.

Prima che potesse continuare a parlare vengo chiamata.

X:"Francesca, podemos ir"

F:"vale, ahora llego" e mi volto nuovamente verso Alessandro.

F:"scusa, devo andare. Va bene se ti scrivo appena posso?"

A:"oh, certo. Ciao"

Lo saluto e torno dai miei colleghi mentre voltandomi vedo che ancora mi guarda. Nel mentre però si avvicina verso di lui una ragazza con una folta chioma di capelli scuri e ricci. Ma non so chi sia.

Piccoli DettagliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora