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M:"hey, ciao Fra"
F:"oh, ciao"
M:"è da un po' che non parliamo. Ci vediamo ogni tanto a qualche festa ma non abbiamo mai del tempo"
F:"già, scusa. È sempre tutto un po' di fretta. Tra la scuola e impegni vari ho poco tempo"
M:"Ecco, volevo chiederti se avessi appunto del tempo per uscire uno di questi giorni"

Ecco, la sensazione che sentivo allora non centrava nulla con la verifica ma era per lui. Ancora!

F:"senti, io non voglio illuderti o darti false speranze. Voglio mettere in chiaro che tra noi non potrà mai esserci nulla. Tu sei adatto per un'altra persona che ti merita di più e saprà sicuramente darti più di me"
M:"ma non ci sono tante persone al mondo come te"
F:"il mare è pieno di pesci. Sarà difficile, lo so, ma infondo nulla è semplice. Ma starei male se ti dessi una possibilità per poi solo illuderti. Non sono quel tipo di persona. Preferisco un'amara verità che una dolce bugia. Mi dispiace. Per questo è inutile che tu continui a cercarmi"
M:"ma non hai nulla da pardere"

Proprio in quel momento sento un braccio avvolgermi le spalle.
A:"ciao"
F:"oh, ciao, non ti avevo visto"

Si gira verso Mat come per chiedere chi fosse, anche se immagino lui ormai l'abbia capito.

F:"Ale, lui è Mat, ci conosciamo da anni. Mat, lui è Alessandro"
A:"piacere, il suo fidanzato" dice stringendogli la mano.

In quel momento vedo gli occhi di Met spalancarsi. Riesco pure a vedere il suo cuore a pezzi. Ho provato a rifiutarlo ma non ha mai smesso. Ora Ale è stato diretto, ma anche troppo per i miei gusti.

M:"p-piacere. Io adesso vado, ciao" dice allontanandosi.

Mi giro verso Ale che lo osserva camminare lontano da noi.

F:"non ti sembra di essere stato troppo duro nei suoi confronti?"
A:"ma veramente? Ma per favore. Se mi hai detto anche te che nonostante tu l'abbia rifiutato lui si ostina a farti il filo. Almeno adesso avrà capito che deve mantenere le distanze"
F:"lo so, ma non mi va di ferire così le persone"
A:"l'ho fatto per te, per noi. Ora smetterà di scriverti e cercarti in continuazione. Dovresti ringraziarmi e invece reagisci così?"

F:"ma non sarai stato troppo duro con lui? Capisco che tu lo abbia fatto per me ma non vorrei comunque ferirlo".

A:"era l'unico modo. Non si staccava mai. Vuol dire che questo era il modo per farglielo capire definitivamente".

Forse ha ragione. Ma io sono abituata a pensare sempre a come potrebbe reagire l'altra persona.

Lui è diverso da me. Parla senza pensarci prima. Questo però non aiuta sempre.

Io, a contrario, penso troppo. Essere riflessivi aiuta ma a volte, quando i pensieri iniziano ad essere troppi e non solo momentanei, la situazione diventa pesante.

Magari questa volta ha ragione lui. Ho provato a dirglielo in tutti i modi ma non ha mai capito. Serviva essere ancora più diretti? Forse ha ragione. Ormai sapeva che non lo volevo.

Doveva andare così.

Torniamo in corridorio ma noto Ale con un'espressione ancora un po' arrabbiata.

F:"sei ancora arrabbiato?" domando a tono basso.

A:"non capisco solo perchè te la sei presa"

F:"è solo che abbiamo due caratteri diversi, per questo non ci capiamo sempre" faccio una pausa "io uso dei modi più delicati, tu vai dritto al punto"

A:"te hai provato a modo tuo, a quanto pare non ha funzionato. Per questo mi sono intromesso io"

F:"hai ragione... scusa. Mi perdoni?" dico mettendomi davanti a lui per guardarlo dritto negli occhi.

Piccoli DettagliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora